Perché la legge elettorale regionale verrà cambiata

Quando si deciderà il nuovo sistema per Camera e Senato sarà impossibile non mettere mano anche ai meccanismi che regolano la composizione dei collegi e la rappresentanza per la Regione Lazio. A quel punto le ambizioni dei big saranno destinate a mutare.

Antonello Iannarilli intende concorrere alle Regionali, probabilmente in ticket con Alessia Savo. Il commissario provinciale di Fratelli d’Italia, senatore Massimo Ruspandini, è d’accordo. E soprattutto riuscirà a garantire queste aspettative, considerando che magari più di un qualche suoi fedelissimo coltiva gli stessi obiettivi? E poi esponenti del calibro di Alessandro Foglietta non vorranno cimentarsi nella stessa competizione? Quello di Fratelli d’Italia è un caso emblematici di spazi ristretti, anche per via del taglio di 345 seggi parlamentari.

Ci sarà modo per dare a tutti una propria occasione? E cosa succederà se questo non dovesse avvenire? Il rischio è che il disimpegno di alcuni protagonisti possa poi avere effetti anche sui big e veri e propri che proveranno la riconferma in Parlamento.

Regionali prima scelta

Il senatore Massimo Ruspandini ci proverà, ma è chiaro che avrà bisogno del sostegno di tutto il partito. Specialmente se la nuova legge elettorale avrà un’impostazione proporzionale. Ma c’è anche un altro aspetto, da tenere bene in considerazione. E cioè che le regionali stanno diventando in molti casi la prima scelta. Come dimostrano le strategie all’interno del Partito Democratico.

Il presidente del consiglio regionale Mauro Buschini, dipendesse solo da lui, si ricandiderebbe di corsa alla Regione. Stesso discorso per Sara Battisti. Ma si può continuare lungo questa strada per un tratto lunghissimo.

C’è però un problema che nessuno al momento si pone e che invece diventerà attuale quando verrà finalmente approvata la nuova legge elettorale per Camera e Senato. E cioè che anche la legge elettorale per le regionali dovrà cambiare. Coinvolgendo perfino gli assetti. Perché la riforma approvata nello scorso mese di settembre è di natura costituzionale.

Foto: Marco Cremonesi / Imagoeconomica

L’assetto parlamentare con quei 345 seggi in più determinava una serie di situazioni, perfino il numero dei consiglieri di ogni singola Regione. Oltre al fatto che è impossibile pensare di tenere un collegio che comprende il cassinate e Terracina, mentre poi per le regionali i collegi sono quelli della provincia di Frosinone e della provincia di Latina.

Un problema che prima o poi dovrà essere risolto. E lo sarà probabilmente con una nuova legge elettorale regionale. Per questo motivo tutti i conti che si fanno oggi rischiano di lasciare il tempo che trovano.