Piacentini «Dopo dieci anni torna la luce, fidatevi»

I soldi per coprire il contenzioso Monti Lepini? Ci sono. Il bilancio? Quadra. E le cose cambieranno dal 2024 con l'uscita di Frosinone dal piano di risanamento. parola di Adriano Piacentini

Fabio Cortina

Alto, biondo, robusto, sOgni particolari: molti

È tutta una questione di conti. E Frosinone ha fatto una scelta dieci anni fa: un’infinita attraversata nel deserto per ‘purificarsi’ dai debiti. Quelli che erano venuti alla luce in tutti i Comuni italiani con il passaggio all’Armonizzazione Fiscale: il Decreto che metteva fine a buona parte dei trucchi contabili che consentivano ai Comuni di generare debiti all’infinito.

Il sindaco Nicola Ottaviani ed il suo assessore alle Finanze Riccardo Mastrangeli scelsero la strada del piano di rientro decennale. Cioè, fuori dall’ombra tutti i debiti: anticipa lo Stato ed il Comune rientra in dieci anni con una serie di maxi rate. Altri scelsero il dissesto, come fece il Comune di Cassino.

Ora Riccardo Mastrangeli è il sindaco ed il suo ministro delle Finanza è Adriano Piacentini. È lui a dover tenere le briglie dei bilanci, confrontarsi con la Corte dei Conti e con il Ministero che vigilano sul rientro. Sono tutte le sue, le preoccupazioni per le sentenze che prevedono risarcimenti a carico delle casse comunali, l’ascensore inclinato che non funziona e mette a rischio il rapporto con il gestore del trasporto urbano, la tari da ricalcolare. (Leggi qui: Cosa c’è scritto nel Bilancio consuntivo di Frosinone).

DOPO DIECI ANNI TORNA LA LUCE, FIDATEVI

Piacentini e Mastrangeli
Tutto passa per il prossimo Bilancio.

Sarà un bilancio in cui siamo riusciti a trovare i fondi per coprire i debiti fuori bilancio arrivati negli ultimi mesi. Su tutti quelli relativi al contenzioso sulla Monti Lepini“.

Quale sarà il punto qualificante del Bilancio?

“Dobbiamo uscire dal piano di rientro ed è per questo che ogni passo va ponderato”.

Quanto manca alla fine?

Siamo agli ultimi sei mesi di sacrifici. A gennaio 2024 ci sarà l’uscita dal piano di riequilibrio che venne varato dalla prima amministrazione Ottaviani e si tornerà a respirare. È quello il punto di partenza: il completamento del piano di riequilibrio che la città ha dovuto affrontare dal 2013 ad oggi”.

Cosa cambierà?

Tutto. Dopo dieci anni di sacrificio chiesto alla cittadinanza cominceremo a vedere la luce. Potremo dare vita ad una programmazione più sul lungo termine, nella quale sarà possibile pianificare e costruire, non solo a pagare debiti. Ma mi permetto di far notare che nonostante quel piano di rientro, in questi dieci anni l’amministrazione del sindaco Ottaviani ed il lavoro di Riccardo Mastrangeli come assessore prima e sindaco adesso hanno trasformato la città con una campagna di opere pubbliche mai vista prima”.

Vi hanno rimproverato di averle fatte un po’ in fretta, al punto che l’Aula consiliare non sarebbe a norma.

Fandonie. Non solo abbiamo realizzato bene tutte le nostre opere ma porteremo avanti tutte le altre già progettate dalla vecchia amministrazione. I cittadini devono continuare ad avere fiducia nel nostro lavoro: quella su Palazzo Munari con l’Aula non a norma è una fandonia. Il palazzo comunale è uno dei fiori all’occhiello della nostra amministrazione. Eravamo uno dei pochi capoluoghi italiani senza una sede degna di quel nome: ora abbiamo una bomboniera“.

 ASCENSORE: ACCERTAMENTO E RADDOPPIO

Adriano Piacentini e Riccardo Mastrangeli
A proposito di opere che hanno dato problemi: dovete decidere cosa fare dell’ascensore inclinato.

Noi siamo molto preoccupati e non da oggi, lo siamo sin dall’inaugurazione dell’ascensore inclinato, perché siamo convinti che la progettazione di quell’opera non sia adeguata. È un’infrastruttura su cui non c’è più tempo da perdere: o si coglie al volo la possibilità fornita dal Pnrr di raddoppiare la linea o si perde una grande occasione di modernizzazione della città e rendere finalmente funzionante il collegamento tra le parti alta e bassa del capoluogo.”. (Leggi qui: Dove porta l’ascensore inclinato).

L’opposizione dice che è più conveniente il prveentivo della ditta Maspero per riparare l’esistente.

Io credo che ora sia arrivata l’ora di un controllo finale e poi di tirare le somme. Il piano economico dell’opera è un vero disastro. Questa infrastruttura nel corso degli anni ha assorbito risorse ingenti: sia per l’allestimento e sia per la manutenzione. Interventi che hanno portato al nulla che vediamo oggi e non è più il caso di aspettare“.

L’opposizione non ha dubbi: è più conveniente la riparazione. La maggioranza ha certezze: con i fondi del Pnrr è possibile avere due linee con cui

I 136mila euro della eventuale riparazione della ditta Maspero? No, non ci fai niente. Non si tratta di un problema dell’infrastruttura ma di un problema di struttura: quell’ascensore così fatto, in quel luogo in cui si trova, non avrebbe mai potuto funzionare. È per questo che il Comune ha commissionato un accertamento tecnico d’ufficio, utile anche a chiarire la posizione con il gestore del trasporto pubblico, che non ha mai preso in consegna l’ascensore”.

DUE IS MEGL’ CHE ONE

Foto Massimo Scaccia © Giornalisti Indipendenti
Qual è la soluzione?

l futuro non può che passare per una nuova struttura, con doppio binario ed una diversa collocazione”.

L’opera dovrà essere realizzata attraverso i fondi del Pnrr il che pone la questione dei tempi.

Noi stiamo correndo, abbiamo chiesto l’accertamento tecnico d’ufficio, proprio perché vogliamo mettere mano alla struttura. Credo che in 60/90 giorni questo accertamento ci darà le risposte che cerchiamo. Anche perché senza questo accertamento non potremo mai aprire un nuovo cantiere“.

La seduta consiliare in cui discutere la questione è culminata nello scontro tra il presidente d’Aula Max Tagliaferri e l’ex sindaco Domenico Marzi: con il primo che ha tolto la parola al secondo ricordandogli che aveva superato il tempo concesso. E l’avvocato Marzi che minaccia di lasciare per sempre l’Aula. (Leggi qui: Ascensore infuocato in Consiglio comunale).

“La campagna elettorale è finita da quasi un anno. Anche io, come il sindaco Riccardo Mastrangeli sono dell’idea che solo nel dialogo e nel confronto sia possibile far crescere Frosinone. Ma che sia d’obbligo per tutti utilizzare i toni del rispetto evitando sterili intenti denigratori, propagandistici o strumentali”.

Uno scontro che rischia di rappresentare uno spartiacque sotto molti aspetti: per la maggioranza e per l’opposizione. (Leggi qui: Nel Consiglio di Frosinone nulla sarà come prima).

“C’è totale armonia in questa maggioranza. Il Presidente del consiglio comunale, Massimiliano Tagliaferri svolge il proprio ruolo con precisione che tutti gli riconosciamo. È suo dovere, sottolineo dovere avendo ricoperto negli anni scorsi quel ruolo, richiamare se necessario al rispetto delle regole della massima assise. E sono certo che l’amico Massimiliano Tagliaferri avrebbe fatto rispettare i tempi a chiunque indistintamente. Sindaco compreso.”

 TARI SENZA SCOSSONI

La discussione sul Bilancio è stata anche un segnale politico. Di dialogo con le opposizioni
Domenico Marzi e Riccardo Mastrangeli

Hanno chiesto di prevedere una riduzione per le attività commerciali che rinunciano ad avere slot machines nei loro locali. Vedremo di fare nostra quella proposta a partire da gennaio 2024. Prima bisogna approvare il Bilancio, poi sarà possibile individuare le coperture per quella riduzione. Riteniamo che non sia complesso“.

In quella seduta sono state votate anche le tariffe Tari, ovvero quanto i cittadini di Frosinone dovranno pagare per la loro immondizia.

Si trattava di una delibera propedeutica all’approvazione del Bilancio che dovrà essere approvato entro il 31 maggio. Siamo soddisfatti perché di fatto gli scostamenti sono davvero minimi, vanno da  0,50 a 1,50 euro, facendo sì che le tariffe rimanessero sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente“.

L’obiettivo principale.

“Dobbiamo stare sul pezzo, dobbiamo uscire dal piano di rientro ed è per questo che ogni passo va ponderato, ma fatto comunque con decisione. D’altronde i cittadini possono vedere quello che abbiamo fatto noi, come ad esempio Palazzo Munari, lo stadio, la Piazza dello Scalo che a breve sarà pronta, le piste ciclabili. Noi siamo proiettati in un’ottica di interventi che dovranno continuare a cambiare il volto a questa città”.

Un volto che, per parafrasare lo stesso Piacentini, dopo il buio delle tapparelle del piano di rientro abbassate, dovrebbe tornare ad avere la luce in fronte.