Il Pd oggi lancia il candidato. Il miracolo di Fardelli: convincere Petrarcone a essere solo Peppino

Questa sera riunione del Pd. Annuncerà il candidato sindaco: dimostrando di essere la forza più strutturata. I limiti di Petrarcone. Le perplessità da superare. Il miracolo che nelle prossime ore deve riuscire a realizzare il segretario Fardelli

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Alle 19 di questa sera si riunisce la Direzione del Partito Democratico di Cassino. Annuncerà il nome del suo candidato sindaco e darà il via alla campagna elettorale. Bruciando così sul tempo tutti gli avversari, dimostrando di essere la forza più preparata, di avere la squadra già pronta per governare la città.

Il nome è scritto. Un solo candidato ha ufficializzato la sua intenzione di scendere in campo. Tutto il resto è stato chiacchiera di retrovia con la quale tentare di accaparrarsi un pezzo più o meno grande nel prossimo scenario amministrativo. L’unico ad avere formalizzato la sua candidatura è stato Giuseppe Golini Petrarcone. Sarà lui il candidato. È lui la scelta obbligata. Perché il Pd non ne ha altre in questo momento storico.

Sia chiaro. Non significa che al Pd manchino candidati alternativi all’ex bi sindaco. Anzi, ne ha almeno una mezza dozzina: alcuni anche migliori, sotto certi aspetti.

Ma in questo momento storico lo skill, il profilo richiesto, è ben preciso: la città viene da una traumatica caduta di un’amministrazione salita al governo della città nonostante non avesse la maggioranza dei consensi politici; il centrodestra di Carlo Maria D’Alessandro era minoritario di fronte ai voti del centrosinistra, spaccati tra Petrarcone e Francesco Mosillo. L’elettorato di centrosinistra ha vissuto come un’usurpazione quella sconfitta, si appresta alle nuove elezioni come se fossero un atto di riparazione. Giuseppe Golini Petrarcone rappresenta l’usurpato a cui restituire il trono. Inoltre si sono verificate tutte le ‘sciagure‘ che aveva profetizzato durante la campagna elettorale: la cessione degli acquedotti comunali ad Acea, il dissesto dei conti, la chiusura degli attrattori culturali…

La candidatura di Giuseppe Golini Petrarcone sarà una scelta obbligata. Sarà pure una catastrofe irreparabile per il Partito Democratico, se il segretario cittadino Marino Fardelli non riuscirà a costruire attorno al candidato una struttura del tutto diversa da quella che ne ha caratterizzato l’ultimo governo cittadino.

Lo dimostrano già ora le ritrosie registrate in questi giorni. Le perplessità sollevate sul nome: non tanto per la persona ma proprio per il modus operandi che è notorio. In politica, Petrarcone ascolta solo Petrarcone e qualsiasi cosa prometta la mantiene solo se l’ha promessa a Petrarcone. È per questo che non tutto il Pd è disposto a seguirlo. Per questo una parte del Partito sta valutando l’appoggio ai civici di Massimiliano Mignanelli. L’ultimatum del segretario provinciale Domenico Alfierichi sta contro il pd questa volta è fuori dal Pd») non sarà più che uno spunto di riflessione. Ma non un deterrente.

Il vero mediatore ora potrà essere solo Marino Fardelli: sulla candidatura ampia di Petrarcone e la sua elezione si gioca le sue speranze di Candidatura all’Uninominale alla Camera. Ha tutto l’interesse ad aggregare. In che modo? Costringendo Petrarcone ad essere Peppino e basta. Cosa significa? Che se Giuseppe Golini Petrarcone è convinto di tornare a fare il sindaco per diritto divino o discendenza dinastica a se stesso allora si prepara a prendere la più grossa tramvata nella sua storia o al massimo a governare l’amministrazione più debole che gli sia capitata. Se vuole aggregare deve iniziare subito ad ammettere intorno a sé volti capaci di dimostrare che non governerà da solo. Volti come quello di Sarah Grieco, esponente di una sensibilità politica non proprio affine alla sua ma complementare; come quello di Luigi Maccaro, che viene da una formazione politica culturale ancora più diversa e complementare su un altro versante.

Solo se Fardelli riuscirà a fargli accettare una squadra ampia con cui integrare quella degli affidabilissimi e fedelissimi inseparabili, riuscirà a costruire una vera squadra capace di superare ritrosie e perplessità, aggregare e sostenere in maniera forte.

Se riuscirà a farglielo dire questa sera, il Partito Democratico potrà dire di avere il suo candidato sindaco di Cassino. In caso contrario, annuncerà il suo candidato e avvierà la campagna elettorale. Ma saranno due cose diverse.