Pd, Letta traballa. E attenzione a Zingaretti

Per come si stanno mettendo le cose sulle candidature alle comunali e sui rapporti con gli alleati, per l’attuale segretario non si profila un periodo semplice. Le bordate di Cacciari. E il presidente della Regione Lazio sente forte il richiamo di Piazza Grande. Per il Sole 24 Ore ha recuperato 11 punti

Per il quotidiano Il Tempo Enrico Letta sente odore di sfratto e per questo è preoccupato. In effetti per come si stanno mettendo le cose le elezioni comunali d’autunno saranno decisive. (Leggi qui Pd, Dal caos in Calabria alle sfide fratricide di Napoli e Roma).

Intanto però il Partito Democratico vive mille difficoltà: la crisi dei Cinque Stelle mette a rischio le alleanze, a Roma e a Napoli si giocheranno dei derby durissimi contro avversari come Virginia Raggi e Luigi De Magistris. Poi c’è la questione del Ddl Zan, che rischia di naufragare se non verranno accolte le proposte di Italia Viva. Ma a pesare, a giorni di distanza, sono le parole pronunciate da Massimo Cacciari qualche giorno fa a Stasera Italia.

Ha detto Cacciari: «Se Letta riteneva inconciliabile un governo con Salvini, poteva fare a meno di entrarci. Saranno questioni di Draghi, è lui che ha fatto l’esecutivo e se ritiene che Salvini sia compatibile… A me sembra molto semplice, non capisco cosa voglia Letta».

Letta e l’Effetto Farfalla della Lega

Enrico Letta (Foto Imagoeconomica)

Significa che la contrapposizione frontale alla Lega su qualunque tema ottiene due effetti. Il primo è quello di spingere sempre più Mario Draghi verso il centrodestra, il secondo è quello di non far uscire il Pd dalle sabbie mobili di una logica “contro”. Fra l’altro Enrico Letta non è riuscito a tenere sotto controllo le “correnti”, che anzi sono più scatenate che mai.

In tutto questo è utile non perder di vista Nicola Zingaretti. L’ex segretario è letteralmente scatenato. A Roma sta portando avanti una campagna elettorale fortissima a sostegno di Roberto Gualtieri, con una contrapposizione frontale nei confronti di Virginia Raggi.

Nella gestione della pandemia, come dimostrano le polemiche sull’utilizzo del vaccino Astrazeneca, non ha esitato a contrapporsi alle linee dettate dal premier Mario Draghi e dal ministro Roberto Speranza. Inoltre, se c’è uno che davvero non è mai stato convinto dell’opportunità per il Pd di sostenere il Governo Draghi, quello è proprio Nicola Zingaretti.

Zingaretti risale. E la sua casa è Piazza Grande

Nicola Zingaretti

Non è un caso se questa mattina il quotidiano economico Il Sole 24 Ore registra un balzo in avanti di ben 11 punti per il Governatore del Lazio. Un salto nella classifica del gradimento degli amministratori locali: davanti a lui c’è Luca Zaia cresciuto in un anno al 74%, il governatore dell’Emilia Romagna Bonaccini scalza dal secondo posto Fedriga (Friuli-Venezia Giulia), mentre De Luca (Campania) si insedia ex aequo al terzo. Zingaretti (Lazio) recupera 11 punti. (Leggi qui Il balzo di Zingaretti)

Vale la pena ricordare che la nomina di Letta è stata decisa senza passare attraverso il congresso. Questo vuol dire che prima o poi a congresso si dovrà tornare. E allora chissà, il richiamo di Piazza Grande potrebbe tornare. Sempre che le Comunali d’autunno non accelerino il tutto in caso di sconfitte non gestibili per il Pd. (Leggi anche Zingaretti-Lombardi, l’asse di ferro che può diventare un laboratorio).