La cena di ieri sera da Onorati è il segnale della componente Scalia proiettata verso le prossime elezioni. Ma il vero salto di qualità il Pd potrà farlo solo se riuscirà a ricostruire l'unità
Novanta votazioni segrete in tre giorni, a meno che il Governo non decida di mettere la fiducia, che però sarebbe rischiosa a meno di un mese dalle elezioni in Sicilia e a cinque dalla fine della legislatura. Per il Rosatellum 2.0 è il momento della verità.
Ieri sera, nella cena al ristorante Onorati a Priverno, i senatori Francesco Scalia e Claudio Moscardelli hanno espresso tutti i loro dubbi al ministro Luca Lotti. Dubbi legati al fatto che questo sistema privilegia le alleanze: il centrodestra ce l’ha, il centrosinistra no. Se si dovesse tornare all’Italicum, in caso di affossamento della legge, sarebbe però il Movimento Cinque Stelle ad essere favorito.
Il Partito Democratico in realtà si trova a dover risolvere la questione delle alleanze. Il timore è che Mdp di Massimo D’Alema, Pierluigi Bersani e Roberto Speranza possa trasformarsi in quello che Rifondazione Comunista di Fausto Bertinotti significò per l’Ulivo di Romano Prodi. Non soltanto una spina nel fianco, ma una “mina” in grado di far saltare la coalizione. A questo punto però non c’è alternativa.
Però c’è anche da dire che il Pd non riesce più a fare manifestazioni unitarie. Schierati al cospetto di Luca Lotti ieri sera c’erano i senatori Francesco Scalia, Claudio Moscardelli e Maria Spilabotte, che in questo modo ha fatto capire a tutti da quale parte si è posizionata.
C’erano il parlamentare Nazzareno Pilozzi, il consigliere regionale Marino Fardelli, il presidente della Provincia Antonio Pompeo, il sindaco di Paliano Domenico Alfieri, l’ex sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone. Insomma, tutta l’area di Scalia, che si riconosce in Luca Lotti, alter ego del segretario nazionale Matteo Renzi.
Poche settimane fa, con il ministro Dario Franceschini c’era tutta la componente AreaDem, con Simone Costanzo, Antonella Di Pucchio, Aldo Antonetti, Michele Marini.
Con il presidente nazionale Matteo Orfini ci sono Francesco De Angelis, Mauro Buschini, Sara Battisti e tutti gli uomini e le donne di Pensare Democratico.
Con il Rosatellum 2.0 si eleggerebbero 231 deputati e 109 senatori con il sistema maggioritario e anche nella parte proporzionale l’unità è indispensabile. Se Giuliano Pisapia dovesse riuscire nell’impresa di mettere insieme tutto ciò che è a sinistra del Pd (tranne Mdp), comunque avrebbe bisogno di un Partito Democratico unito.
Da anni non si vede una manifestazione unitaria del Pd, men che meno in provincia di Frosinone.
Il vero problema è questo. Più della determinazione del Movimento Cinque Stelle, più di un centrodestra che, come sempre, si sta riunificando sotto l’egida di Silvio Berlusconi.