Perché non Solidiamo anche ad Alatri?

Il consigliere leghista di Alatri, dopo il raid fallito per prendersi la presidenza del Consiglio Comunale, mette le mani nelle tasche dei suoi colleghi. E propone la decurtazione del 30% dell'indennità per finanziare borse di studio. Come a Frosinone. In Italia tanti applausi e pochi hanno copiato

Massimiliano Pistilli

Informare con umiltà e professionalità

Per alcuni è un genio. Per altri è una scheggia impazzita. Che dopo avere tentato il colpaccio alla Presidenza del Consiglio comunale (sfiorando l’elezione di un nome diverso da quello indicato dalla sua maggioranza), ora il Consigliere leghista Gianluca Borrelli mette le mani nelle tasche dei suoi colleghi. Lo fa partendo da destra e presentando la stessa proposta che nel vicino Comune di Frosinone ha avuto tanto successo. “Sindaco, assessori, presidente del consiglio e consiglieri rinuncino al 30% delle loro indennità per istituire borse di studio”. (Leggi qui Cianfrocca debutta con i franchi tiratori sulla via della Presidenza).

Insomma una buona idea può essere semplicemente copiata. Soprattutto se è stata già attuata da un’altra amministrazione di centrodestra con enormi risultati. Resta poi da capire quanti siano felici di farsi tagliare un terzo secco dell’indennità.

La sfida di Solidiamo

La consegna dei premi Solidiamo

In un momento di difficoltà economica di tanti nostri concittadini mi sembra corretto che chi amministra la Città dimostri concretamente la vicinanza a questi problemi”. E così Borrelli presenta la sua idea. Che nemmeno deve essere studiata: volendola attuare c’è già la delibera messa a punto ed applicata con successo da dieci anni a Frosinone.

Si prende, si copia, si sostituisce il nome Frosinone con quello di Alatri, si stampa su carta intestata e si vota. Dicendo ciao al 30% dei propri emolumenti.

L’aiuto concreto individuato da Borrelli non lascia fuori nessuno. “Propongo che tutte le persone che svolgono attività politica per il nostro Comune (siano essi Sindaco, Assessori, Presidente del Consiglio e Consiglieri comunali) mettano a disposizione una parte delle loro indennità per fini educativi e sociali. Rinunciando al 30% di queste indennità, potremmo, ad esempio, istituire borse di studio per i ragazzi più meritevoli”.

Progetto che a Frosinone è diventato un vero modello tanto da essere sostenuto anche a livello nazionale. Anche se sono pochi i Comuni che stanno seguendo questo esempio. Perché fin quando si parla di principio va bene, poi se si deve mettere la mano al portafogli è una cosa diversa. Come nella celebre canzone di Antonello Venditti Bomba o Non Bomba.

A Firenze dormimmo e un intellettuale, 
la faccia giusta e tutto quanto il resto, 
ci disse ‘No, compagni, amici, io disapprovo il passo, 
manca l’analisi e poi non c’ho l’elmetto’. 

Borrelli guarda oltre

Il sindaco Maurizio Cianfrocca con Gianluca Borrelli

Gianluca Borrelli, come i due protagonisti della canzone, guarda oltre. E punta al traguardo. “Potremmo anche determinare un aiuto concreto per le famiglie in difficoltà per l’acquisto di materiale didattico. La scuola oggi è l’unico strumento che possa permettere a tutti, quindi sia al figlio della persona ricca come al figlio della persona che non riesce ad arrivare alla fine del mese, di potersi costruire il proprio futuro”.

Ora c’è attesa per la risposta. E capire se Alatri farà come tantissime altre città d’Italia che hanno detto bravo al sindaco Nicola Ottaviani, mandandogli una sincera pacca sulla spalla, ma senza togliersi un euro. Oppure se si passerà al concreto.

A Frosinone dal 2013 tutti gli amministratori rinunciano al 50% delle loro indennità. Lo scorso anno sono state assegnate con quei soldi 300 borse di studio e sono stati premiati circa 800 studenti.

Saranno i diretti interessati a decidere. “Questa iniziativa non ha colori politici, né appartenenze partitiche. Spero che tutte le forze politiche della nostra città vogliano aderire a questo progetto, sarebbe un bel segnale di collaborazione e di vicinanza tra le istituzioni e i cittadini”.

E Borrelli attende. Soprattutto se dovessero dire no.

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