Pd, la guerra delle correnti è pronta a riesplodere

Il segnale di Marcucci a livello nazionale è stato colto nei territori. Antonio Pompeo (Base Riformista) è pronto a dire la sua fino in fondo ad Alatri e Sora. Ma perfino a Frosinone. Pensare Democratico di Francesco De Angelis studia le prossime mosse. Il pompiere Zingaretti potrebbe non bastare.

È dovuto intervenire Nicola Zingaretti per gettare acqua sul fuoco e ridimensionare un possibile “strappo” che avrebbe messo in ginocchio il Governo. Il senatore Andrea Marcucci, dell’area Base Riformista del Pd, ha chiesto al premier Giuseppe Conte di valutare se tutti i ministri sono all’altezza della situazione. Nelle stesse ore Andrea Orlando, numero due di Zingaretti, attaccava frontalmente Lucia Azzolina, responsabile della Pubblica Istruzione. Zingaretti ha di nuovo fatto il pompiere, ma l’incendio non è spento. Il fuoco cova sotto la cenere. Ad ogni livello, anche locale.

Andrea Marcucci © Imagoeconomica

Il senatore Marcucci fa parte dell’area dei renziani che hanno scelto di rimanere nel Pd. Con lui ci sono Lorenzo Guerini, Luca Lotti e tantissimi altri. In provincia di Frosinone il referente di questa corrente è il presidente della Provincia Antonio Pompeo, che in queste ore sta contattando gli uomini e le donne della sua componente.

All’orizzonte si profilano appuntamenti importanti: le Comunali e anche le Provinciali, relativamente all’elezione di dodici consiglieri. A Ceccano e Pontecorvo Pompeo ha dovuto subire le scelte di Pensare Democratico di Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti. Adesso ad Alatri, Sora e negli altri Comuni chiamati al voto intende dire la sua fino in fondo.

E se il candidato sindaco dovesse passare con la maggioranza dei voti di Pensare Democratico, Pompeo potrebbe perfino indicare dei suoi esponenti in alternativa. L’impostazione vale anche per il futuro, perfino per Frosinone.

Francesco De Angelis, Antonio Pompeo, Luca Fantini

Chi pensava che l’elezione di Luca Fantini alla segreteria potesse aver pacificato le correnti sarà costretto a ricredersi presto. (Leggi qui Pd, l’unità per sferrare l’attacco a un centrodestra diviso).

Il segnale che Andrea Marcucci ha voluto dare a livello nazionale è quello di un livello di sopportazione nei confronti del Movimento Cinque Stelle e dello stesso premier Conte che si sta rapidamente esaurendo. Ma c’è pure la questione della gestione del Partito. Nicola Zingaretti ha vinto la recente tornata elettorale e quindi come Segretario si è rafforzato. Ma alcune scelte, a cominciare dalla candidatura a sindaco di Roma, rischiano di impantanare prima che dividere il partito.

Base Riformista ha voluto far capire che nulla può essere dato per scontato. Non a livello nazionale, ma neppure provinciale o comunale.