“Il congresso del nulla”: le dimissioni al veleno di Piacentini

Adriano Piacentini si è dimesso da Coordinatore Provinciale di Forza Italia, si prepara ad uscire dal Partito. Le ultime frasi al veleno. Contro tutti. Da Abbruzzese a Tajani. E pure per Magliocchetti

Una sola frase per dirsi addio. Adriano Piacentini ha lasciato la carica di Coordinatore Provinciale di Forza Italia. E si prepara ad uscire dal Partito. Ha ufficializzato le dimissioni con una mail di una sola frase, inviata al coordinatore regionale Claudio Fazzone. “Nel ringraziarLa della fiducia e dell’attenzione riservatami, con decorrenza odierna, Le comunico le mie dimissioni dalla carica di coordinatore provinciale di Forza Italia“.

In realtà la decisione di accelerare le dimissioni da Coordinatore è stata presa dopo una notte di riflessione. Anticipando i tempi, senza attendere l’incontro con il senatore Claudio Fazzone che era stato programmato per oggi a Roma e poi rinviato a domani mattina a Fondi.

I fedelissimi sono rimasti colpiti dai toni bassi di Piacentini, più deluso che arrabbiato. Cosa lo ha spinto a tagliare i ponti? Nella sua analisi non ha risparmiato critiche al vice presidente nazionale Antonio Tajani, che ha scelto la strada del congresso provinciale di Frosinone per non ‘deludere’ le aspettative di Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli. Soprattutto per non correre il rischio di mettere in discussione i loro voti per le Europee del prossimo 26 maggio.

L’ira funesta di Adriano

Piacentini, sfogandosi con i suoi, poco prima di firmare le dimissioni ha definito quello del 15 marzo “il congresso del nulla“. Quello ‘al quale parteciperanno io, mammeta e tù‘.

Bordate anche all’indirizzo di Mario Abbruzzese e Pasquale Ciacciarelli, preoccupati, secondo Piacentini, solo di controllare il Partito e non delle continue sconfitte che hanno lasciato il segno: le Politiche di un anno fa, le Provinciali dello scorso ottobre, la caduta del Comune di Cassino. “Tutti segnali – ha detto Piacentini – di una contrarietà nei confronti proprio dell’area di Abbruzzese. Vogliono riprendersi il Partito? Glielo lascio“.

Ce n’è pure per Danilo Magliocchetti, capogruppo Provinciale e Comunale di Forza Italia. Il punto è stato questo: una linea Maginot del gruppo di Frosinone? Piacentini è stato netto. Il concetto che ha espresso poco prima di inforcare la porta e salutare Forza Italia è stato: non è mai stato possibile avere un Gruppo granitico di Frosinone perché Magliocchetti è sempre stato legato all’area di Abbruzzese e Ciacciarelli”. Frasi che aprono una frattura profonda anche al Comune di Frosinone: perché a questo punto all’interno della maggioranza che sostiene Nicola Ottaviani, Forza Italia si ritrova in minoranza.

Il passo finale

La decisione di mollare l’ha presa quando ha capito che ormai si sarebbe ritrovato isolato e marginale. Con Nicola Ottaviani in procinto di passare alla Lega ed il congresso provinciale fissato al 15 marzo per certificare il ritorno sul ponte di comando della componente di Mario Abbruzzese, restavano ben pochi spazi per Adriano Piacentini.

Soprattutto c’è l’amarezza per un lavoro svolto nell’ombra, lontano dalle telecamere. Che è stato indispensabile per ricucire i rapporti, tenere unito il centrodestra alle scorse Comunali, ottenere l’unità grazie alla quale sono state centrate le vittorie di Anagni e Fiuggi. Un lavoro che però Piacentini ritiene che non sia stato apprezzato. Sicuramente non riconosciuto.

Nei giorni scorsi aveva detto di sentirsi “sopportato” dall’ala di Abbruzzese

Da qui la decisione di mollare. Alla quale potrebbero seguire le dimissioni di altri elementi, già nella giornata di domani.

A Roma, Claudio Fazzone sta assistendo alla continua emorragia. Senza poter fare nulla per fermarla. L’unica cosa che ha potuto rispondere a Piacentini è stata “È reciproca la stima. E mi dispiace ciò che sta avvenendo“.