Parisella con il grimaldello prova a scardinare il sindaco

La minoranza di Fondi si organizza e fa quadrato intorno a Luigi Parisella. Nel Consiglio di mercoledì tenterà di scassinare la maggioranza: infilandosi nelle crepe aperte con la composizione della Giunta

Se sarà una presa della Bastiglia di Fondi o il più classico dei buchi nell’acqua lo si saprà solo mercoledì. L’assedio politico dell’opposizione guidata da Luigi Parisella alla maggioranza del sindaco Beniamino Maschietto inzia domani: con il Consiglio Comunale convocato alle 9.30. Con quali risultati, lo dirà la seduta.

A convocarla è stata l’opposizione. Ha i numeri per indire tutti i Consigli Comunali che vuole. Luigi Parisella è stato sindaco sullo stesso fronte di Maschietto, pure lui era uno dei pupilli del senatore Claudio Fazzone, Coordinatore Assoluto di Forza Italia nel Lazio. Si è sentito tradito quando venne chiesto lo scioglimento dell’amministrazione per infiltrazioni mafiose: lui era pronto a resistere asserragliato nel Municipio, il caso divenne nazionale creando non pochi attriti con l’allora ministro dell’Interno Bobo Maroni. In maniera più concreta, Claudio Fazzone fece dimettere la maggioranza, evitando di portare all’estremo lo scontro istituzionale.

Oggi Luigi Parisella è il leader cittadino dei Tupamaros in salsa fondana. Non vuole utilizzare la guerriglia urbana com’è avvenuto in Uruguay mezzo secolo fa: ma “l’unica arma che abbiamo, il consiglio comunale”. Per tentare di mettere in difficoltà il sindaco Beniamino Maschietto ma soprattutto il potere incarnato dal senatore Claudio Fazzone.

Aridatece De Filippis

Raniero De Filippis

E il primo vero argomento che campeggia nell’agenda consiliare di mercoledì riguarda la richiesta di revoca di una delibera. Quella che il 24 ottobre, a sorpresa e tra il clamore di molte frange della stessa maggioranza, aveva dichiarato decaduto il consigliere ed ex candidato a sindaco del Pd Raniero De Filippis.

Il motivo? Semplicemente perché De Filippis era risultato incompatibile. Alla data del 24 ottobre risultava ancora Dirigente di prima fascia in Regione Lazio. Allora perché impugnare quella delibera e chiederne la revoca? Perché De Filippis aveva chiesto ed ottenuto di essere messo in aspettativa.

Per Luigi Parisella, l’amministrazione ha fatto leva su un cavillo burocratico. Perché? «Sta pagando sulla sua pelle la decisione di appoggiare la mia candidatura al ballottaggio piuttosto che il candidato di Forza Italia».

Anche Maciariello nel mirino

Le opposizioni hanno alzato l’asticella. Dicono che la struttura aveva rassicurato De Filippis il 23 ottobre dicendo che aveva 10 giorni di tempo. Per cosa? Per depositare la comunicazione di concessione dell’aspettativa da parte della Regione Lazio.

Beniamino Maschietto e Luigi Parisella

Rimproverano d’avergli detto di non preoccuparsi. Perché non si sarebbe potuto procedere alla surroga. Il giorno dopo quelle parole, in pieno Consiglio, «dopo un approfondito studio fatto la notte, La Segretaria ha ritenuto che i dieci giorni non mi erano dovuti». Così ha tuonato Raniero De Filippis in una diffida inviata ai vertici dell’amministrazione Maschietto e all’intero consiglio comunale.

Le minoranze hanno deciso di giocarsi la loro prima partita politica nelle fasi concitate di questa nuova consiliatura. Sostengono che già il 23 ottobre era arrivata la risposta positiva della Regione Lazio al collocamento in aspettativa del dirigente De Filippis. L’aspettativa avrebbe avuto efficacia dal giorno 24: avrebbe permesso all’ex candidato a sindaco del Pd di essere validabile come consigliere comunale.

I fatti dicono che il 26 ottobre, cioè il lunedì successivo al Consiglio Comunale, era pervenuta a De Filippis via e-mail la concessione dell’aspettativa a decorrere dal 24 ottobre 2020.

Il caso omologo di Carnevale

La realtà dei fatti è una: dieci giorni o meno, mail o pec, Luigi Parisella vuole infilare il grimaldello e vedere se c’è la possibilità politica di allargare quelle che potrebbero essere delle crepe nella maggioranza. A creare quelle spaccature è stato il malcontento per la formazione della Giunta: troppe esigenze da soddisfare, troppe cambiali politiche da pagare, poca voglia di aspettare ognuno il proprio turno. Luigi Parisella, che conosce bene quel clima, vuole provare a spaccare.

Vincenzo Carnevale, possibile vice sindaco di Maschietto

Se le crepe ci siano o meno lo dirà tra qualche ora la seduta.

Allo stesso tempo prova ad aprire anche un altro fronte. Subito dopo il Consiglio aveva preteso l’invio all’Anac (l’Authority Anti Corruzione) e alla Corte dei Conti del fascicolo riguardante un’altra possibile incompatibilità. Cioè quella «perché dirigente di fatto di Acqualatina» del neo vice sindaco ed assessore Vincenzo Carnevale.

Lo scopo? Costringere la maggioranza di centrodestra ad aprire una linea di credito con la sua opposizione di centrodestra.

Per fare cosa? Ottenere la riabilitazione di Raniero De Filippis nel frattempo già surrogato con il primo dei non eletti nella sua lista, Salvatore Venditti.

Oppure si andrà allo scontro. Puntando sulle crepe che è convinto di avere individuato dopo il varo delle Giunta e l’attribuzione delle deleghe da parte di Maschietto.

Il mal di pancia di Franco e Sergio

I fronti del malessere sono tanti. Il primo ad esternarlo era stato Franco Carnevale. Lo aveva fatto nella prima seduta consiliare. Sebbene eletto nella lista “Litorale e sviluppo fondano” (quella del sindaco Maschietto) ha deciso di non aderire al Gruppo. Si è iscritto al gruppo Misto insieme all’ex candidato a sindaco di FdI e ora presidente del Consiglio comunale Giulio Mastrobattista.

Il sindaco Beniamino Maschietto con Giulio Mastrobattista

Carnevale voleva fare l’assessore e lasciare il posto in Aula al primo dei non eletti; oppure indicare un assessore che fosse espressione del suo gruppo. Invece Maschietto ha ritenuto di indicare lui l’assessore: è la matricola Sonia Notarbernardino.

È una crepa quella di Carnevale? Si può infilare lì il grimaldello? Perché c’è anche un’altra circostanza da considerare: Daniela Lovisetto, prima dei non eletti di “Litorale Fondano”, è stata coinvolta. Come? Con un interessante incarico nello staff del primo cittadino fondano.

Si è registrato poi un altro scontro. Nella lista “Io si”, quella fondata ad immagine e somiglianza dall’ex sindaco Salvatore De Meo. Maschietto aveva un’altra idea (mister preferenze Sergio Di Manno) per il conferimento della delega, pesantissima, all’Ambiente. È intervenuto De Meo ed ha ottenuto quanto cercava. Vale a dire che l’assessore all’Ambiente e allo Sport deve essere Fabio Macaro.

Due deluse, due possibili addii

Hanno da giorni rifornimenti di Maalox nelle rispettive borse due bravi assessori dell’ultima Giunta De Meo. Nonostante un buon riscontro elettorale, per Roberta Muccitelli non c’è stato spazio nel primo esecutivo di Maschietto. È stata la titolare della delega all’Ambiente nella passata amministrazione: tutti la ricordano per aver fatto affermare la raccolta differenziata dei rifiuti.

Zero spazio per lei e e per la responsabile del Bilancio di Salvatore De Meo Daniela De Bonis.

Non lo ammetterà neanche sotto tortura ma l’ex assessore De Bonis starebbe pensando di cambiaria aria ed accasarsi altrove. Un’opzione potrebbe essere Fratelli d’Italia. Partito, quello di Giorgia Meloni, che, dopo il ‘tradimento’ dell’avvocato Giulio Mastrobattista, è impegnato in un duplice intento. Cioè diventare una forza catalizzatrice antifazzoniana. E per questo motivo è necessario dialogare con le tante realtà civiche presenti nel panorama politico fondano.

Enea Marcucci

Non è un caso che il neo consigliere di FdI Stefano Enea Marcucci abbia firmato già due richieste di accesso agli atti. La prima è sulla presunta incompatibilità di De Filippis. La seconda sulla convenzione del comune con le polisportive. Nello specifico sulle modalità di utilizzo delle strutture cittadine.

E poi le Commissioni

Un altro banco di prova per la maggioranza resta il consiglio di mercoledì. Anche per quanto la composizione (e la qualità) delle Commissioni Consiliari permanenti. Inoltre la designazione dei rappresentanti del comune di Fondi presso Enti, aziende ed Istituzioni.

Al sindaco Maschietto è stato rimproverato un tipo di scelta effettuata nel varo della sua prima Giunta. Cioè l’aver attribuito deleghe minori come gli Affari generali conservando ad interim quelle più pesanti al Personale, Usi civici e Scuola.

Ma – si sa – cinque anni sono lunghi e conservare fieno in cascina per far fronte alla stagione fredda è cosa buona e giusta.