Perché Calenda attacca frontalmente la Lega di Salvini

Il leader di Azione critica il Capitano per l’atteggiamento nei confronti di Putin, ma in realtà lancia una linea politica sempre più equidistante tra centrodestra e centrosinistra. Alle comunali nessuna alleanza è preclusa. Neppure al Comune di Frosinone.

Il tweet del leader di Azione Carlo Calenda è stato questo: “No alle armi letali. Cosa dobbiamo inviare secondo Salvini, delle fionde? Dei fucili a coriandoli? Delle felpe? Già sono insopportabili i distinguo e le furbizie su Covid o politica economica ma su politica estera e di difesa in tempo di guerra sono inaccettabili. Se Salvini non riesce a staccarsi da Putin se ne vada all’opposizione. E si assuma per una volta le sue responsabilità”.

Il Capitano della Lega aveva appena detto: “Sono un tifoso dell’introduzione del servizio militare ma all’ Europa non chiedo di distribuire armi ma di perseguire la via del Santo Padre: confronto, dialogo diplomazia, sanzioni e non armi letali”.

La partita di Calenda

Carlo Calenda (Foto: leonardo Puccini / Imagoeconomica)

Carlo Calenda non è uno che le manda a dire, ma adesso sta giocando una partita politica interessante ad ogni livello. Nazionale e locale. Al recente congresso ha delimitato il campo delle alleanze: no ad accordi con Fratelli d’Italia da una parte e con il Movimento Cinque Stelle dall’altra.

Ma intanto da una settimana lo scenario internazionale è mutato con la guerra in Ucraina per via dell’invasione della Russia. Calenda ha voluto immediatamente prendere le distanze dalla Lega per far capire anche che ci sono delle responsabilità che Stati e Governo devono assumersi.

In realtà la Lega da tanti mesi si smarca dalle posizioni del Governo Draghi. Andrà avanti così fino al termine della legislatura. Carlo Calenda però, proprio in occasione delle prossime elezioni amministrative, ha detto che non esistono dogmi in base ai quali Azione deve per forza essere parte di un’alleanza di centrosinistra. Potrebbe anche fare intese nel centrodestra. Una posizione perfettamente in linea con il posizionamento centrista del partito di Carlo Calenda.

E quella sui territori

Anche a Frosinone potrebbe succedere, specialmente se il centrosinistra dovesse continuare a perdere tempo per l’individuazione del candidato sindaco. Alessandra Sardellitti lo ha fatto capire. Un simile scenario potrebbe anche dare vita ad una specie di laboratorio. Dopo il 2023 ci sarà un altro Governo, ma non è affatto escluso che possa continuare a presiederlo Mario Draghi. Soprattutto se i Partiti non riusciranno a trovare delle soluzioni, come ormai succede da anni.

Ultimo esempio: l’elezione del presidente della Repubblica. Per governare bisogna assumersi delle responsabilità e decidere anche in modo impopolare. Ma c’è il deserto.