Passi carrabili, torna la tassa

CESIDIO VANO Vano per LA PROVINCIA QUOTIDIANO

La Provincia di Frosinone si appresta ad emettere il ruolo per la riscossione ed il recupero del Cosap (il Canone di occupazione degli spazi ed delle aree pubbliche) non pagato – perché sospeso – dal 2010 al 2014.

Si tratta per la stragrande parte dell’imposta dovuta sui passi carrabili che si affacciano sulla viabilità provinciale. Nelle scorse settimane, infatti, la Provincia si è premurata di affidare un incarico per la verifica della banca dati Cosap così da poter emettere le richieste di pagamento. L’affidamento è stato assegnato ad una società di Alatri, la Net Solutions, che effettuerà le verifiche del caso sulla banca dati realizzata fino al 2012 dalla Multiservizi spa ed in particolare effettuerà un controllo a campione sui residenti di Alatri per i quali ha ottenuto l’accesso ai dati anagrafici del Comune, dall’incrocio di questi con quelli del Cosap si capirà in che percentuale la banca dati per i passi carrabili è attendibile ed ido- nea all’emissione dei ruoli di incasso o recupero.

Dai dati in possesso della Provincia risulta che sono 13.429 i passi carrabili tassabili per civili abitazioni; 989 sono quelli tassabili per uso produttivo (attività commerciali); 620 i passi carrabili tassabili per accessi agricoli con struttura e 7.164 sono i passi carrabili non tassabili.

Come si ricorderà, il balzello relativo ai passi carrabili è stato “sospeso” nel 2010 dall’amministrazione guidata dal presidente Antonello Iannarilli. All’epoca, infatti, la giunta Iannarilli sollevò questioni di legittimità del regolamento che disciplinava l’imposta e fermò tutto in attesa di riesaminare il caso. In Consiglio provinciale fu detto che lo stop alla riscossione doveva intendersi quale esenzione totale dal pagamento del canone e così fu. Nel 2011 fu approvato un nuovo regolamento, con cui alcune specifiche tipologie di occupazione (tra cui quelle di accesso alle abitazioni civili ed ai fondi agricoli) furono formalmente esentate al 100% (ma a richiesta degli interessati).

La sospensione della riscossione è stata poi rinnovata di anno in anno anche dalla ge-stione commissariale seguita alla dichiarazione di decadenza di Iannarilli, interessato a candidarsi alla Regione. Il commissario Giuseppe Patrizi, però, nel 2014 ha modificato il nuovo regolamento eliminando le esenzioni previste.

Dopo la riforma Delrio, lo scorso ottobre è stato chiamato a guidare la Provincia il presidente Antonio Pompeo e gli uffici economici dell’ente hanno posto il problema del canone non riscosso e del rischio che la prima annualità, il 2010, fosse colpita dalla prescrizione quinquennale. Per la Provincia, infatti, il Cosap non è stato mai abolito, ma ne è stata solo sospesa momentaneamente la riscossione. Il mancato incasso dell’imposta, quindi, potrebbe essere motivo di danno erariale. Da qui, l’avvio delle procedure dette per recuperare il vecchio e chiedere il pagamento del nuovo. Il gettito annuo del canone dovrebbe aggirarsi sugli 800 – 900.000 euro.

La vicenda ha fatto già registrare un acceso scontro tra l’ex presidente Iannarilli e la nuova amministrazione provinciale. Iannarilli ha ribadito che il canone pregresso non può essere richiesto perché i cittadini ne sono stati esentati, con tanto di norma regolamentare e la relativa entrata non è stata mai iscritta in bilancio. Il presidente Pompeo ha evidenziato come la mancata riscossione dell’imposta, mai soppressa, potrebbe generare un enorme danno per le casse pubbliche di cui dovrebbero poi rispondere i dirigenti dell’ente e gli amministratori.

In mezzo restano i cittadini a cui, puntualmente, prima viene raccontata una verità: “i passi carrabili non si pagano più!” e poi, viene rappresentata un’altra realtà: “il Cosap si paga eccome, anzi bisogna recuperare anche tutto quello che non si è pagato finora”.