Il Pd alla fine decide di non contarsi

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Tanto baccano per nulla. Alla fine gli iscritti al Pd di Cassino hanno deciso di non contarsi. Sono rimaste deserte le urne allestite nel Circolo cittadino dove si doveva decidere chi appoggiare come candidato sindaco tra l’uscente Giuseppe Golini Petrarcone ed il figlio del segretario dimissionario, Francesco Mosillo (leggi qui il precedente).

Graziano Cerasi e Giampiero Di Cosimo, i Garanti chiamati a vigilare sulla correttezza del voto, non hanno dovuto consegnare nemmeno una scheda. Nessuno gliel’ha chiesta.

Una situazione surreale: gli iscritti sono andati in sezione, hanno chiacchierato amabilmente, hanno fatto capannello dentro e davanti agli uffici. Ognuno controllava cosa facesse l’altro: una sorta di patto non scritto e non detto, senza che fosse necessario mettersi d’accordo per disertare le urne. E’ convenuto a tutti. Perché la scelta di ritirarsi fatta dal consigliere regionale Marino Fardelli per appoggiare il sindaco uscente, ha cambiato le carte in tavola e reso del tutto superata la votazione convocata prima di quel patto.

Il fronte per Petrarcone in teoria sfiora il tetto del 60% indicato dallo Statuto Pd per assegnare il simbolo e ora con l’appoggio di Fardelli lo poteva superare. Ma se non si fosse riusciti a portare tutti in sezione nelle otto ore concesse per il voto? Sarebbe stata una sconfitta, nessuno avrebbe accettato l’attenuante dell’orario e del giorno feriale. Allo stesso modo, il fronte per Mosillo, incassando la parte di voti degli scontenti per la scelta fatta da Fardelli, poteva giocarsi la partita: ma contandosi avrebbe rischiato di dimostrare di non essere maggioranza nel Circolo.

Meglio allora un documento politico, un nuovo appello. E’ quello che ha fatto l’area che vorrebbe appoggiare il sindaco. Ha chiesto a Mosillo di riflettere sulla sua candidatura, di riunificare il centrosinistra. Voci poi smentite dicevano che in mattinata ci sarebbe stato un nuovo tentativo di mediazione compiuto da Francesco De Angelis che però avrebbe rilevato la ferma volontà di andare avanti da parte di Francesco Mosillo.

Per ora si prosegue così. L’appello, se non vale per il primo turno, tornerà utile per il secondo.

Nelle prossime ore tutto torna nelle mani del segretario provinciale Simone Costanzo: la prospettiva di non assegnare il simbolo e andare alle urne con liste civiche è sempre più concreta.

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