«Parlateci di Pignalberi» così scopriamo l’acqua calda

Al di là degli aspetti giudiziari, il caso Pignalberi sollevato da Le Iene, ne innesca anche uno politico. L'opposizione ricorda al sindaco di Ceccano che è stato eletto anche con i voti del controverso personaggio

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

Il nuovo faccia a faccia tra Fabrizio Pignalberi e Giulio Golia c’è stato. La miniserie “Dagli intrallazzi alla politica” per ora resterà tale: il secondo servizio è andato in onda nell’ultima puntata stagionale de Le Iene.

«Il rinvio a giudizio non fa un colpevole», ha sbottato il presidente del movimento Più Italia quando l’inviato gliene ha sventolati tre: per frode assicurativa, truffa ed esercizio abusivo della professione, ma anche per diffamazione e minacce. Ad attenderlo stavolta, mentre ribadiva che «è un attacco politico», c’era anche un gruppo di potenziali vittime del soprannominato Faina. Il quale ha confermato che l’unico avvocato dello Studio Legale Pignalberi è Simona Giuliani, dirigente del suo Partito politico.

Tra gli accusatori, dopo l’addio di Pignalberi alle telecamere in segno di protesta, c’è chi ha precisato: «Io non so neanche di che Partito è e non mi interessa. Non lo voglio neanche sapere, non lo voglio vedere».

Parlateci di Pignalberi

Può darsi che lo abbia detto anche Giorgia Meloni vedendo il primo servizio de Le Iene. Quello che ha fatto scoppiare a livello nazionale una polemica già infuocata in provincia di Frosinone: per il patto federativo stretto da Fratelli d’Italia e Più Italia sin dal maggio 2019. «Fabrizio Pignalberi non ha più nulla a che fare con Fdi da alcuni anni», ha twittato Meloni prendendo immediatamente le distanze. Non è così ed è stato già ampiamente dimostrato. (Leggi qui Pignalberi quello delle Iene? Mai conosciuto. Anzi no).

«Parlateci di Pignalberi». A urlarlo via social è il movimento Cives Ceccano: fondato dalla già candidata sindaca Emanuela Piroli. La cui lista civica presentata alle Elezioni Amministrative 2020 ha visto primeggiare ed essere eletto anche Andrea Querqui. Una volta approdati in Consiglio, sono diventati esponenti del gruppo Il Coraggio di cambiare: in rappresentanza dell’omonimo coordinamento di centrosinistra.

Dovute presentazioni a parte, «i due servizi de Le Iene – esternano i diretti interessati – ci lasciano sgomenti sulla figura di Fabrizio Pignalberi e sul legame con Fratelli d’Italia e Massimo Ruspandini». Perché è proprio il senatore di Ceccano, ancor prima di diventare commissario provinciale di FdI, ad aver promosso il patto federativo. Lo ha detto il sinergico Fabio Sabbatani Schiuma: il responsabile del Dipartimento nazionale “Integrazione con l’associazionismo politico” di FdI. E l’ex coordinatore provinciale Paolo Pulciani ha apposto pubblicamente il sigillo.

Le elezioni a Ceccano

Emanuela Piroli ed Andrea Querqui

Nel 2020 Ceccano è stato il primo grande comune ciociaro in cui si è concretizzato il patto federativo tra il Partito della Meloni e il Movimento di Pignalberi: inserendo nella lista di Fratelli d’Italia gli aspiranti consiglieri di Più Italia Michele D’Onofrio e Sabrina Zolli. L’uno, con i suoi 185 voti, è il primo dei non eletti dietro i Fratelli Alessandro Savoni e Daniele Massa: perché la più votata in assoluto, Federica Aceto, è diventata vicesindaco.

L’altra candidata, in tandem, ha avuto 85 preferenze personali. Ecco perché Cives chiede «al Senatore e al Sindaco Caligiore, che anche grazie ai 240 voti di Pignalberi ha vinto le scorse elezioni, spiegazioni su quanto sta emergendo».

A detta di Piroli e Querqui, nonché del resto del movimento Cives Ceccano, «si sta delineando la figura di un personaggio più volte citato per truffa, che ricordiamo bene nella nostra città, prodigo nel fare campagna elettorale per Roberto Caligiore e la sua coalizione, da sempre noti per la tanto decantata “coerenza”».

Di contro, tirando in ballo Più Italia, c’è chi ritiene «questi tentativi di presa di distanza alquanto grotteschi e volti a spostare l’attenzione – attacca Cives -. Crediamo che i cittadini ceccanesi meritino delle risposte da chi amministra la città. Basta con le false morali che puntualmente ascoltiamo in Consiglio comunale. Se questi sono i personaggi con cui stringete accordi politici, vogliamo dirvi che non siete credibili. E invece di gettare fumo negli occhi dei ceccanesi, parlateci di Pignalberi». Perché il sindaco Caligiore e il senatore Ruspandini non lo hanno fatto: né in un senso né nell’altro. Per certi versi, però, se n’è parlato pure troppo.

Il contrattacco di Pignalberi

Si apprende, intanto, che Pignalberi ha citato in giudizio Mediaset e la redazione de Le Iene al Tribunale di Frosinone. «Mi hanno definito il mostro del ritocco ma io non sono abituato a fare queste cose – sostiene -. Golia ha voluto ascoltare la realtà, non ha voluto ascoltare una persona partita da Serrone sconvolta, una persona che ha messo sul tavolo due buste di documenti originali e che invece non ha potuto mostrarne neanche uno.  Ma invito tutti ad andare su YouTube – conclude – perché c’è la registrazione integrale dei quaranta minuti dell’incontro, senza il taglia e cuci».

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