La devastante vicenda della pedofilia nella Chiesa ci ricorda che Dio si presenta agli uomini tramite altri uomini. E se gli uomini fanno cose sbagliate proiettano un'immagine sbagliata. Vale anche per ciascuno di noi
Chi spera in te, a causa mia non sia confuso
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La devastante vicenda della pedofilia tra i membri del clero e della mancata vigilanza e denuncia da parte di alcuni vescovi e cardinali offre tante opportunità di riflessione.
Sgombriamo subito il campo da una considerazione ovvia: accanto ad alcuni approfittatori, ci sono tanti sacerdoti e vescovi che danno straordinari esempi di vita coerente, solidale e giusta, pur nella fragilità comune della natura umana.
Inoltre sappiamo tutti che la pedofilia è purtroppo diffusa in tanti altri ambienti ma l’effetto è ben altro: la Parola ci dà un’indicazione apparentemente poco efficace ma in realtà assolutamente densa di significato.
Una delle metafore che la Parola utilizza maggiormente per descrivere l’azione di Dio nei nostri confronti è quella di colui che indica la strada da seguire.
Se veniamo confusi la strada non si vede più e possiamo cadere, perire. E non ci può essere colpa più grande che essere la causa della confusione, della rovina, del male, del far perdere, con i propri comportamenti, fiducia in Dio, di confondere le persone, di dar loro una controtestimonianza.
Dio si presenta agli uomini tramite altri uomini: se questi ultimi danno un’immagine sbagliata di Dio hanno una responsabilità immane.
Ma anche noi possiamo confondere le persone, quando non testimoniamo la nostra fede, quando siamo violenti, quando inganniamo, quando rubiamo, quando non siamo coerenti, quando non facciamo il nostro dovere, soprattutto se abbiamo responsabilità nei confronti di qualcuno che ci è stato affidato. Subito ci sentiamo dire, giustamente: meno male che è cristiano…
Chi spera in te, a causa mia non sia confuso
