Il pasticcio del rimpasto che rende Palombo come il Divo (Conte della Selvotta)

Foto: studio grafico 'Politicamente Scorretto - Panama'

I telegrammi del Conte della Selvotta sulla politica Cassinate. Il pasticcio del rimpasto. Che fa apparire Palombo come Il Divo. Nel frattempo, Leone se n'era andato sul trattore scavare solchi per la vigna

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

IL PASTICCIO DEL RIMPASTO

Il sindaco di Cassino, Carlo Maria D’Alessandro, nei giorni scorsi ha mandato tutti gli assessori a casa con l’avvertimento: questo palazzo civico non è un luogo turistico. Perciò rinsavite e tornate ma con più tempo a disposizione come faccio io.

Detto fatto. Ne ha riammessi quattro su sei (Leone, Schimperna, Papa, Tauwinkelova). Solo una e mezzo è stata bocciata (Noury e Verde). Il mezzo è la professoressa Paola Verde che, nonostante non confermata, continuerà a lavorare per l’Amministrazione ma come tecnico esterno, per completare i progetti sulla Smart City.

Il settimo rimane ancora un mistero. L’assessore della Lega il ribelle Carmelo Palombo non si sa se si cospargerà il capo di cenere di fronte a CMD’A come ha sentenziato. “Chiedo le sue scuse perché un sindaco va rispettato”, disse agli astanti. E il medico:”Ma quali scuse, che stiamo a scuola.” E precisa:”Io non ho offeso nessuno ma ho solo espresso un mio pensiero politico sulla gestione del Comune”.

IL DIVO PALOMBO

Nell’intero pasticcio del rimpasto, Carmelo Palombo appare come ‘il Divo’.

Manovrando nell’ombra, quando tutti pensavano di averlo sconfitto, in realtà è riuscito in pieno nel suo intento politico. È stato capace, con un banale articolo di giornale, di far crollare i nervi al sindaco spingendolo ad azzerare l’intero esecutivo.  Facendogli poi dire, a distanza di quattro giorni, passata l’arrabbiatura: ‘vabbé abbiamo scherzato’. Ha elevato al tavolo provinciale il livello dello scontro cittadino, coinvolgendo un senatore, un deputato, due Segreterie di Partito. Ha messo nell’angolo Forza Italia. (leggi qui Lega e Fratelli d’Italia rifiutano di stare nella giunta di D’Alessandro)

Se l’obiettivo della crisi lampo era quello di rimettere a posto Carmelo Palombo, il risultato ottenuto è stato diverso: oggi è lui l’alternativa a Carlo Maria D’Alessandro interna al centrodestra. Un colpo da Divo.

 

CHIARA? E CHI E’?

E non sono mancate le sorprese in sala Restagno quando il sindaco ha letto i nomi dei nuovi assessori. (leggi qui Due nomi nuovi, uno congelato: nasce il D’Alessandro bis. Ma è subito rottura.)

«Chiara Iadecola, seduta accanto a me», disse CMD’A. E subito gli astanti: “E chi è, da dove viene, che fa, chi l’ha indicata?”. Tutta la storia era stata anticipata, con abbondanza di dettaglia, nel corso della notte da Alessioporcu.it (leggi qui Spaccatura con FdI, a Cassino si va verso il monocolore Abbruzzese)

Mentre gli squilli di cellulari da Cassino verso Frosinone confermano le anticipazioni, comincia la rivolta in casa dei fratelli italiani che coinvolge anche i leghisti.

E in coro FDI e Lega “Non entriamo in questa giunta combinata a tavolino da M.A. e CMD’A”. Il tradimento del fratello Rosario Franchitto era compiuto.

Il consigliere aspettava da due anni questo momento per nominare Chiara suggeritagli dallo zio quale “ringraziamento elettorale”. Ma Rosario ha agito sotto protezione: ”Se lo cacciano da Fdi – disse Carlo Maria – Rosario sarà sempre il consigliere di riferimento dell’assessore.”

E i fratelli di Cassino Enrico Iemma e Gabriele Picano (che sostenevano l’assessore uscente Nora Noury) gridano al tradimento di Rosario: fuori dal Partito.

 

 

LA LUNGA ATTESA DELLA PROFESSORESSA

Un’attesa lunga sette anni per diventare assessore. Ha girovagato fra i banchi della maggioranza e della minoranza in sala Di Biasio ma senza ottenere alcuna carica durante l’amministrazione Petrarcone. Poi la pausa e l’avvicinamento alla Lega del medico Palombo. E alla fine la telefonata per la nomina di assessore con il consenso di M.A. e di CMD’A.

È Maria Iannone, professoressa, eletta nell’Udc nel 2011 con la benedizione dell’allora onorevole Anna Teresa Formisano.

Prima in maggioranza, poi in minoranza, e viceversa. Poi niente. Nel 2016 rifiutò l’offerta di una candidatura a sindaco a capo di liste civiche. Adesso ritorna nella nuova Udc di Noi con l’Italia con il consigliere comunale Antonio Valente che fino a qualche giorno fa, insieme alla Lega e a Fdi, voleva mandare a casa CMD’A.

Poi M.A. lo ha convinto:”Che vuoi fare? Scegliti l’assessore che vuoi”. Detto fatto. E Maria è ora felice e contenta.

 

 

IL CERIMONIERE AGRICOLTORE

Per non essere coinvolto nella bagarre del rimpasto della giunta il cerimoniere abbaziale Benedetto Leone ha adottato un profilo basso. E’ una sua definizione. Se ne è andato nella sua Terelle a coltivare l’orticello come fece il console romano Cincinnato nel 400 a.C. , non rieletto ritornò alle sue “rurali occupazioni” ma poi venne richiamato perché la repubblica romana aveva ancora bisogno di lui.

Leone alla guida del suo trattore ha tracciato i solchi per un vigneto dove coltivare vitigni per produrre uve pregiate. E vino di qualità per la sua Osteria del Santo Bevitore, invasa in queste sere dal fu commander in chief, M.A., alle prese con la lista della spesa (della Lega e di altre compagnie) e della lista degli assessori.

Anche Benedetto Leone ha avuto la riconferma di assessore ma nemmeno questa volta potrà indossare la fascia tricolore di vice sindaco. Perché CMD’A, dopo la cantonata (un’altra) dell’azzeramento della giunta, si è visto costretto a lasciare alla Lega la delega di vice sindaco. Per ora non ritirata.

Il cerimoniere alla telefonata di Carlo Maria è dovuto scendere dal trattore e correre in Comune per l’investitura. Ma subito dopo Leone è salito sul “sacro colle” e dalla Loggia del Paradiso a lui cara ha rivolto un devoto ringraziamento al Santo da Norcia e di Montecassino.