Da Papa Bonifacio ad Astrazeneca ad Anagni sono sempre schiaffi

Senza Ricevuta di Ritorno. La ‘Raccomandata’ del direttore su un fatto del giorno. Come per Bonifacio VIII ad Anagni sono schiaffi per Big Pharma

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Anno domini 1303, addì 7 settembre. Sciarra Colonna, nobile di sangue, romano, alleato dei francesi, raggiunge la residenza papale di Anagni ed oltraggia Papa Bonifacio, assestandogli due manrovesci. Altre versioni dicono che a farlo fu il generale Nogaret, usando il guanto di ferro della sua armatura, mentre Colonna guardava.

Con ogni probabilità, nessuno mise le mani addosso al Romano Pontefice. Perché, al di là dei dettagli, è il gesto ad avere il significato

Papa Bonifacio non possedeva forze militari con le quali fronteggiare una superpotenza come la Francia di quel tempo. Ma usò la sua forza morale: scomunicò il re di Francia.

Nogaret e Colonna andarono andarono ad Anagni e sottoposero il Papa ad una serie di pressioni con le quali ottenere la revoca della scomunica, e magari pure l’abdicazione del pontefice ed il suo esilio in Francia. Se ne andarono senza niente.

Anagni è passata alla storia per quel gesto. Al quale ora se ne aggiunge un altro.

Il Governo Italiano, guidato da Mario Draghi, ha ordinato il blocco di 250mila dosi di vaccino Astrazeneca: quello che abbiamo contribuito a sviluppare noi in Italia con i laboratori Rbm di Pomezia. E che viene infialato ad Anagni negli stabilimenti Catalent. Da qui le dosi vanno in Australia. O meglio: andavano. Perché ora, almeno queste, non si muovono più. (Leggi qui)

Al di là della quantità di dosi: è il gesto che conta. L’Europa rialza la schiena e lo fa tramite l’Italia. Quelle dosi non ce le teniamo noi. Ma le ridistribuiamo in Europa. Imponendo il rispetto dei contratti. Con le cattive, visto che con le buone non si riesce.

E se per qualcuno, Astrazeneca o Australia, è un oltraggio: poco male. Dove se ne fanno due, se ne fanno pure tre. Meglio se vi fermate qui.

Senza Ricevuta di Ritorno.