Pettegoli ma umani, il ritorno della nostra civiltà

Senza Ricevuta di Ritorno. La ‘Raccomandata’ del direttore su un fatto del giorno. la sfida di Roccagorga: riscoprirsi paese anche ai tempi di Facebook

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

C’era un tempo nel quale i paesi erano una grande famiglia. Dove tutti conoscevano tutti. E tutti sapevano tutto di tutti. Senza bisogno di né Facebook né di WhatsApp.

Le gioie ed i dolori di uno erano di tutti. La nascita, i matrimoni, la morte, erano eventi collettivi: si invitava tutto il vicinato, ognuno dava un’occhiata alla casa dell’altro quando era assente senza bisogno né di telecamere né di impianti d’allarme. Ci si stringeva la mano in chiesa ed era pace.

Poco alla volta siamo diventati moderni, tecnologici, smart, velocissimi. Ma freddi, educati ad una dottrina della privacy che è solo apparente. Perché abbiamo solo sostituito la cultura del pettegolezzo con la macchina del fango sulla tastiera collegata al web.

Nancy Piccaro

Ogni generazione ha il suo tempo, le sue abitudini: quelle della generazione Maneskin sono diverse da chi è cresciuto sugli acuti di Claudio Villa e Massimo Ranieri.

Per questo fa tenerezza l’iniziativa della sindaca di Roccagorga: di fronte alla improvvisa solitudine di una donna che ha denunciato dopo anni le violenze del marito facendolo allontanare, il primo cittadino ha coinvolto tutto il paese. 

Ha detto che i Servizi sociali, la Legge, il Volontariato si sono già attivati. Ma lei chiede di fare altro: a tutti. A chi può, di accompagnare quei i bambini a scuola, a chi può di fare la spesa, leggere le bollette o solo passare per chiedere come stai.

È il ritorno alla grande famiglia del paese. Quella che anche nei momenti più bui, con il suo abbraccio, con il suo sguardo, sapeva farti capire che non eri da solo.

È il più grande messaggio di civiltà che si potesse invocare: la civiltà delle nostre origini. Dove nessuno veniva lasciato indietroessuno.

La vera modernità è questa.

Senza Ricevuta di Ritorno.