Partiti come caserme, regna la dea ‘poltrona’

Tra poche ore scatta il 'rompete le righe'. E partirà la campagna elettorale. La nuova legge crea due binari: uno per chi è blindato ed uno per i peones. La situazione locale.

Domani il Capo dello Stato chiuderà le Camere, il presidente Paolo Gentiloni resterà in carica e inizierà il lungo conto alla rovescia per le elezioni politiche, che quasi sicuramente si terranno il 4 marzo. Con un sistema che prevede l’elezione dei due terzi del Parlamento in collegi proporzionali (listini blindati fatti dai capi dei partiti) e di un terzo con il maggioritario (opportunità a disposizione dei peones).

 

Nonostante la Prima Repubblica sia un ricordo e la Terza sia abortita subito, quel che resta dei partiti continua ad essere una… caserma.

Il Partito Democratico in provincia di Frosinone ha 3 parlamentari: Francesco Scalia, Maria Spilabotte e Nazzareno Pilozzi. Tutti loro dovranno vedersela con Francesco De Angelis, presidente dell’Asi. La candidatura sicura è al proporzionale.

 

Verranno scelti quelli che hanno lavorato meglio? No, quelli meglio sponsorizzati dai capi nazionali. Cioè decideranno Matteo Renzi, Matteo Orfini (che porta De Angelis), Luca Lotti (che sosterrà Scalia e Spilabotte), Maria Elena Boschi (che proverà per Pilozzi). Ma nel proporzionale ci saranno pure il potentissimo senatore dei Castelli Roma Bruno Astorre (Franceschini) e Claudio Moscardelli, anche lui con Lotti e plenipotenziario del ministro dello sport in quel di Latina.

 

Nel maggioritario, almeno per il Pd, è una specie di missione impossibile.
 Nei Cinque Stelle il deputato Luca Frusone dovrà attendere da una parte il giudizio del web, dall’altra le strategie di Beppe Grillo e Davide Casaleggio.

 

In Forza Italia Mario Abbruzzese, se alla fine otterrà un posto blindato nel proporzionale, lo dovrà al presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani.
 Nel Senato, neppure a dirlo, c’è Claudio Fazzone, tra i pupilli di Silvio Berlusconi.

 

Il punto è semplice: cosa conta per ottenere una candidatura eleggibile? Soltanto il militare nel “battaglione” giusto all’interno dei rispettivi eserciti. Va tutto bene, basta che non li lamentiamo (noi per primi) che alla fine decidono sempre Silvio Berlusconi, Matteo Renzi, Beppe Grillo, Matteo Salvini e vi adi questo passo. Basta che non ci lamentiamo che non esiste meritocrazia e selezione di classe dirigente.

Basta che prendiamo atto, una volta per tutte, che la Dea Poltrona regna incontrastata.