Perché il Campo Largo lo ha inventato Nicola Zingaretti

Il presidente del Lazio è stato il primo a parlarne nel marzo 2019, subito dopo la sua elezione a segretario. Ecco cosa disse. Oggi l’iniziativa insieme con Enrico Letta, mentre alle suppletive di Roma e nella corsa al Quirinale l’avversario è sempre lo stesso: Matteo Renzi.

Alle ore 18 di oggi il segretario del Pd Enrico Letta parteciperá a Roma ad un’Agorá organizzata da Nicola Zingaretti insieme ad una serie di associazioni giovanili, studentesche e del volontariato. L’evento sarà trasmesso in diretta audio su Radio Immagina.

Oggi lo slogan chiave nel Pd di Enrico Letta è Campo Largo. Ma pochi ricordano che il primo ad utilizzarlo fu Nicola Zingaretti, nel marzo 2019, subito dopo la sua elezione a Segretario dei Democrat con lo schema di Piazza Grande, disegnato dall’architetto politico Massimiliano Smeriglio.

Un Campo Largo per voltare pagina

Disse Nicola Zingaretti a caldo: “Io non mi considero un capo, ma il leader di una comunità che dovrà stare in campo. Io penso ai delusi, a coloro che un anno fa non sono andati a votare ma oggi erano in fila ai gazebo, a coloro che ci hanno frainteso, che hanno votato altre forze politiche. Penso a loro perché ho visto in questo enorme risultato un primo segnale: molti sono tornati, stanno tornando. Dobbiamo costruire un nuovo Pd, un Campo Largo per voltare pagina In questo Paese.

I leader della Lega Matteo Salvini, allora ministro dell’Interno, facendo gli auguri al nuovo segretario del Pd, sottolineava però che “il dato di oggi è il minimo storico di partecipazione. Non possono non vedere che negli ultimi dieci anni la partecipazione al voto delle primarie del Pd è quasi dimezzata”. Nicola Zingaretti rispose: “Si vede che gli rode, non si aspettava di vedere quasi due milioni di persone. Quando Salvini fa queste dichiarazioni sono sereno”.

L’impostazione resta valida

Oggi quell’impostazione rimane valida, considerando inoltre che l’unica vera Amministrazione sorretta da un Campo Largo è quella della Regione Lazio. Perché Nicola Zingaretti ha una maggioranza nella quale ci sono contemporaneamente il Pd, i Cinque Stelle, Italia Viva e Azione. Un’eccezione assoluta.

Anche perché, per quanto riguarda le suppletive di Roma per il seggio lasciato vacante da Roberto Gualtieri, il Campo Largo non c’è. Il Pd candida Cecilia D’Elia, ma Italia Viva di Matteo Renzi è intenzionata a gettare nella mischia Ivana Bonetti. E questa divisione nel centrosinistra potrebbe favorire la candidata del centrodestra Simonetta Matone.

Enrico Letta (Foto: Vincenzo Livieri / Imagoeconomica)

In queste stesse ore Giuseppe Conte sta aprendo alla possibilità di un’iniziativa comune con il Pd in vista delle’elezione del Capo dello Stato. Ma non sarà comunque una partita semplice, perché Matteo Renzi (sempre lui) è pronto a fare gioco di sponda con il centrodestra. Ecco perché oggi sarà importante ascoltare le dichiarazioni di Nicola Zingaretti e di Enrico Letta.

Qualche settimana fa Nicola Zingaretti, ospite nel salotto di Giovanni Floris, disse: “Io ho un ottimo rapporto con Conte e difendo la storia di questi anni ma Giuseppe Conte ha fatto il presidente del Consiglio la seconda volta perché lo ha voluto tenacemente Renzi, quando il Pd che io dirigevo aveva posto un tema di discontinuità necessaria. Da quel giorno in poi Renzi sta picconando il Pd perché lo vuole distruggere per diventare lui il capo di un grande movimento riformista, obiettivo fallito miseramente”.

Sembra una linea politica.

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