Pd, la battaglia di Frosinone passa dalla lista unica alle Provinciali

Le strategie di Francesco De Angelis in vista delle comunali del capoluogo sono incentrate su una visione di un centrosinistra ormai diverso: sbilanciato sulle civiche, all’interno del quale però i partiti devono pesare. Ma per fare questo occorre un accordo con Pompeo alle provinciali.

Per Francesco De Angelis le elezioni comunali di Frosinone sono la chiave per ritrovare il centrosinistra perduto. Ritrovarlo sotto altre forme, ma comunque ritrovarlo. E la decisa apertura alle primarie va in questa direzione. Non è un caso che all’intervista a Ciociaria Oggi proprio De Angelis abbia voluto sottolineare positivamente l’apertura di Stefano Pizzutelli, leader di Frosinone in Comune. (leggi qui «Sintonia con Pompeo. Il candidato a Frosinone: con le Primarie»).

Inoltre, il leader storico del Pd insiste su coalizioni di tipo civico e non fa mistero di voler intercettare il voto trasversale, quello che alle politiche o alle Regionali va al centrodestra.

Il fattore candidato

Francesco De Angelis e Stefano Pizzutelli

Per quanto riguarda le candidature a sindaco, è evidente che dovranno essere rappresentative di varie realtà. Sicuramente ci sarà Mauro Vicano, magari lo stesso Stefano Pizzutelli. Si proverà a coinvolgere pure il Psi di Vincenzo Iacovissi. E poi le civiche. A cominciare dal Polo di Gianfranco Pizzutelli, attualmente schierato con il centrosinistra.

Però il Pd dovrà ripartire da un contesto condiviso, se non proprio dall’unità. È per questo che sarà importante che anche Antonio Pompeo accetti la formula e il terreno delle primarie. L’unico per poter tenere tutti insieme.

La prima vittoria di Domenico Marzi fece capire al centrosinistra che quella formula poteva essere esportata ovunque. Come in effetti accadde. Da quel momento in poi il centrosinistra si presentò ovunque con quell’assetto, fatto di partiti forti e  civiche decisive.

La prova alle Provinciali

Antonio Pompeo e Luigi Vacana

Oggi i rapporti sono cambiati, nel senso che ad essere predominanti sono le liste civiche. I Partiti mantengono un loro ruolo, ma devono in ogni caso essere consapevoli di non essere più al centro delle alleanze alle comunali. In questo quadro sono importanti i risultati di Alatri e di Sora. E poi le scelte che verranno fatte alle comunali.

Un eventuale successo di Fabio Di Fabio ad Alatri rappresenterebbe anche una “pace” tra le correnti. Perché Di Fabio fa parte di quella di Antonio Pompeo, ma ha ottimi rapporti con Francesco De Angelis e Mauro Buschini. Mentre a Sora Luca Di Stefano è un civico.

Ma la vera prova del nove sarà alle provinciali. Se De Angelis e Pompeo troveranno un’intesa su una lista unitaria, il segnale della svolta sarà quello.