Il Pd locale alle specchio: tutti renziani, nessun renziano

Tutti renziani, nessun renziano. Il Partito Democratico della provincia di Frosinone si guarda allo specchio in vista delle prossime provinciali. Il ruolo di Zingaretti.

Sono tutti renziani.

I sei candidati alle Regionali per cominciare: Mauro Buschini, Marino Fardelli, Simone Costanzo, Sara Battisti, Barbara Di Rollo, Barbara Caparrelli.

Quindi i tre parlamentari che stanno cercando di ricandidarsi: Francesco Scalia, Maria Spilabotte, Nazzareno Pilozzi.

Poi Francesco De Angelis, capo di Pensare Democratico e presidente del Consorzio Asi.

Provengono da partiti diversi e sono collocati in aree differenti, ma hanno tutti sostenuto Matteo Renzi nella corsa alla segreteria nazionale.

 

Ora, alla vigilia di una doppia campagna elettorale da brividi, nella quale Matteo Renzi si gioca tutto, il loro destino appare legato a quello del leader. Se Renzi dovesse ribaltare il pronostico, allora resteranno tutti sul carro del vincitore, anche se almeno tre passi indietro rispetto al Giglio Magico.

Se invece l’ex rottamatore dovesse essere rottamato, per molti dei big locali si aprirebbe la fase crepuscolare sul piano politico.

Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti, attraverso Matteo Orfini, potrebbero provare a ricollocarsi sul piano interno.

Mentre per Francesco Scalia e Nazzareno Pilozzi sarebbe più complicato, considerando che Luca Lotti e soprattutto Maria Elena Boschi sono quelli che, dopo Renzi, più hanno da perdere.

 

C’è la terza via, quella che porta all’accordo tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Con Paolo Gentiloni come punto di riferimento.

Il 15 gennaio la direzione nazionale del Pd sceglierà i candidati nei collegi maggioritari, quello più difficili secondo i sondaggi.

Il 24 gennaio sarà la volta dei candidati nel proporzionale. Supervertice ristretto fra i colonnelli: Luca Lotti, Maria Elena Boschi, Matteo Orfini, Dario Franceschini, Lorenzo Guerini.

Andrea Orlando e Michele Emiliano si tengono ai margini, anche se naturalmente proveranno a piazzare i loro. Si tengono ai margini perché nel caso di caduta del renzismo potrebbe toccare a loro.

 

Nicola Zingaretti, che non è stato mai renziani, non ha dimenticato che in provincia di Frosinone alle primarie sono tutti andati con Renzi. Perfino Mauro Buschini, assessore di sua fiducia.

Il Governatore ha superato la delusione, non dimenticato. Il paradosso è che l’election day potrebbe penalizzarlo per via delle percentuali in caduta libera del Pd.

Ma tutti si stanno preparando ai vari scenari. D’altronde, il fatto di essere tutti con il segretario nazionale, vuol dire che nessuno è più fedele degli altri.

Come dire: tutti renziani, nessun renziano.