Si definiscono le griglie di partenza. Decise le candidature blindate dei Dem. Conferme sulle scelte del centrodestra. Il perimetro Pd non si allarga al M5S. Raggi? Resta in Campidoglio
Il mosaico si fa sempre più nitido. Prende forma poco alla volta il disegno delle candidature nel Lazio per le Elezioni Politiche del 25 settembre prossimo. Sia nel centrosinistra che nel centrodestra il quadro si delinea anche nei contorni. (Leggi qui Candidati, ecco la bozza dell’intesa).
Le esigenze del Pd
Il Partito Democratico ha iniziato a definire la sua strategia. Lo ha fatto blindando 4 nomi e posizionandoli nei listini del Proporzionale. Sono nomi indicati dal Partito “per esigenze di coalizione e di dirigenti nazionali”. Sono i nomi del governatore del Lazio Nicola Zingaretti, del Segretario Regionale Bruno Astorre, del consigliere regionale Michela De Biase e della senatrice Monica Cirinnà.
Le altre forze andranno sui collegi Uninominali (quelli dove si va allo scontro diretto e vince chi prende anche un solo voto in più degli avversari). Il deputato uscente Claudio Mancini verrà candidato a Monteverde – Fiumicino; l’ex ministro Marianna Madia al Senato Centro Storico, il deputato Roberto Morassut al Tuscolano Ardeatino; il Presidente del Consiglio regionale Marco Vincenzi a Guidonia e Tivoli, la deputata Patrizia Prestipino all’Eur, il Segretario del Pd di Roma Andrea Casu a Primavalle Casalotti; infine l’assessore regionale Massimiliano Valeriani a Casilino, Tor Bella Monaca.
Si tratta di scelte che garantiscono tutte le componenti e rispettano tutti gli equilibri interni.
Non è chiaro se qualcuno di loro avrà una doppia candidatura anche nei collegi di Lazio 2, cioè quelli provinciali. Claudio Mancini cinque anni fa venne eletto in provincia di Frosinone: se ottenesse il paracadute della doppia candidatura, in caso di doppia elezione dovrebbe optare, tirando dentro il secondo in lista.
Ma c’è possibilità di essere eletti in quel listino? La legge è chiara: il riparto dei seggi per Montecitorio avviene su base nazionale. Significa che il seggio scatta dove il Partito ha preso la percentuale più alta. Stando ai sondaggi delle ultime ore, se la situazione rimanesse la stessa, nel Sud del Lazio scatterebbero quattro seggi ed andrebbero a Fratelli d’Italia e Partito Democratico. Ma la campagna elettorale serve proprio a questo: spostare l’ago degli elettori, chi mette il candidato locale che traina ha una possibilità in più.
Il gioco del listino
Proprio questi sondaggi potrebbero portare il centrodestra a decidere uno spostamento rispetto alle indiscrezioni delle ore scorse relative al sud del Lazio. (Leggi qui Candidati, ecco la bozza dell’intesa).
In pratica Fratelli d’Italia potrebbe spostare i due senatori Massimo Ruspandini e Nicola Calandrini su un solo collegio (o Camera Frosinone o Camera Latina) piazzandone uno all’uninominale ed uno al proporzionale. Per attrarre ancora di più gli elettori, Giorgia Meloni ci metterà la faccia in 5 collegi: non si conosce ancora quali, la volta scorsa si candidò a Latina.
Per il resto trovano conferme le anticipazioni delle scorse ore. La ripartizione dei Collegi per il Centrodestra nel Lazio alla fine vedrà 10 collegi a Fratelli d’Italia, 6 alla Lega e 4 a Forza Italia; poi bisognerà assegnare i collegi ai cosiddetti cespugli del centrodestra, sono 13 e quindi andranno in media 1 a Regione. (Leggi qui Candidati, ecco la bozza dell’intesa).
La linea di Conte
Nelle file del Movimento 5 Stelle prende sempre più forma la linea di Giuseppe Conte. Di Battista, Raggi e Appendino saranno nelle liste M5S? “Virginia Raggi sta portando avanti le battaglie del Movimento a Roma, in Consiglio comunale. Alessandro Di Battista non è iscritto al Movimento: per noi è un interlocutore privilegiato. Chiara Appendino è una risorsa centrale per il M5S“.
Non ci sono margini per una ripresa del dialogo con il partito Democratico. Enrico letta lo ha messo in chiaro. “Non crediamo sia utile allargare ulteriormente il perimetro delle intese che stiamo facendo“. Il perimetro invece si allarga a Sinistra Italiana ed Europa Verde. “Sostenibilità sociale e sostenibilità ambientale sulla scorta del buon lavoro fatto insieme in Europa. Su questi temi vogliamo fare un lavoro comune” hanno detto in conferenza stampa Enrico Letta con Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.