Patto per boicottare le elezioni: l’ira di Baccarini

La rivelazione arriva durante la presentazione della lista Pci. Lo riferisce il sindaco uscente di centrodestra. Ci sarebbe stato il tentativo di boicottare le elezioni, non presentando le liste. Ma il Pd nega. Baccarini: "Ritiratevi”

Ora almeno uno ci deve perdere la faccia. E pure le elezioni. Perché almeno uno sta mentendo nella storia che da qualche ora sta infiammando la piazza elettorale di Fiuggi, chiamata al voto per eleggere il sindaco il 14-15 maggio. Uno non dice la verità o non la dice tutta tra il candidato del Pci Marco Risica, il candidato civico del Pd Alberto Festa, il sindaco uscente del centrodestra Alioska Baccarini.

Tutto accade durante il comizio tenuto sabato da Marco Risica nelle sale dell’hotel Igea. Ne riferiscono i contenuti al sindaco. Che strabuzza gli occhi, prende la tastiera e scrive ostentando indignazione. Ma in realtà gioisce per quello che potrebbe essere uno straordinario assist elettorale.

La proposta indecente

Foto: Clemente Marmorino © Imagoeconomica

Scrive il sindaco: «Le dichiarazioni rese oggi pomeriggio dal capolista del Pci Marco Risica in sede di presentazione della loro lista, se confermate, assumono un valore gravissimo e vanno senz’altro oltre ogni dinamica elettorale». Cosa ha detto di tanto grave il capolista del Comunisti? Il sindaco scrive che Risica ha riferito dei contatti ricevuti dal Pci il 14 aprile scorso da esponenti del Pd di Fiuggi. Per una proposta politica in vista delle elezioni. Un’alleanza? No.

Nel racconto del sindaco, Risica riferisce che il Pd ha «espressamente chiesto di non presentare la lista perché se ciò fosse avvenuto neanche il Pd di Fiuggi avrebbe presentato la sua».

In questa strategia, il vantaggio elettorale dove sta? Sempre riportando il racconto di Risica, il sindaco riferisce che l’obiettivo era favorire «la possibilità che al governo della città potesse arrivare un commissario straordinario; ciò nel caso in cui in campo ci fosse stata soltanto la nostra lista e quindi la necessità che alle urne si sarebbero dovuti recate la metà degli elettori aventi diritto al voto». In pratica: la strategia era quella di boicottare le elezioni, facendo in modo che alle urne di Fiuggi andasse meno della metà degli aventi diritto. In questo modo le elezioni si sarebbero dovute ripetere alla successiva finestra utile, nel 2024: nel frattempo avrebbe governato un commissario prefettizio.

Una roulette russa

Alioska Baccarini

Una proposta tutta da dimostrare. E sulla cui utilità ci sarebbe molto da discutere. Negli ultimi 25 anni in provincia di Frosinone c’è stato solo un caso in cui alle Comunali sia stata presentata una sola lista e non si sia raggiunto il quorum del 50%. Ed è stato in un Comune con meno di mille abitanti

Alioska Baccarini prende per buone le parole che vengono attribuite al suo avversario elettorale. E le usa contro il Pd: «Questi signori oggi smascherati erano disposti ad ingessare il Comune di Fiuggi per un anno incuranti dei gravi danni che questo avrebbe prodotto alla nostra comunità». Chiede al candidato Marco Risica di fare nomi e cognomi degli esponenti Dem che gli avrebbero fatto la proposta. Ed invita l’altro candidato Alberto Festa a ritirarsi dalle elezioni se tutto dovesse risultare confermato.

Ne sappiamo nulla

Alberto Festa

Ma proprio sotto al post del sindaco, tra i commenti indignati, spunta quello che non ti aspetteresti. Scrive Alberto Festa.

Lo fa per dire che lui ed il partito Democratico sanno proprio nulla di questa storia. «Apprendo con stupore che durante la presentazione della propria lista, il candidato sindaco del Pci Marco Risica avrebbe riferito di non meglio precisati contatti con “esponenti del PD di Fiuggi” nella giornata del 14 aprile per concordare la non presentazione delle liste». Festa sottolinea che in campagna elettorale si dovrebbe parlare di programmi e proposte. E invece «si attribuirebbero a me ed al progetto politico che rappresentiamo azioni ed atteggiamenti che smentisco nella maniera più assoluta semplicemente perché non si sono mai verificati».

Festa non è di primo pelo. Sa bene che Baccarini soffia sul fuoco «Mi spiace dover registrare che da una parte si dicano falsità e che queste vengano immediatamente sposate e legittimate dal sindaco senza esitazione alcuna con il solo obiettivo di denigrarci». Ribadisce che «personalmente non ho mai parlato con rappresentanti dei Comunisti se non con il Segretario Anghetti. L’ho fatto durante il percorso di costruzione della proposta amministrativa, molto prima della scadenza di presentazione delle liste, per illustrare la nostra posizione. E chiedere un incontro che non è mai stato calendarizzato. Nessun altro è stato autorizzato a farlo a nome mio e della proposta amministrativa che rappresentiamo».

Baccarini: Vedetevela tra voi

Foto: Marco Cremonesi © Imagoeconomica

Festa parla di affermazioni «gravi ed offensive che se confermate ci costringerebbero ad azioni in tutte le sedi opportune».

Ma nemmeno Alioska Baccarini è di primo pelo. E sa che in questa storia almeno uno dei suoi avversari rischia di perderci la faccia. Compromettendo le elezioni. Per questo ribatte: «Hai sbagliato indirizzo. Su questo schifo vatti a chiarire con Risica. Per quanto mi riguarda ho già chiesto a Risica ed l’intero Pci di fornire nomi e cognomi di chi si è reso protagonista di fatti così gravi e pubblicamente denunciati».

Si attende il seguito.

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