Pd, i giorni dell’ira. Veleni a colpi di post e di like

Stoccata di Alfieri a Pompeo sui social network. E c’è il “mi piace” di Fantini. Risposta al vetriolo del numero uno della Provincia. Si va all’ennesimo scontro frontale

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

Clima da resa dei conti nel Partito Democratico. Con la polemica che corre anche sui social. Un post dell’ex segretario e sindaco di Paliano Domenico Alfieri ha dato fuoco alle polveri. Ha scritto: «Si continua a chiedere un “cambio di passo” alla Federazione del Pd di Frosinone. Ma in cosa consiste questo cambio di passo? Quali i contenuti? O è solo un modo per andare sui giornali? Così non si fa il bene di un partito ma l’esatto contrario. Se qualcuno gioca a distruggere troverà in me un acerrimo nemico». (Leggi qui Alfieri: “Sia la Saf a gestire la prossima discarica”).

Il post ed i like

Domenico Alfieri. Foto: Stefano Strani

Con chi ce l’aveva Domenico Alfieri? Sicuramente con Antonio Pompeo, anche se non lo ha nominato. Perché è il presidente della Provincia (e referente della componente Base Riformista) che sta chiedendo da settimane un “cambio di passo”alla segreteria provinciale del Pd, guidata in questo momento da Luca Fantini.

E sotto al post di Domenico Alfieri ci sono stati diversi “mi piace”. Anche e soprattutto di esponenti di Pensare Democratico, l’area di Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti. Ma soprattutto a non passare inosservato è stato il “mi piace” del segretario Luca Fantini. Molto più di un segnale politico.

L’altro post e gli altri like

Poi, sempre sui social, è arrivata la risposta di Antonio Pompeo. Il quale ha argomentato: «Nei miei incarichi istituzionali ho sempre lavorato per la mia terra e continuerò a farlo ogni giorno con la stessa concretezza e serietà. Non mi lascio prendere dal veleno di pochi che leggo sui social, consapevole che oggi, in un momento così difficile, chi riveste un ruolo deve essere ancor più di esempio e punto di riferimento per i propri cittadini. Saranno ancora una volta gli atti e i fatti a smentire coloro che tentano di soffocare la cultura della pluralità. Impegniamoci tutti per il nostro territorio, il resto lo decideranno i cittadini».

Anche in questo caso diversi “mi piace”. Tra i quali quello di Luigi Vacana, vicepresidente della Provincia, esponente di una lista civica.

Al di là dell’alternanza tra le stoccate in punta di fioretto e gli affondi con la sciabola, quello che emerge è che nel Partito Democratico la pace vera non scoppia mai. Solo qualche fragile tregua armata, che poi crolla alla prima occasione.

La tregua di facciata

Angelo Pizzutelli

Complicato ipotizzare come possa andare a finire. Meno di un anno fa si è celebrato un congresso (da remoto) culminato con l’elezione alla segreteria di Luca Fantini. In modo unitario dal punto di vista formale. Ma non sostanziale, anche perché a pochi giorni dalla conclusione si scatenò una polemica rovente tra Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti da una parte e Antonio Pompeo e Simone Costanzo dall’altra.

Sempre nelle scorse ore Angelo Pizzutelli, capogruppo del Pd al Comune di Frosinone, relativamente ad una possibile emergenza rifiuti, ha “postato” sui social network: «Abbiamo abbaiato alla luna, sulla stampa, ancora peggio sui social e guardato altrove, quando invece l’individuazione del nuovo sito (ndr: di una discarica) era, è e sarà competenza esclusiva dell’Amministrazione Provinciale». Una stoccata a Pompeo.

Come del resto aveva fatto il giorno prima sempre Domenico Alfieri. Rilevando su facebook: «Penso che sia arrivato il momento da parte del presidente della Provincia di Frosinone e dell’ente che rappresenta di individuare un nuovo sito nella nostra provincia che accolga la nascita di una nuova discarica. È tra le sue competenze e siamo in netto ritardo».

Nell’autunno 2020, alle elezioni comunali di Ceccano e Pontecorvo si arrivò ad una clamorosa frattura tra le due “anime” del Pd. E a Ceccano, roccaforte storica del Pc-Pds-Ds, il simbolo del partito non c’era sulle schede. In autunno si andrà al voto in23 Comuni. Tra i quali Alatri e Sora. Tra le “correnti” nessun segnale di intesa. E men che meno di sintesi.

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