Pd ingrato: l’amarezza di Costanzo per le nomine Ater

Polemiche nel Partito Democratico dopo la designazione di Barbara Caparrelli al CdA dell'Ater di Frosinone. Per Simone Costanzo è un'operazione politicamente senza senso. Nel Centrodestra Riccardo Del Brocco lascia l'area di Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli: "Abbrevierò la loro agonia politica"

Come in una lite di condominio. Le designazioni per i nuovi Consigli d’Amministrazione delle aziende che governano le Case Popolari nel Lazio fanno litigare i Partiti. In mattinata è esplosa l’amarezza dell’ex segretario Provinciale Dem Simone Costanzo per la scelta caduta su Barbara Caparrelli. L’altro giorno era scoppiato lo scontro nel centrodestra: nel mirino è finito il consigliere regionale leghista Pasquale Ciacciarelli, ‘colpevole‘ di avere indicato il nome di Leonida Zaccari al posto di Riccardo Del Brocco ritenuto inaffidabile perché troppo vicino ai Fratelli d’Italia. (leggi qui Niente Case Popolari per Riccardo Del Brocco: non è della Lega).

Operazione senza senso

Barbara Caparrelli con Domenico Marzi

Per l’Ater di Frosinone il nome indicato dal centrosinistra è quello di Barbara Caparrelli, dirigente provinciale Pd, in passato candidata alle Regionali. Per un certo periodo è stata vicina all’area di Francesco De Angelis, in epoca più recente è stata molto vicina a Base Riformista di Antonio Pompeo.

Simone Costanzo giudica “politicamente senza senso” la decisione di nominare nel CdA una persona arrivata ultima alle scorse regionali malgrado l’appoggio di una componente strutturata e la coppia con un consigliere regionale uscente”. Barbara Caparrelli infatti si è schierata in tandem con Marino Fardelli.

Perché l’ex segretario ha classificato come ‘politicamente insensata‘ quella nomina? Il giudizio non è personale ma politico. L’ex Segretario rileva che negli ultimi due anni Barbara Caparrelli è stata del tutto assente: non si è spesa né per le Amministrative, né per i vari Congressi che si sono tenuti, néper le Primarie o il Tesseramento.

Negli anni scorsi aveva sollevato una serie di questioni politiche, innescando una discussione accesa fino a diventare un caso politico provinciale all’interno della Federazione. Nessuno ha mai voluto confermare se davvero quello scontro – come molti sostengono – fosse culminato con una denuncia penale al Segretario provinciale Simone Costanzo e due storici dirigenti regionali del Partito.

Ad alcuni quadri del Partito, Simone Costanzo ha rivelato la sua amarezza dicendo “Capisco tutto ma credo pure che a tutto ci debba essere un limite

Fregato vigliaccamente

Riccardo Del Brocco

Nelle file del centrodestra non accenna a placarsi la polemica tra Riccardo Del Brocco e Pasquale Ciacciarelli.

Il dirigente provinciale ceccanese ha sritto sulla sua bacheca facebook di sentirsi come chi “in maniera vigliacca è stato “fregato”. Ci sta in politica, ci mancherebbe. Sono arrabbiato ma sereno. Non ci crederete ma mi dispiace per voi che mi avevate avvertito”.

Ammette pubblicamente che aveva ragione il senatore Massimo Ruspandini: «avevi ragione quando mi dicevi anni fa di non fidarti dì questa gente. Del resto se loro hanno fatto o fanno i consiglieri regionali per te il senato è poco. A Massimo Ruspandini voglio dire che aveva ragione e chiedere scusa».

Fino all’ultimo momento a Riccardo Del brocco era stata garantita quella nomina. «Sono finito nella lista dei fregati, degli accoltellati alle spalle, dei presi in giro dopo aver fatto cose inimmaginabili per loro». 

Accusa Pasquale Ciacciarelli di non avergli fatto nemmeno una telefonata per avvisare d’averlo scaricato. Gli ricorda che il suo atteggiamento ha decimato una componente «che aveva decine di sindaci ed oggi basta un divanetto della regione a 3 posti per riunirla. Un modello politico superato, fallimentare, che ha immolato decine di persone serie per la sopravvivenza di uno»… ecc ecc. ma come vedete arrivano le prime immagini dalla tipografia.

Ci sarà una vendetta politica. Riccardo Del Brocco lascia definitivamente l’area di Pasquale Ciacciarelli: «Allevierò la sofferenza della gente della provincia accelerando la loro inesorabile e lenta agonia politica».

«Hanno scelto loro di avermi come nemico. Non sono stato io. Esco da questa vicenda con serenità perché io non sarei stato in grado di fare a loro quello che loro hanno fatto a me».

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