Pd Lazio, Leodori si candida nel ricordo di Astorre

Daniele Leodori presenta la sua candidatura a Segretario regionale Pd del Lazio. Dopo l'incontro di ieri a Gaeta che ha chiuso il cerchio. Chi è. L'eredità di Astorre. Il via libera immediato di Zingaretti.

Il dado è tratto. A poco più di ventiquattrore dal pranzo di Gaeta, Daniele Leodori lancia la sua sfida per la guida del Partito Democratico nel Lazio. «Ho appena depositato la mia candidatura a Segretario regionale» annuncia sulle sue pagine social. Non è solo un segnale politico: è anche un tuffo al cuore. Leodori era l’erede designato di Bruno Astorre, il Segretario che nei mesi scorsi si è congedato dalla politica e dalla vita. (Leggi qui: A Gaeta viene varata la nuova Pax nel Pd del Lazio).

La sua discesa in campo serra la fila, conferma la rotta: restituisce certezze alla componente di Area Dem ed un interlocutore affidabile agli avversari.

Il messaggio sui social

Daniele Leodori

«Nei prossimi anni avremo molte sfide da affrontare ma questa volta non mi riferisco a Pnrr, fondi europei e grandi eventi. La sfida che ci aspetta è più grande: immaginare il nuovo Partito Democratico. Ho sempre pensato che il Pd avesse una ricchezza unica: la nostra gente. Il calore dei circoli e la militanza che nonostante tutto ha continuato a sostenerci e a tenerci a galla». È la chiamata a raccolta, il tocco sulla corda dell’orgoglio di Partito.

Poi a rotta. «Ripartiamo da qui. Dai circoli che dovranno rappresentare il cuore pulsante di questa nuova stagione politica, il nostro elemento vitale. Luogo di incontro, formazione e discussione. E dai nostri militanti che dovranno essere centrali nei processi decisionali. Rilanciamo il Pd, facciamolo insieme. A cominciare dal prossimo 6 giugno dove ci incontreremo in una grande assemblea pubblica per parlare e discutere del nuovo Partito regionale, una comunità ancora più aperta e forte. Lavoreremo tutti insieme per questo ambizioso obiettivo. Io ci sono, potete contarci».

L’appoggio immediato di Zingaretti

Daniele Leodori e Nicola Zingaretti

Il primo disco verde arriva da Nicola Zingaretti. L’ex governatore del Lazio ha avuto per cinque anni Daniele Leodori al suo fianco: è stato l’uomo macchina, il sottile diplomatico, l’efficace organizzatore. Detta alle agenzie Nicola Zingaretti: «La scelta di Daniele Leodori di candidarsi segretario regionale del Pd Lazio è un’ottima notizia. Daniele ha l’autorevolezza e la capacità necessaria per aprire una nuova stagione politica di cui abbiamo un gran bisogno».

Dalla Regione conferma l’appoggio Emanuela Droghei, vicepresidente della Commissione Bilancio alla Pisana. Dice: «Al fianco di Daniele Leodori, per immaginare il Partito nuovo anche nel Lazio. Con dedizione, lealtà, attenzione ai territori, capacità di immaginare le sfide future, esattamente come ha dimostrato di saper fare lui. È di questo che la nostra comunità ha bisogno».

Chi è Leodori

Daniele Leodori (Foto: Paola Onofri © Imagoeconomica)

Chi è Daniele Leodori? È l’uomo sul quale si era costruito il Campo largo rimasto in piedi fino alla scorsa estate per eleggerlo come successore di Zingaretti in Regione. Poi gli scontri interni avevano portato a fare un passo di lato ed il Campo si era smobilitato.

Cinquantaquattro anni, comincia dal basso: Consigliere comunale a Zagarolo, poi per dieci anni Consigliere provinciale di Roma, al termine dei due mandati torna a Zagarolo in attesa delle elezioni Regionali 2013 quelle di Nicola Zingaretti. È l’uomo squadra, il diplomatico, il tessitore. E quando nel 2018 c’è il bis di Zingaretti ma manca la maggioranza sarà proprio Daniele Leodori con Mauro Buschini a costruire la strada del Patto d’Aula che darà i numeri al governatore. Sempre lui e Buschini costruiscono la linea di dialogo con il mondo del Movimento 5 Stelle di Roberta Lombardi.

Al recente Congresso nazionale si è letteralmente messo sulle spalle Elly Schlein ed insieme a Michela Di Biase (da poco deputata dopo cinque anni in regione) ed alla Consigliera Emanuela Droghei ha arato tutti i circoli e le sezioni seminando la vittoria per l’attuale leadership. I numeri dei Castelli Romani sono simili a quelli di Pensare Democratico nei circoli della provincia di Frosinone: percentuali da plebiscito. E non a caso la chiusura del cerchio prima della candidatura ufficiale è avvenuta a Gaeta: nel pranzo con Francesco De Angelis, il monarca di Pensare Democratico.

La dichiarazione fatta da Nicola Zingaretti è più di un appoggio. Nelle prossime ore si posizioneranno gli Orfiniani.

L’avversario Angelucci

Claudio Mancini

La conta sarà aperta. Niente listoni, il Congresso servirà a verificare sul campo i nuevi assetti ed i nuovi equilibri. Ma questa volta non sarà uno scontro fratricida.

Sull’altro fronte ci sarà Mariano Angelucci. Quarantatré anni e tata gavetta anche per l’avversario: nel quinquennio 2012-17 è stato in Direzione regionale del Pd, nei due anni successivi 2017-19 è stato il vice di Andrea Casu il Segretario che ha ricostruito il Pd a Roma quando tutto è crollato.

Su di lui ci sono i voti del mondo cattolico, non è un mistero che lo abbia fatto votare uno dei padri fondatori dell’Ulivo Beppe Fioroni ma anche l’esponente dei diversamente renziani rimasti nel Pd Patrizia Prestipino. È nell’orbita del deputato Claudio Mancini, l’uomo forte del Pd romano figlio di quell’Emilio Mancini che ha scritto la storia del Pci nel sud del Lazio: il padre era di Picinisco e fu Segretario Politico del sud della Provincia di Frosinone subito dopo la fusione della Federazione di Cassino e Valle di Comino.

Le tappe

La campagna elettorale parte il 30 maggio: sarà possibile cercare il consenso dei soli iscritti al Partito. Domenica 18 giugno si terranno le Primarie aperte a tutto il centrosinistra. Che indicheranno il nome del nuovo Segretario regionale.