Parenti serpenti: guardia alta nei Partiti

Parenti - serpenti: nei Partiti scatta la guardia alta. Perché per più di qualcuno potrebbe scattare, come nel Monopoli, la carta 'stai fermo un giro'.

La regola in realtà è semplice: chi governa perde quasi sempre le elezioni in Italia. In Parlamento e spesso anche nelle regioni, pur tra eccezioni significative (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana). Nei Comuni la regola è meno stringente, specialmente perché ci sono ormai tantissime formazioni civiche trasversali.

 

A dire la verità passa in secondo piano perfino la considerazione su come si è governato.

 

I fattori che incidono maggiormente sono ormai affluenza-astensionismo (Giano bifronte), volontà di cambiare a prescindere, difficoltà effettive di un sistema Paese che continua a non “vivere” alcuna inversione di tendenza sul piano economico e della sicurezza sociale.

 

Le alleanze restano fondamentali. Altrimenti Nicola Zingaretti non si sarebbe speso politicamente in prima persona per un accordo con Liberi e Uguali di Pietro Grasso, altrimenti Luigi Di Maio non direbbe che nel caso i Cinque Stelle non dovessero raggiungere il 40%, cercherebbero convergenze. Altrimenti nel Lazio il “casting” per individuare il candidato presidente del centrodestra non andrebbe avanti tra mille colpi di scena.

 

Questo significa che i territori possono fare la differenza ancora, sia in quel residuo di maggioritario che è rimasto a livello nazionale, sia soprattutto per le regionali. Dove, oltre a barrare il simbolo, bisognerà scrivere nome e cognome di chi si vuole votare.

 

La provincia di Frosinone non cambierà certo l’esito di questa doppia tornata elettorale, pur tuttavia a livello locale non sarà per nulla indifferente sapere se Francesco De Angelis, Francesco Scalia, Nazzareno Pilozzi e Maria Spilabotte saranno eletti senatori o deputati. O se Mario Abbruzzese varcherà l’uscio di Montecitorio. O se Luca Frusone farà altrettanto.

 

Stesso discorso sul piano regionale, per Mauro Buschini, Marino Fardelli, Simone Costanzo, Pasquale Ciacciarelli, Antonello Iannarilli. Nel ciclo dell’eterno ritorno di vichiana memoria, più di qualcuno potrebbe dover fare i con un periodo fuori dalle stanze del potere.

 

La storia recente insegna però che tornare in sella non è facile. Ne sa qualcosa Antonello Iannarilli e, per certi versi, anche Francesco De Angelis (non veniteci a dire che è soddisfatto di ricoprire il ruolo di presidente dell’Asi).

 

In Ciociaria quello che ha rottamato maggiormente la classe dirigente del suo Partito è Mario Abbruzzese. Il quale adesso punta più in alto. Sulla sua strada c’è Claudio Fazzone: è naturale che sia il prossimo obiettivo da rottamare, come già avvenuto per Antonello Iannarilli ed Alfredo Pallone. Dall’interno sostengono che il senatore di Fondivoglia usare la stessa cortesia al prossimo parlamentare in arrivo da Cassino.