Per la Lega chiamare Corsi

Marco Corsi, neo commissario della Lega Ceccano, non la vede «più drogata ma finalmente pura». L'assessore Macciomei: «Non ho ancora deciso il da farsi, ma sto fuori dalla Lega». Lontanissimo anche il consigliere Patriarca: «Con che coraggio dà le pagelle proprio lui?»

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

La strategia di Nicola Ottaviani e Pasquale Ciaccarelli su Ceccano è andata in porto. Il Coordinatore provinciale della Lega ed il suo responsabile Organizzazione provinciale hanno messo alla guida del Carroccio Marco Corsi. Hanno scommesso sul controverso ex Presidente di centrodestra del Consiglio Comunale sapendo di far scappare i buoi ritenuti infedeli e salvato il salvabile prima di chiudere il recinto.

Controverso perché Marco Corsi è stato il protagonista della caduta del governo di centrodestra del quale faceva parte a Ceccano. E dopo pochi mesi è stato il candidato sindaco contro il suo vecchio schieramento, sostenuto dai civici di matrice Dem.

Nicola Ottaviani e Pasquale Ciacciarelli hanno capito che Marco Corsi invece era l’uomo sul quale la Lega doveva scommettere. Per fare pulizia nel loro Partito. Così lo hanno candidato alle Regionali 2023. E da qualche giorno lo hanno nominato Commissario di ciò che resta nel Partito in città.

L’ormai ex capogruppo consiliare Pasquale Bronzi è passato direttamente a Fratelli d’Italia, il Partito che governa Ceccano. Il coordinatore Vincenzo Parisi poi ha dato le dimissioni. Restavano autosospesi l’assessore Angelo Macciomei ed il consigliere Alessio Patriarca: tutti per protesta contro la sgradita candidatura di Corsi.

Il sospetto è che Ottaviani e Ciacciarelli volessero proprio questo: lasciar andare via una parte della Lega, sospettata in realtà di essere sul Carroccio solo per contoi di FdI (Leggi qui Corsi risuscita la Lega e poi qui Terremoto Lega, Corsi commissario a Ceccano).

Un po’ di corna qua e là

Marco Corsi con Nicola Ottaviani, Pasquale Ciacciarelli e Andrea Amata

Alle Elezioni Provinciali i sospetti si erano concentrati sui Consiglieri ceccanesi quando erano mancati voti alla Lega per il suo candidato Presidente: il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli.

Proprio per questo alle Regionali è stato allora indicato un nome divisivo: Marco Corsi, «un traditore» secondo i predominanti Fratelli d’Italia.

È andata a finire che Corsi si è preso la Lega e l’ha riportata nel solco tracciato dai suoi vertici provinciali. Macciomei e Bronzi, in tutta risposta, hanno sostenuto pubblicamente alle Regionali l’elezione dI Daniele Maura (FdI). Si parla dei due più votati della Lega alle Comunali 2020: 436 voti per Macciomei, 311 per Bronzi e segue Patriarca con 158 preferenze. In tutto oltre il 70% dei voti centrati dalla lista della Lega due anni e mezzo fa.

Alle Regionali, senza il loro sostegno, è stato Corsi a salvare il Carroccio dal flop in città: 998 voti, oltre il 75% (762) in arrivo dal candidato consigliere regionale. Ormai è andata: Macciomei e Patriarca si sono autosospesi dal Partito e il Partito è stato commissariato. Anche e soprattutto perché sono mancati voti decisivi per la rielezione in Regione di Pasquale Ciacciarelli.

Dentro e fuori dalla Lega

L’assessore Angelo Macciomei

«Io non ho ancora deciso cosa farò – così Macciomei -. Per le notizie sulla Lega di Ceccano, in ogni caso, bisogna ormai chiamare Marco Corsi. Il sottoscritto sta ormai fuori dalla Lega».  

Le soluzioni per gli ex leghisti sono due: passare alla lista Caligiore Sindaco, per riequilibrare la Giunta così come le Elezioni l’hanno fatta, oppure costituire un ulteriore gruppo civico. «A breve avrò una riunione – fa sapere, infine, l’assessore rimasto senza gruppo -. La fretta è cattiva consigliera, non serve in questo momento, l’importante è che sono uscito dalla Lega».

A non tenersela stavolta, colpendo direttamente, è Alessio Patriarca: il più giovane consigliere comunale di Ceccano, 25 anni, quasi da uno è delegato alla Cultura in luogo dell’ex assessore Stefano Gizzi. Era stato defenestrato dalla Lega e dalla Giunta Comunale per filoputinismo dopo lo scoppio dell’invasione russa in Ucraina. (Leggi qui La Cultura di Ceccano: dal Diavolo all’Acquasanta).

«Con che coraggio parla?»

Il consigliere Alessio Patriarca, sinora coordinatore della Lega Giovani Ceccano

Patriarca, innanzitutto, intende ripartire dal ruolo istituzionale: «Il consigliere comunale, dal momento in cui viene convalidato nella sua elezione, rappresenta tutti i cittadini di Ceccano. La tensione che si sta creando in questi ultimi due mesi non giova a nessuno».

Poi ricorda il peccato originale di Corsi: «Deve far dimenticare i suoi solidi legami a sinistra e viene a fare prediche e pressioni nel Centrodestra dove la sua presenza non è molto gradita – dichiara Patriarca – perché gli elettori lo ricordano come fautore della caduta della prima Amministrazione Caligiore. E poi lo hanno visto candidato a Sindaco del Pd».

Neanche lui, finora anche coordinatore dei Giovani leghisti locali, accetta lezioni di coerenza da Corsi: «Non so con che coraggio e a che titolo venga a chiedere a me la mia collocazione politica – sbotta il delegato alla Cultura -. Sono nuovo della politica, ma non apprezzo i valzer da una parte all’altra dello schieramento. Non mi pare un buon inizio da Commissario della Lega».

«Questa è irriconoscenza»

Roberto Caligiore tra Stefano Gizzi e Alessio Patriarca, il prima e il dopo della Lega per la Cultura

Patriarca avrebbe preferito essere giudicato sul suo operato: «Il sottoscritto – aggiunge – ha una delega importante da alcuni mesi, credo di portare avanti la mia attività con impegno e con determinazione, per il bene di Ceccano e per la valorizzazione della sua Storia millenaria». Avrebbe voluto che fosse riconosciuto «il buon lavoro che abbiamo portato avanti in questi anni, mentre lui giocava a fare il Portavoce del PD – stiletta l’esponente di maggioranza -. Con che coraggio ora vuol venire a dare lezioni e pagelle?».

E, all’attenzione dei vertici, conclude: «Le vicende sconcertanti, subite e non condivise con consiglieri comunali, assessore e militanti mi hanno fatto molto riflettere. Se i metodi della politica della Lega a Ceccano e nella gestione provinciale sono questi, di imporre persone pescate negli schieramenti avversari, francamente mi sento lontanissimo da metodi e spinte a distruggere tutto della Lega Salvini Premier».

«Dalla Lega drogata…»

Al centro gli ex leghisti Angelo Macciomei e Pasquale Bronzi

Tutto lascia pensare allora che Corsi possa tranquillamente passare alla seconda cosa che intende fare da Commissario e Consigliere della Lega: opposizione all’Amministrazione di Centrodestra predominata da FdI.

«La nomina a commissario è ufficialmente arrivata da Roberto Addesse, coordinatore del Partito nel nord della provincia – rivendica Corsi -. Chiaramente ringrazio il coordinatore Ottaviani e il dirigente Pasquale Ciacciarelli, nonché Mario Abbruzzese, per questo ruolo importante che hanno deciso di affidare a una figura politica, ferme restando le oltre mille preferenze ottenute alle Regionali in tutta la provincia».

Corsi si dice pronto a ricostruire il nuovo Carroccio locale: «C’è da rimboccarsi le maniche. Fino ad ora c’era stata una Lega un po’ drogata: nel senso che qualche leghista non votava mai nell’interesse del Partito e faceva altre strategie all’interno del Centrodestra».

«…. alla Lega pura»

Marco Corsi con Pasquale Ciacciarelli, responsabile dell’organizzazione della Lega provinciale

Ora, senza leghisti fedeli al sindaco di FdI Caligiore, «la Lega è finalmente pura e scevra da tanti comportamenti anomali – ritiene Corsi -. Serve ormai rinnovare e riorganizzare il Partito con persone nuove, un coordinamento aperto al civismo, a chi vuole iniziare a fare Politica come a chi ha ormai i capelli bianchi. Sempre i giovani avanti, ma capitanati dagli esperti».

Ha già in mente il nuovo Direttivo: «Più persone e più figure – prospetta il commissario della Lega Ceccano -. Ci sarà l’ingresso di tanti politici importanti per un rinnovamento globale. È una grande sfida e a me piacciono le sfide. A Ceccano la Lega è stata il secondo Partito più votato alle Regionali nel Centrodestra, voglio lavorare affinché diventi il primo».

Intanto, tra i sogni di gloria, Corsi resterà tra i banchi della minoranza consiliare. Non più da civico, ma da leghista: «Continuerò a votare di volta in volta nell’interesse della collettività e a svolgere il ruolo per cui sono stato eletto, il consigliere d’opposizione, perché questo hanno deciso i cittadini e io sto al mio posto».