Perché il Pd si è autocongelato in Ciociaria?

La vicenda del concorso di Allumiere durerà per molto tempo e in tanti se ne stanno occupando. Il Partito Democratico provinciale appare anestetizzato e fermo su tutto. Ma ci sono elezioni e appuntamenti importanti da affrontare. E le dimissioni da presidente del consiglio regionale di Mauro Buschini non sono state né capite né seguite.

Le elezioni comunali in 24 centri della provincia, tra i quali Alatri e Sora. Poi le provinciali per i 12 consiglieri che dovranno sedere per i prossimi due anni nell’emiciclo dell’ente di piazza Gramsci. Ma nel frattempo ci saranno pure altri appuntamenti. Per esempio negli enti intermedi. Se poi Nicola Zingaretti dovesse decidere di candidarsi a sindaco di Roma, allora si porrebbe anche il tema delle Regionali. Non mancano gli impegni quindi, ma il Pd sembra anestetizzato.

L’esempio ignorato dal Pd

Mauro Buschini

Eppure Mauro Buschini, alla sola presenza di un’ombra e prima ancora che fosse sospetto, si è subito dimesso dal presidente del Consiglio regionale: proprio per lasciare il campo libero. Alle istituzioni innanzitutto e infatti il Consiglio regionale ha proceduto immediatamente all’elezione del successore. Vale a dire Marco Vincenzi.

Quello stesso modus operandi poteva essere preso in considerazione in Ciociaria. Dove invece i Dem si sono fermati, sospesi in attesa che la situazione venga chiarita in un modo o nell’altro. Ma potrebbero volerci mesi. E nel frattempo che si fa? Non interviene nessuno, su nulla.

Non Francesco De Angelis, leader di Pensare Democratico. Non Antonio Pompeo, punto di riferimento di Base Riformista. Non Sara Battisti, consigliere regionale sempre molto presente nel passato prossimo e remoto. Perfino il Segretario provinciale Luca Fantini appare frenato non si capisce bene da cosa.

La politica è altro

Antonio Pompeo

Non è la prima volta che in Italia esplodono delle situazioni come quella del concorso di Allumiere. Ci saranno tutti i controlli che servono, ad ogni livello. Ma la politica è un’altra cosa. Magari qualcuno poteva seguire l’esempio di Buschini, effettuando un passo indietro per liberare il campo in attesa che la varie matasse vengano dipanate. Ma intanto il Pd non può rimanere fermo. (Leggi qui Sotto la crosta del caso di Allumiere e delle Asl).

Anche perché, qualcuno lo ha rimosso, ma il Partito viene da sconfitte cocenti. Le ultime in ordine di tempo sono quelle nei Comuni di Ceccano e Pontecorvo. E mai ci sono stati dei chiarimenti. Nei mesi scorsi la soluzione individuata per le provinciali sembrava essere quella di due liste civiche separate. Una soluzione pensata per far contare (nel senso di contarsi) le correnti. Poi non si è parlato più di nulla.

E intanto il silenzio continua.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright