Pd, tutti gli uomini (e le donne) del congresso

La geniale lungimiranza di Francesco De Angelis, l’esame di maturità di Mauro Buschini, la determinazione di Sara Battisti, l’occasione strategica di Antonio Pompeo. In gioco c’è tutto. Infine, Luca Fantini: può aprire una lunghissima stagione e segnare la storia del partito.

Il prossimo congresso provinciale non sarà un passaggio formale e banale per il Partito Democratico. E neppure un appuntamento che alla fine si concluderà con una conta programmata a tavolino per dividere le zone di influenza. Sarà invece un congresso importante. Per varie ragioni. Con diversi protagonisti.

Francesco De Angelis © A.S. Photo / Andrea Sellari

Francesco De Angelis, leader di Pensare Democratico, ha fatto qualcosa che normalmente nessuno fa quando è saldo alla guida. E sul fatto che lui sia uno dei più straordinari e longevi leader politici non ci piove. Ha iniziato con il Pci, lo ha traghettato nel Pds e poi nei Ds, infine nel Pd. È destinato a guidare il Consorzio industriale unico del Lazio, una sfida amministrativa, gestionale e anche politica con pochi precedenti. Poi deciderà se sarà candidato alla Camera o al Senato. Nel contesto politico di oggi, con Nicola Zingaretti alla guida nazionale el Pd, è padrone del proprio destino politico. Ha voluto sgombrare il campo del Congresso dalla sua ingombrante presenza. Vuole vedere se ci sono i presupposti per superare quel correntismo esasperato che sta soffocando il Partito. Intanto ha salvaguardato l’unità di Pensare Democratico.

Mauro Buschini è il delfino designato da tempo. Per lui questo congresso rappresenterà la prova del nove per un ruolo in prospettiva: il successore di De Angelis. Non può sbagliare nulla Buschini, deve aggregare, convincere, condividere, coinvolgere. Anche perché da presidente del consiglio regionale non può fare diversamente.

Sara Battisti, consigliere regionale, è il “ponte” tra i giovani e la vecchia guardia. Se gioca bene le sue carte, avrà davanti un percorso straordinariamente importante.

Il presidente della Provincia Antonio Pompeo

Poi c’è il presidente della Provincia e dell’Upi Lazio Antonio Pompeo, anche sindaco di Ferentino. Guida la corrente Base Riformista, sa che la maggioranza ce l’hanno gli altri. Ma può ritagliarsi un ruolo fondamentale, perché senza di lui il Pd è destinato a fermarsi agli ex Ds. Alla fine potrebbe convergere su un’impostazione unitaria, ma la vera partita sarà giocata sulle prospettive future. Del partito e dei vari protagonisti. Con riferimento alle candidature che contano davvero: Camera, Senato, Regione. Perfino le Europee.

Quindi Luca Fantini, l’enfant prodige e leader regionale dei Giovani Democratici. Non è uno yes man, a Buschini ha già detto no quando rimase a sostenere Andrea Orlando e Nicola Zingaretti mentre tutti gli altri andavano con Renzi. Da segretario può aprire una stagione lunghissima. Il ragazzo si farà.

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