Patto segreto per escludere Forza Italia dagli accordi

Dietro lo slittamento del tavolo unitario del Centrodestra ci sarebbe un patto non dichiarato già raggiunto da Lega, FdI e Cambiamo. Escludendo Gianluca Quadrini e Forza Italia

Si chiama Conventio ad excludendum. E non la inventarono gli antichi romani. Fu un’intuizione ben più recente, varata negli anni Settanta dai cinque Partiti che da lì fino alla fine della I Repubblica costituiranno poi tutti i governi: Democrazia Cristiana, Partito Socialista, Partito Socialdemocratico, Partito Repubblicano e Partito Liberale. Era il patto in base al quale escludere il Partito Comunista da qualsiasi coalizione di governo.

Non c’è bisogno di scomodare il professor Leopoldo Elia, giurista, politico e ministro di chiara fama. Ma a Frosinone sta accadendo la stessa cosa: nel centrodestra.

La Conventio senza Quadrini

Francesca Gerardi (Lega)

Ci sarebbe una Conventio ad excludendum dietro alla decisione di rinviare il tavolo tra Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Cambiamo. Quello nel quale definire le candidature per le prossime elezioni comunali in provincia di Frosinone. Era stato fissato per lunedi (leggi qui). All’ultimo momento era stato spostato (leggi qui Slitta di una settimana il vertice del centrodestra).

Impegni concomitanti, alla base di tutto. Ma la realtà politica è un’altra. Si sta tessendo una Conventio ad excludendum ai danni di Gianluca Quadrini, vice coordinatore di Forza Italia nel Lazio. In realtà i big (l’onorevole Francesca Gerardi per la Lega, il senatore Massimo Ruspandini per FdI, l’onorevole Pasquale Ciacciarelli per Cambiamo) si sono già visti ed hanno abbondantemente gettato le basi per l’alleanza. Senza Forza Italia. Che una volta riunito il Tavolo o accetta la Conventio già apparecchiata oppure si Exludendum da sola. (leggi qui Del Brocco, prove generali da candidato sindaco).

La Conventio prevede che a Forza Italia non venga data la candidatura a sindaco di Pontecorvo. Bruciando così il bis ad Anselmo Rotondo. Sono due i nomi alternativi già messi sul tavolo e condivisi da tutto il resto della coalizione. In pubblico non lo ammetterà mai ma c’è la mano di Francesca Gerardi dietro all’operazione: la deputata aveva un conto politico aperto con il sindaco di Forza Italia.

Massimo Ruspandini © Imagoeconomica, Benvegnu’ Guaitoli

Fratelli d’Italia avrà invece il via libera sulla designazione del candidato sindaco a Ceccano: gli alleati sono pronti a fare squadra; sia nel caso in cui il nome fosse quello dell’uscente dimissionato Roberto Caligiore e sia che fosse un altro.

Cambiamo ha avanzato una proposta per Cervaro ed in linea di principio tutti hanno detto che va bene a Pasquale Ciacciarelli.

A Sora si vota nel 2021, se Roberto De Donatis riesce a stare in sella. Ma le basi sono state gettate: la Lega vorrebbe assumere un ruolo guida, condividendolo con con alleati e definendo una serie di regole capaci di garantire gli equilibri.

Anche in Regione e fuori dal voto

Per indebolire Quadrini, Cambiamo ha messo in atto una manovra su Piedimonte San Germano. È uscito da Forza Italia Alfonso Testa, deus ex machina dell’elezione del sindaco Gioacchino Ferdinandi. Ha detto di non condividere l’impostazione politica. Gli esperti hanno notato le impronte digitali di Pasquale Ciacciarelli: la formazione di Giovanni Toti ha il dente avvelenato con Quadrini da quando ha messo in atto la manovra che ha fatto cadere il presidente del Cosilam Mario Abbruzzese.

Pasquale Ciacciarelli

Alla Conventio ad Exludendum potrebbe unirsi anche il Partito Democratico: molto interessato alla carica di futuro commissario della Comunità Montana di Arce occupata oggi dal presidente Gianluca Quadrini. Ci aspira Gianpio Sarracco, sindaco uscente di Fontana Liri. Su quell’incarico è in atto un assedio in Regione Lazio, al quale formalmente sono tutti estranei e solo il Movimento 5 Stelle sta andando all’assalto. Non è così.

Nei giorni scorsi c’è stato un acceso scambio di vedute tra Gianluca Quadrini ed il potentissimo commissario ai Consorzi Industriali del Lazio Francesco De Angelis. Che è leader della componente maggioritaria del Pd. Il quale gli ha escluso che ci sia lui dietro all’assedio: “Se le carte stanno a posto, la cosa va avanti da sola” ha detto l’uomo che alle Primarie ha consegnato a Zingaretti il 91% del consenso provinciale. Equivale ad uno “Stai sereno” detto da Matteo Renzi.

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