Pd, la tregua è finita: verso lo scontro per il simbolo

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Si va verso lo scontro. Nel Partito Democratico è già in bilico la tregua che ha retto i fronti fino al Congresso Provinciale: sull’assegnazione del simbolo alla lista da presentare alle elezioni comunali di cassino e di Sora, dopo la riunione di ieri sera (leggi qui il precedente) si affilano i coltelli. Proseguendo così lo scontro che si era già innescato tra il senatore Francesco Scalia e l’assessore regionale Mauro Buschini nel corso dell’incontro avvenuto a Roma nelle scorse settimane (leggi qui il precedente).

La Direzione Provinciale del Pd si riunisce lunedì a Frosinone. Ed il presidente Domenico Alfieri manda un segnale ben chiaro, dopo la missione compiuta a Cassino insieme al Segretario Provinciale Simone Costanzo: «Un Partito che voglia chiamarsi Partito non può permettersi di non presentare il proprio simbolo e proprie liste nelle due più grandi città della provincia, cassino e Sora. Sentiti i Circoli, le condizioni ci sono tutte»

Per Alfieri la situazione è chiara: a Cassino la stragrande maggioranza della Sezione chiede di presentare una lista di Partito schierandosi e sostegno della rielezione del sindaco uscente Giuseppe Golini Petrarcone. E la proposta avanzata dal segretario dimissionario Stefano Mosillo che vuole invece le primarie tra Petrarcone e gli altri due candidati riconducibili al Pd: suo figlio Francesco Mosillo ed il consigliere regionale Marino Fardelli? Per il presidente provinciale del Pd: «Non ci sarebbero i tempi per indire le Primarie, lo stesso Statuto invocato da Mosillo indica tempi precisi per tenere le primarie. Ma soprattutto è una questione di buon senso: qui siamo in presenza di una sezione che è schierata per tre quarti sulla posizione di sostenere il sindaco uscente. Se non prendiamo atto di questa volontà, mi domando allora che senso abbia iscriversi ad un Partito e che fine faccia il primato dei Circoli che tanto abbiamo sbandierato durante il congresso».

Molto prudente il segretario Simone Costanzo: «Qualsiasi decisione va ponderata all’interno della Direzione Provinciale, non dobbiamo alimentare spaccature né dare pretesti per divisioni. E’ chiaro che il Pd si riconosca in tutti e tre i candidati». In questo caso, il segretario regionale Fabio Melilli ha detto che è possibile non assegnare il simbolo del Partito.