Parisi contro la Procura: «Ha coperto interessi e sistema potere Zingaretti – Pd»

Il leader di Energie per l'Italia attacca Zingaretti e la Procura di Roma. "Ha coperto sistema di potere". Immediata la replica: "Nostra faccia e fedina penale sono pulite".

«Il problema è la sinistra e il sistema  del Pd fatto da Nicola Zingaretti e Goffredo Bettini che ha tenuto sotto scacco Roma e il Lazio per vent’anni con interessi chiari, espliciti e coperti dalla Procura. Vergogna!»: spara contro gli avversari politici e mira contro il Palazzo di Giustizia di Roma Stefano Parisi, candidato  presidente della Regione Lazio dal centrodestra. Lo ha fatto oggi durante l’evento di Energie per l’Italia a Roma.

 

PARISI CONTRO TUTTI

Il fondatore di Energie per l’Italia ne ha avuto per tutti: «Oggi dobbiamo cambiare pagina per non mettere in piedi un altro  sistema di potere, ma guardando ai cittadini e ai loro problemi. Il  nostro compito sarà quello di intercettare la rabbia della gente che  oggi si rifugia nei 5Stelle» ha detto Stefano Parisi.

Poi ha spostato il mirino sul ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e sul presidente della Regione uscente, Nicola Zingaretti. Su di loro Stefano Parisi ha detto:  «Giocano contro Roma soltanto per fare propaganda. Approfittano della  campagna elettorale per dire della balle e mettere all’angolo Virginia Raggi».

Il terreno di scontro è la decisione presa l’altro giorno del Ministro: chiudere il tavolo Governo – Città di Roma, denunciando la manifesta approssimazione ed incompetenza di chi governa in questo momento la capitale. Per Stefano Parisi «Fare questo durante la  campagna elettorale significa strumentalizzare i rapporti tra Governo  e Regione a danno del comune e dei cittadini. Se ci sono i soldi vanno spesi – ha affermato il candidato governatore del centrodestra –  altrimenti manca completamente il rispetto istituzionale che un  ministro della Repubblica dovrebbe avere a cuore».

Quando scende dal palco, i giornalisti gli domandano del passaggio in cui ha attaccato anche la procura di Roma. Parisi spiega: «Quando ho fatto riferimento alla  protezione della Procura nei confronti della sinistra mi riferivo alle vicende delle testimonianze di Mafia Capitale. Quelle indagini si sono fermate. C’è un sistema di potere che ha coinvolto persino il suo capo di gabinetto ed anche l’indagine non è proceduta».

 

PARISI SENZA IDEE DISCREDITA MAGISTRATURA

A replicare è  Michele Civita, assessore regionale e capolista del Pd  alle prossime elezioni regionali.

«Calunnie gratuite senza alcun fondamento  qualificano chi le fa. Insultare l’avversario e gettare discredito  sulla magistratura per alzare polveroni ha come unico obiettivo  confondere i cittadini».

Civita affonda la lama: ricorda a Parisi di essere un candidato – tappabuchi scelto all’ultimo secondo perché non se ne trovava uno disposto ad accettare. «Lo sconfitto di Milano, mancato leader  nazionale perché deriso da tutto il centrodestra, se ha le capacità  parli del Lazio e delle soluzioni o idee che lui propone».

L’assessore rivendica il lavoro fatto in questi cinque anni dall’amministrazione Zingaretti. «Noi, che abbiamo lavorato per cinque anni dovendo risollevare il  Lazio dal baratro e dagli scandali lasciateci dal centrodestra,  sappiamo cosa significa rimboccarsi le maniche per risolvere i  problemi».

 

LA RUOTA DI SCORTA DEL CENTRODESTRA

Il fuoco di sbarramento parte anche dalle batterie dell’esponente del Partito  Democratico di Roma, Giovanni Zannola. Secondo il quale «E’ evidente che Stefano Parisi catapultato nel Lazio nelle ultime settimane di campagna elettorale,  non conosce nulla della regione e preferisce la rissa come strumento  di battaglia politica».

Zannola rivendica la faccia pulita dell’amministrazione regionale uscente. E soprattutto il certificato penale pulito. «Il milanese Parisi dimentica di dire che le uniche inchieste e  sentenze di cui vi è traccia nelle cronache giudiziarie riguardano le  stagioni dei governi di centrodestra in Campidoglio e in regione,  travolto dagli scandali, dove gli esponenti locali non hanno avuto il  coraggio di metterci la faccia per le prossime elezioni e hanno  utilizzato come ruota di scorta proprio il milanese Parisi».

 

 

STORACE, POPOLO CAPISCE E VOTERA’ PIROZZI

In mezzo a tanta discussione emerge l’ex governatore ed ex ministro Francesco Storace.

Sulla sua bacheca Facebook in serata ha scritto: «Mi chiede un amico: ‘Perché nel Lazio non c’è stato un accordo? Non si favorisce Zingaretti?’ Semplice. Perché  il centrodestra ha cambiato candidato dieci volte: Gasparri, Rampelli, Porro, Liguori, Sangiuliano, Gallitelli e prima ancora Giro, Fazzone e Barelli per finire con il reclutare il ‘milanese’ Parisi. Tutti tranne Pirozzi: chi ha fatto il regalo a Zingaretti? Il popolo capisce e  voterà Pirozzi».

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