Niente spazio per gli alleati. Il Pd si presenterà alle prossime elezioni provinciali con una lista di Partito. Senza Socialisti e senza Area Popolare di Alfredo Pallone.
Lo ha deciso domenica sera il vertice riunito nei locali della Federazione Provinciale di Frosinone.
I lavori sono iniziati intorno alle 21. Presenti al tavolo il segretario provinciale Simone Costanzo, il presidente provinciale Domenico Alfieri, il senatore Francesco Scalia ed il deputato Nazzareno Pilozzi, il presidente dell’Asi Francesco De Angelis, l’assessore regionale Mauro Buschini, il presidente della Provincia Antonio Pompeo, il vice presidente del Pd Sara Battisti, l’ex candidato alla presidenza e sindaco di San Donato Valcomino Enrico Pittiglio.
La lista unitaria
Ad introdurre i lavori è stato Simone Costanzo. Ha illustrato la situazione, spiegato i possibile scenari: una lista unitaria Pd – Psi – Area Popolare. Oppure una lista di Partito. «Ci sono vantaggi e svantaggi in entrambi i casi». E poi il rapporto con Forza Italia. «Deve essere chiaro che noi siamo una cosa e loro un’altra. Ci siamo trovati insieme in questi due anni per un’esigenza di governabilità». Ma anche il tema dei candidati: chi confermare e chi no? «Si parte dagli uscenti. Tutti sono promossi. Ma se vogliamo vincere dobbiamo stare attenti alle candidature nei posti chiave, cioè le città più grandi». Il metodo di elezione con il voto ponderato imporrà delle scelte.
Una scelta è stata quella proposta subito da Domenico Alfieri: «Non ci pensate nemmeno a fare una lista unitaria con quelli di Area Popolare. Con la nostra storia politica, con il nostro Dna non hanno niente da spartire». Chiusura totale? No. «Al limite c’è posto per i socialisti. Ma non per Bernardini, se vogliono facessero un nome diverso». Gianni Bernardini è il consigliere provinciale eletto dal Partito Socialista. Durante l’intera consiliatura è stato all’opposizione. «Come si fa a pensare che possa stare ora nello stesso gruppo al quale si è opposto durante questi due anni?»
Nel gruppo c’è chi vorrebbe la lista unitaria. O almeno aprire ai Socialisti. Ma è minoritaria. Passa senza traumi la linea della lista di Partito. Socialisti e Area Popolare si faranno una loro civica, con il vice presidente Andrea Amata (Atina) e con Massimiliano Mignanelli (Cassino).
Niente patti con Forza Italia
Il rapporto con Forza Italia? Francesco De Angelis prende posizione in maniera chiara «Serve una linea programmatica, chiara e riconoscibile dall’elettore. Ha ragione Simone. ha ragione Domenico. Non si può fare un patto con Forza Italia. Questi due anni sono stati una situazione eccezionale e contingente». Pesa molto l’atteggiamento avuto dagli azzurri sulla questione del voto per Acea. C’è chi parla apertamente di «atteggiamento scorretto».
A Domenico Alfieri che chiede la garanzia di un impegno preciso, «Mi dovete promettere che non torneremo a governare insieme a loro» arriva la risposta realista di De Angelis. Dice: «Dobbiamo essere onesti fino in fondo con noi stessi: se non ci sono i numeri per governare da soli, saremo costretti ad un nuovo governo di coalizione».
Le candidature
Costanzo dice che occorre una lista forte. Tira fuori i numeri e sostiene che ci sono le condizioni per eleggere la maggioranza. Ma bisogna studiare bene le candidature in relazione al voto ponderato.
Così si parla di una conferma per Massimiliano Quadrini a Isola del Liri e di Antonio Cinelli a Monte San Giovanni Campano. Alatri dovrà indicare un nome e dovrà eleggerlo. Un nome solo tra Veroli e Ferentino, forse Germano Caperna. Ci sarà da discutere ad Anagni: il sindaco Fausto Bassetta dovrà fare la sintesi con la sua maggioranza ed esprimere una candidatura. ma c’è il gruppo di Mimmo Beccidelli con i suoi cinque consiglieri comunali che spinge per candidare il presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Felli. Resta in dubbio il presidente del Pd Domenico Alfieri (sindaco di Paliano): «Se serve io sono pronto a sacrificarmi».
Sarà la prossima seduta a fare la sintesi.