Pd, i giorni dell’odio

Il Partito Democratico ormai è ingovernabile in provincia di Frosinone. Nel capoluogo come a Cassino, a Sora come a Veroli, a Ceccano come ad Alatri.

Qui un “rottamatore” non c’è mai stato e alla fine i capi hanno continuato a farsi la guerra su tutto. Ha ragione il ministro e leader dell’area Dem Dario Franceschini quando dice che il Partito non è dei capi che litigano.

In Ciociaria la tregua è solo apparente. Francesco De Angelis va avanti per la sua strada, attraverso il patto di ferro con Mario Abbruzzese. Guida direttamente il Consorzio Asi, esprime il presidente della Saf (Mauro Vicano), controlla sostanzialmente il Cosilam e ha
nel presidente della Camera di Commercio Marcello Pigliacelli un alleato importante. Quello che fino a qualche anno fa rimprovera a Francesco Scalia (Asi-Cosilam-Saf) adesso lo fa lui. E’ passato nella corrente di Matteo Orfini per avere una “casa” nazionale, fondamentale per una candidatura alla Camera o al Senato.

Sara Battisti, che pochi anni fa, voleva “rottamare” De Angelis e Scalia, adesso sta con lui.

L’assessore regionale Mauro Buschini è in difficoltà perché il presidente Nicola Zingaretti nel Partito è lontanissimo da Orfini. Il problema si porrà in un secondo momento.

Il senatore Francesco Scalia sta serrando le file: con il deputato Nazzareno Pilozzi, con il presidente del partito Domenico Alfieri (al quale non è piaciuto l’atteggiamento pilatesco di Mauro Buschini sulla Selva di Paliano), con il presidente della Provincia Antonio Pompeo, con il consigliere regionale Marino Fardelli.

Scalia ora vuole anche capire bene cosa intende far Simone Costanzo, il segretario provinciale. Nella sua corrente in diversi (a cominciare da Ettore Urbano) spingono per la rottura con De Angelis e per l’accordo con Scalia. Un segnale forte in questa direzione arriverà dalla riunione programmata per il 24 febbraio ad Isola del Liri: ci sarà il segretario regionale Fabio Melilli, tutta l’area di Scalia, ci saranno soprattutto Simone Costanzo e la senatrice Maria Spilabotte.

Rompere quell’asse significa modificare gli equilibri. Nel Partito come all’Asi, alla Saf, al Cosilam. Dappertutto.

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