Cosa c’è dietro la telefonata che imbarazza Fratelli d’Italia

Fabio Tagliaferri non vuole più stare dalla stessa parte di Nicola Ottaviani, mentre Pasquale Cirillo, Domenico Fagiolo e Mariarosaria Rotondi sono fedelissimi del sindaco. Alle elezioni comunali si potrebbe però arrivare ad un’unità di facciata. Servirebbe a nessuno

L’antefatto sta in un articolo pubblicato ieri sull’edizione romana del quotidiano La Repubblica. Riporta ampi stralci di un’accesa telefonata avvenuta nei giorni scorsi tra il senatore Massimo Ruspandini (coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia) e l’avvocato Pasquale Cirillo (assessore comunale di Frosinone in quota FdI). I toni sono accesi: molto, come nello stile del personaggio Ruspandini. È sanguigno, viene dalla destra sociale, si è formato politicamente in una Ceccano che fino a poco tempo fa era la Stalingrado del centro Italia. Allo stesso tempo Cirillo viene da una destra d’impronta cattolico – conservatrice.

La telefonata tra i due non finisce su Repubblica nella pagina della Cultura e non interessa il quotidiano per i suoi contenuti filosofici. È un evidente sgambetto al senatore Ruspandini. Perché le parole pronunciate in quella conversazione possono starci un uno scontro tra due persone che si conoscono, si frequentano ed hanno una certa consuetudine e confidenza. Sbattute su un giornale lo fanno passare per la parodia di un gerarca ancora appassionato dell’olio di ricino. “Voi che non c’entrate un c… col mio mondo. Vuoi fa il camerata con noi? Stai in un altro mondo, sei un alieno. Non sai manco che è la destra secondo me“. Il profilo in orbace non risponde al vero. Ma tanto basta per creargli serio imbarazzo.

Alle origini della telefonata

Domenico Fagiolo

Al di là dei contenuti è il fatto stesso di avere reso pubblica quella conversazione (e nessuno sa chi sia stato) a dare la misura della situazione di conflittualità presente all’interno di Fratelli d’Italia nel Comune di Frosinone.

In realtà la situazione è semplice: i consiglieri comunali Domenico Fagiolo e Mariarosaria Rotondi sostengono il sindaco Nicola Ottaviani e hanno come loro rappresentante in giunta l’assessore Pasquale Cirillo. Mentre il neo presidente cittadino del Partito Fabio Tagliaferri, fosse per lui, si candiderebbe dalla parte opposta a quella del sindaco Nicola Ottaviani anche se dovessero concorrere per il ruolo di rappresentante scolastico. (Leggi qui Il bombardamento di Possibile e lo scacco di Tagliaferri).

Come poi andrà a finire non è preventivabile. La spaccatura però non sembra rimediabile.

Per capirlo bisogna riportare gli orologi ai risultati elettorali di questa consiliatura, iniziata cinque anni fa. Nel 2017 alle elezioni comunali il consigliere eletto di Fratelli d’Italia è stato il solo Marco Ferrara, che adesso è nella Lista per Frosinone. Tutto il resto e tutti gli altri sono arrivati dopo: grazie all’allargamento dei confini decretati da Giorgia Meloni con il suo progetto di rendere Fratelli d’Italia un Partito di Destra europea. Ed a quel fenomeno politico noto come continuo cambiamento dei gruppi consiliari.

L’amalgama con le nuove sensibilità ha determinato una situazione di estrema conflittualità. Esplosa nel momento in cui il vicesindaco Fabio Tagliaferri lo scorso anno ha deciso di aderire a Fratelli d’Italia, formazione alla quale è sempre stato vicino anche se 5 anni fa era stato eletto nel Polo Civico. Una scelta che è stata l’occasione perfetta regalata a Nicola Ottaviani per disfarsi di un Fabio Tagliaferri: ingombrante per consenso, preferenze ed autonomia di pensiero.

Chi sta con la sinistra

Fabio Tagliaferri e Pasquale Cirillo

In pratica: Polo Civico ha rivendicato l’assessorato e tanti saluti a Tagliaferri nella sua nuova collocazione con FdI. Ineccepibile. Se non fosse che Tagliaferri s’è praticamente eletto da solo: ha portato in dote così tanti voti da ottenere un seggio pieno. Volendo era possibile considerare quell’assessorato in quota Tagliaferri. Volendo. L’ha fatto notare il segretario regionale di Fratelli d’Italia, onorevole Paolo Trancassini: aveva chiesto a Nicola Ottaviani (sindaco e coordinatore provinciale della Lega) di considerare la questione da un punto di vista di equilibri politici, anche nazionali e regionali. Lasciando assessore Fabio Tagliaferri.

Nicola Ottaviani invece ha proceduto secondo le indicazioni del Polo Civico di Gianfranco Pizzutelli, nel quale Tagliaferri era stato eletto.

Da quel momento in poi il rapporto con Fratelli d’Italia è diventato conflittuale. A nulla sono serviti i tentativi di “aggiustare” la situazione cercando di coinvolgere anche il coordinatore regionale della Lega Claudio Durigon. Al recente incontro del centrodestra voluto da Ottaviani c’è stato, immancabile, lo scontro tra Fabio Tagliaferri e Domenico Fagiolo.

La situazione non è conciliabile: da una parte c’è il gruppo consiliare (che sta con Ottaviani), dall’altro il Partito, che preferirebbe conclamare lo strappo e procedere con un proprio candidato alle prossime comunali. La telefonata tra Ruspandini e Cirillo finita su Repubblica si innesta qui: in un acceso confronto politico nel quale Cirillo accusa Ruspandini di fare il gioco del centrosinistra e del suo candidato sindaco in pectore Mauro Vicano. E Ruspandini sarà pure moderato ma sempre di Destra è: appena gli dicono che sta con la sinistra gli sale l’orticaria ed al telefono evita di trattenersi.

Come potrebbe finire

Matteo Salvini e Giorgia Meloni (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Potrebbe succedere che a livello nazionale e regionale si dessero indicazioni di andare avanti uniti. Potrebbe succedere perfino che della questione venissero informati Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Ma tutto questo non cambierebbe la situazione: Fabio Tagliaferri preferirebbe non stare dalla stessa parte di Ottaviani. Perché? Non vuole una FdI subalterna alla Lega di Ottaviani. Numeri alla mano è convinto che nessun sindaco verrà eletto al primo turno. E allora propone che ognuno scenda in campo con il suo candidato, com’è avvenuto nei principali Comuni della provincia di Latina. Poi al Ballottaggio chi arriva alla sfida con il centrosinistra riaggrega tutta la coalizione. Senza primarie.

Se fossero i vertici di Fratelli d’Italia a chiedergli di andare alle Primarie e poi tutti unit da subito, Tagliaferri si adeguerebbe. Ma senza entusiasmo.

Il senatore e presidente provinciale Massimo Ruspandini sta mettendo mano alla situazione del Partito a Frosinone, puntando a recuperare chi si era allontanato e dando una connotazione identitaria a Fratelli d’Italia. Il gruppo consiliare si muove in un’altra ottica e probabilmente sia l’assessore Pasquale Cirillo che i consiglieri Domenico Fagiolo e Mariarosaria Rotondi potrebbero concorrere in qualche lista civica tra qualche mese. Del resto nel 2017 Fagiolo fu candidato in Forza Frosinone e la Rotondi nella Lista Ottaviani.

Si può fare tutto, meno che negare l’evidenza: la spaccatura di Fratelli d’Italia a Frosinone non può essere ricomposta. Evidente, come conferma la telefonata tra Ruspandini e Cirillo. Perché accanirsi a negare l’evidenza?