Pd, fuga dalla reggenza: Fiordalisio sbatte la porta

Dimissioni dal ruolo di coordinatore della segreteria provinciale e presa di distanza nei confronti di Alfieri e di tutta la leadership locale. Dice: “Troppe lacerazioni, sono avvilito”. Messaggio a Nicola Zingaretti

La bomba l’aveva sganciata nel corso della direzione provinciale (come anticipato da Alessioporcu.it, leggi qui Né di lotta né di governo: Pd, poche idee ma confuse). Ma il day after di Lucio Fiordalisio è stato ancora più dirompente sul piano politico. Il coordinatore della segreteria provinciale del Pd lascia l’incarico. E lascia anche solo Domenico Alfieri nella reggenza fino al congresso.

 

Le dimissioni di Fiordalisio

Lo fa con una presa di posizione che è un atto di accusa fermo. Dice: «Termina la reggenza Alfieri-Fiordalisio. In direzione ho comunicato che quella scelta, che fu approvata in un momento delicato, alla vigilia delle elezioni regionali e nazionali e che sarebbe servita per mantenere il partito unito, oggi non ha più modo di esistere.

Dopo la sconfitta troppe lacerazioni, immobilismo, avvilimento. La struttura del partito andrebbe completamente rivisitata, è più complessa ed elaborata di una Pubblica Amministrazione. Si resta in attesa di indicazioni provenienti da apparati nazionali e regionali che fanno tutto tranne che decidere.

Onorevoli rappresentanti che vengono a chiedere la fiducia elettorale e poi svaniscono magicamente seduti nelle loro comode poltrone e noi poi restiamo a combattere con gli innumerevoli problemi quotidiani».

 

Qui non arrivano indicazioni

Vuol dire che Lucio Fiordalisio non intende più condividere la responsabilità di un ruolo che è solo di facciata perché dai vertici nazionali e regionali non sono arrivate indicazioni di sorta. Ma vuol dire pure che a dare le carte sul piano provinciale sono sempre i soliti.

E dunque il sindaco di Patrica prende le distanze.

Afferma: «Lascio il ruolo di coordinatore provinciale del Pd perché sono animato dalla passione politica, ho bisogno di dinamismo, voglia di costruire e di lavorare per il mio territorio ed in questi mesi all’interno della Federazione non è stato fatto nulla di tutto questo, pertanto è giusto lasciare il ruolo.

La politica è cambiata, c’è chi persevera nel contorcersi dentro se stesso con esasperate discussioni interne e chi parla direttamente alle persone. Preferisco di gran lunga la seconda soluzione. È stata un’esperienza difficile ma costruttiva, personalmente credo che in provincia di Frosinone il Pd abbia una classe politica di altissimo profilo, addetti ai lavori estremamente preparati, dirigenti di grande esperienza e competenza, disperdere tutto questo sarebbe un grande errore”.

 

Un’altra lacerazione nel Pd

Una ulteriore lacerazione alla vigilia della lunga volata che porterà alle elezioni provinciali, poi al congresso e quindi alle europee.

Ma quello di Fiordalisio è anche un grido di dolore che arriva fino al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che si avvia a rendere ufficiale la sua candidatura alla segreteria nazionale del partito.

Infine, la frattura con Domenico Alfieri, già evidenziata in diverse occasioni. Il tutto prima della seduta dell’assemblea dei sindaci sul bilancio della Saf. Altro passaggio delicatissimo.

Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Antonio Pompeo non possono restare a guardare. O magari sì?