Peppino ed Enzo, ritorno di fiamma con Ranaldi ‘sensale’

Il riavvicinamento fra ex sindaco e nuovo sta scritto in atti della Commissione Bilancio. Passa la linea di sospendere i tributi. Bocciato il reset chiesto da Salvatore Fontana. Con esso finisce la luna di miele nel gruppo cassinate dei renziani.

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Il primo Consiglio comunale, dopo quasi tre mesi di stop e di attività politica paralizzata dal Covid, ha riacceso subito gli animi. E, a Cassino, ha rimescolato in poche ore tutte le carte. Per la prima volta da ormai oltre un anno ci sono stati segnali importanti di riavvicinamento tra Giuseppe Golini Petrarcone e il suo “gruppo storico” che oggi sostiene il sindaco Enzo Salera. (leggi qui la cronaca del consiglio comunale: Se prima ti chiamo Peppino e poi ti affondo la mozione).

Se il lavoro di ricucitura a cui sta lavorando da mesi il capogruppo del Pd Gino Ranaldi andrà in porto è da vedere. Quel che invece i fatti fotografano in questi giorni è la graduale presa di distanze dell’ex sindaco nei confronti del consigliere al quale finora era stato più vicino: Salvatore Fontana.

Tre indizi che quei due si sbirciano

Peppino Petrarcone al Consiglio di venerdì

Come diceva Agatha Christie: “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova.

Ecco, nell’ordine, gli indizi lasciati sul campo da Peppino. Il primo: quando venerdì in Consiglio comunale ha illustrato la mozione per chiedere di eliminare i tributi ha esordito: “Questa non è una proposta di Italia Viva, ma è una proposta di un gruppo di consiglieri per cercare di dare un aiuto ai commercianti e ai cittadini in un momento difficile”. Nessun accenno all’azzeramento delle tasse. Va inoltre detto, che al netto di qualche comunicato stampa, ufficialmente il gruppo consiliare renziano di cui dovrebbero far parte Petrarcone e Fontana non è stato ancora ufficialmente costituito in assise.

Secondo indizio: Petrarcone ha accettato di buon grado di ridiscutere quella mozione in commissione Bilancio, la cui riunione era prevista proprio per oggi. Lo ha fatto con parole che fino a qualche settimana fa sembravano impossibili. “Sindaco, ritiriamo la mozione con la parola tra galantuomini che questi provvedimenti verranno discussi in commissione”.

Fontana si sfoga a bordo campo

Salvatore Fontana e Peppino Petrarcone

Ma il giorno seguente, sabato, il consigliere Fontana dirama un comunicato dai toni tutt’altro che pacifici.

“Quello che avrebbe dovuto essere il consiglio comunale della tutela dei cittadini annientanti dalla crisi provocata dal Coronavirus e del rilancio della città si è trasformato in un teatrino indegno. Dove autorevoli consiglieri di maggioranza, davanti alla nostra mozione più che legittima, hanno sciorinato un repertorio di insensibilità mai visto nel palazzo comunale di Cassino”.

“Addirittura arrivando ad offendere l’impostazione grammaticale della richiesta. Una simile delibera, lo ricordiamo, è stata approvata con successo dal Consiglio Comunale di Napoli. Il continuo voler ostacolare la collaborazione di questo gruppo di minoranza da parte del sindaco Salera, sta provocando un danno alla città. Inoltre sta ostacolando la ripresa dell’economia e dello sviluppo.

Se la Commissione non desse parere favorevole per l’intera città sarebbe un grave danno. Per questo confidiamo nell’intelligenza di tutti i componenti della Commissione ai quali, siamo certi, stanno a cuore le sorti di Cassino e dei suoi cittadini”.

Gino nel panico: “Peppì che fai?”

Il consigliere del PD Gino Ranaldi nell’ultima assise

Quando il capogruppo del Pd Gino Ranaldi legge la nota stampa resta incredulo. Ha la scusa per accendere subito un altro toscano Garibaldi.

Sigaro nella mano destra, smartphone nella sinistra: il destinatario della chiamata è “Peppino sindaco”, così è memorizzato il numero di Petrarcone sul cellulare di Ranaldi.

È da poco passato mezzogiorno: è il momento del terzo indizio. Quando Peppino risponde è costretto a subire il logorroico intervento di Ranaldi che non brilla per capacità di sintesi e di calma. Si foga con Petrarcone: “Ma come? Avevi detto ti fidavi della nostra parola di galantuomini, che ne pariamo lunedì in commissione, ed ora un comunicato che detta le condizioni in 5 punti?. Peppino dall’altro capo del telefono resta tranquillo, come suo stile. E tranquillizza Ranaldi: “Gino, io di questi cinque punti, di questo comunicato che dici tu, non ne so nulla. Per me resta valida la parola che ci siamo dati in Consiglio.

La presa di distanza da Fontana è insomma sempre più marcata. La telefonata tra i due continua su toni amicali: “Peppì, pure Rosario (il consigliere Iemma) si è commosso venerdì in Consiglio dopo il tuo intervento. Ti abbiamo sentito parte della squadra. Peppì, tu devi sta con noi!”. Così continua a ripetere come un mantra Ranaldi.

Dall’emozione… alla Commissione

da sinistra Edilio terranova, Peppino Petrarcone, Enzo Salera e Gino Ranaldi

Già prima del Covid Ranaldi aveva provato a far da pontiere tra Petrarcone e Salera. Ora ha iniziato daccapo il suo lavoro di ricucitura. Ma è chiaro che sul piano politico Petrarcone attende un segnale chiaro da Salera. Non basta solo l’aspetto emozionale.

E primi segnali di dialogo già si intravedono. Nella commissione Bilancio di questa mattina è passata infatti la linea Petrarcone. Nessuna traccia dell’imperativo utilizzato la scorsa settimana da Salvatore Fontana choe intimava la “cancellazione (non sospensione) dei tributi comunali per i commercianti e l’addizionale IRPEF per i cittadini danneggiati dalla pandemia. Ora si parla della possibilità di valutare con il Governo, qualora vengano stanziati dei fondi, di sospendere i tributi per i commercianti nel 2020. A seguire il posticipo della rata Tarsu di luglio.

Il presidente della commissione Edilio Terranova infatti spiega tutto. “Per legge, al momento, non è possibile togliere le tasse di qualsiasi tipo esse siano. Questo perché le stesse servono per far fronte alle esigenze ed ai servizi per la collettività. Chi chiede ciò fa solo chiacchiere a vuoto. Penso che in questo modo possa essere solo una presa in giro i commercianti. Inoltre questi ultimi di tutto hanno bisogno in questo particolare momento, eccetto prese di posizione irrealizzabili da parte di un qualsiasi comune”.

Il dialogo tra Petrarcone e la maggioranza inizia insomma ad essere proficuo. E il sindaco si gode anche la compattezza della sua squadra.

Unica nuvola, D’Amico

Enzo Salera e Guido D’Amico

Nei giorni scorsi qualche avversario ha provato ad avvicinare più di un consigliere di maggioranza per provare a creare qualche divisione nel centrosinistra. Ma i consiglieri del Pd che sono stati avvicinati hanno riferito dei loro incontri al capogruppo del Gino Ranaldi e non c’è stato modo di creare fratture.

“Quello che fa paura ai nostri avversari è proprio la nostra forza e la nostra compattezza. Così ha commentato il sindaco sulla chat whatsapp dell’amministrazione comunale, dove si è registrata una piena sintonia.

L’unica vera alta tensione che si è registrata nel weekend, e che che ha visto protagonista il sindaco, è andata in scena in sala Restagno. Ma non sulla chat dell’amministrazione. Di fronte al primo cittadino non c’era infatti nessuno della sua maggioranza, bensì il presidente nazionale di Confimprese Italia Guido D’Amico. L’occasione è stata la presentazione alla stampa del portale online “Cassino Shop” sabato pomeriggio in Comune. Il presidente del Consiglio Barbara Di Rollo e l’assessore Chiara Delli Colli hanno spiegato ai commercianti la bontà del progetto.

Le ‘questioni stucchevoli’ e il gelo

Foto: © Imagoeconomica Paolo Cerroni

Ma D’Amico ha messo in evidenza alcune criticità. E quando ha preso la parola, tra le altre cose ne ha evidenziata una. “È importante l’indicizzazione del sito, non può stare all’interno del sito del Comune di Cassino perché altrimenti la platea è ridotta. Una cosa è la platea commerciale, altra cosa quella istituzionale”.

A quel punto Salera sbotta. “Credo si tratti veramente di questioni stucchevoli, ci sono qui gli esperti della materia per queste cose”. D’Amico non ci sta. “Stucchevole che significa sindaco?”.

Ma quando Salera prova a rispondere viene nuovamente fermato dal leader di Confimprese. “Io non l’ho interrotta, sindaco, mi lasci parlare”. E conclude: “Stucchevole è una parola molto offensiva, io non ho usato termini offensivi. La sua è una caduta di stile che non mi aspettavo.

Il clima in sala si fa gelido. Salera lascia cadere nel vuoto la piccata replica. Poi lasciando la sala Restagno si sfoga con altri commercianti che lo avvicinano complimentandosi per l’intuizione avuta dal Comune: “Purtroppo non solo in Consiglio ma anche nelle conferenze ci sono ormai persone che parlano solo per dimostrare che esistono.

Ogni riferimento a fatti e persone non è puramente casuale!