La frustata di Piacentini: “Forza Italia deve cambiare, il pesce puzza dalla testa”

Il coordinatore provinciale degli “azzurri” a valanga: “Affiancare a Tajani persone diverse". I candidati paracadutati hanno allontanato gli elettori. “Ottaviani è una risorsa". "Giovani? Si ma affiancati dai vecchi tromboni”


Stavolta non le manda a dire. Adriano Piacentini, coordinatore provinciale di Forza Italia, sferza il Partito, traccia la rotta sulle alleanze e dice la sua anche su quello che sta succedendo al Comune di Frosinone.

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Piacentini, Forza Italia rischia l’irrilevanza?

“È sicuramente arrivato il momento di affrontare ai vari livelli un cambio di passo ma, diversamente da quanto richiesto (adesioni ai congressi comunali e provinciali),  è sempre più urgente affiancare al presidente Antonio Tajani figure diverse da quelle che continuano ad apparire ancora oggi a livello nazionale. Mi spiego: ben vengano i congressi comunali e provinciali, dove anche qui è necessario “aggiornare” il management. Però non andremo da nessuna parte e continueremo a sbagliare tutto questo se, in primis,  non avvenisse a livello nazionale”.


Alleanza con la Lega e con Fratelli d’Italia, sia a livello nazionale che sul territorio. Lei come la pensa?

Beh, Forza Italia da sempre si è posta come alternativa alla sinistra. Ragione per la quale mi chiedo e  domando:  oggi con chi dovrebbe parlare se non con Fratelli d’Italia e con la Lega, oltre che con tutte quelle forze civiche che si identificano con i nostri ideali?


I numeri però sono cambiati: non vi suggeriscono che è arrivato il momento di riposizionarvi?

Forza Italia, pur avendo oggi un consenso minore rispetto al passato, deve essere e sempre sarà nella coalizione di centrodestra. Il problema, però, è diverso: dobbiamo tornare al 4 marzo 2018 dove questa coalizione ha vinto le elezioni con percentuali di Lega e Forza Italia pressoché paritetiche. Poi però è successo che qualcuno non ha voluto conferire l’incarico a formare un governo al centrodestra, andando in Parlamento a trovare qualche voto di fiducia mancante. Mentre noi, vale a dire il presidente, pensando, giustamente,  al bene della nazione, abbiamo consentito ad un Partito, la Lega, di firmare il cosiddetto “contratto” con i Cinque Stelle. Questa si è rivelata la cosa peggiore che si potesse fare. Però oggi un ulteriore passo indietro, rispetto al 4 marzo 2018, si rende necessario fare. Accompagnato da una profonda riflessione“.


Non dovreste riflettere sul risultato di marzo?

“Le rispondo con una domanda: le scelte sulle candidature da quale criterio sono state guidate???? È possibile metterci quattro punti interrogativi? Li metta. Questo è il vero problema che ha portato Forza Italia alla situazione attuale, con un calo dei consensi abbastanza significativi. È sulla selezione delle candidature che bisogna intervenire”.


Cosa bisognava fare?

“Era necessario, prima, rispettare i territori. Oggi è diventato un passaggio obbligato: tornare fra la gente, le famiglie, ascoltare il mondo imprenditoriale in tutte le sue varie forme associative, parlare con i giovani e adoperarsi per la ricerca di nuova occupazione. Ma tutto questo non sarà possibile se Forza  Italia non saprà riappropriarsi del “nuovo” che dal 1994 ha saputo interpretare e rappresentare”.


Ma il centrodestra esiste ancora? Voi accettereste un ruolo da gregari nei confronti della Lega?

Parlare e soprattutto riprendere il ruolo di cui sopra significa anche rispetto degli alleati pur partendo,  oggi, da quello che emerge dai sondaggi, da percentuali diverse. Gli alleati di centrodestra, in particolare la Lega,   devono però, avere rispetto del nostro movimento perché grazie a noi, con tutti i limiti di cui sopra, hanno raggiunto posizioni che mai avrebbero immaginato. Non possiamo sottacere che dal 4 marzo in poi, nonostante un anomalo governo centrale, nelle varie competizioni venute a scadenza la coalizione di centrodestra, accompagnata dalla presenza di forze civiche, si è brillantemente affermata rispetto al centrosinistra ma soprattutto al  Movimento Cinque Stelle. A prescindere dalle percentuali di rappresentatività. Per me,  è fondamentale il democratico confronto tra i Partiti, i movimenti che si identificano con le idee, i principi propri del centrodestra così come si è presentato al popolo italiano il 4 marzo scorso”.


Adriano Roma ha detto: via i vecchi tromboni dalla nuova Forza Italia? Concorda? (leggi qui «Fuori i vecchi tromboni dalla nuova Forza Italia»)

È troppo riduttivo e semplicistico sostenere “….via i vecchi tromboni della politica…” : come detto, é arrivato il momento di una ricostruzione del movimento partendo dall’alto, affiancando al presidente Tajani, donne e uomini che sappiano meglio intercettare una classe giovanile che comunque, non potrebbe prescindere e, quindi,  essere  supportata “….dai vecchi tromboni….“. Sempreché questi “vecchi tromboni” non siano coloro che hanno sempre e soltanto pensato al proprio “orticello” sfruttando le posizioni che, grazie a Forza Italia, si sono visti riconoscere. Questo, purtroppo, è avvenuto anche nella nostra provincia. Non nascondiamoci”.


Nell’ultimo Direttivo Provinciale c’è chi ha parlato di diverse sconfitte. Lei però ha detto che alle politiche il Partito ha preso i voti e che alle comunali avete vinto ad Anagni, Fiuggi e in altri Comuni. Dove sta il contrasto?

Ho già risposto circa i risultati conseguiti. Quindi nessun contrasto di dati. Unico momento negativo le elezioni provinciali dove in primis va ringraziato il nostro candidato Tommaso Ciccone che, pur nella consapevolezza di partire con una percentuale più bassa rispetto al centrosinistra, ha profuso un impegno che non può che fargli onore.

In tale competizione la coalizione di centrodestra con le civiche non ha lavorato come avrebbe dovuto. Troppi personalismi, ma soprattutto troppa irresponsabilità generata da rapporti che a partire dal 4 marzo si sono esasperati portando, attraverso il voto,  alcuni consiglieri e sindaci alla contestazione. Le cose vanno dette”.


Nicola Ottaviani fa ancora parte di Forza Italia?

Il sindaco di Frosinone è una risorsa fondamentale della coalizione di centrodestra, in particolare di Forza Italia. A cui appartiene”.


Si parla già del prossimo candidato sindaco del centrodestra a Frosinone. Secondo lei come andrebbe individuato? Cosa pensa dell’avvicendamento del vicesindaco? Una “punizione” per Fabio Tagliaferri?

Sono molto attento a ciò che sta avvenendo . Non nascondo di nutrire qualche perplessità su alcuni movimenti che si stanno verificando. Ora,  pieno rispetto per tutti coloro che sono alla ricerca di una definitiva identità politica, però mi permetto di  osservare che non bisogna perdere di vista l’attività amministrativa con tutte le difficoltà ad essa collegata”.

Mi spiego meglio: mancano più di tre anni al rinnovo consiliare. Cercare oggi, legittimamente, di accaparrarsi posizioni, soltanto in via teorica di privilegio, può risultare di disturbo e di intralcio per la risoluzione dei problemi della città, che sono ancora tanti e sicuramente i cittadini, sempre attenti, non dimenticherebbero“.


Il dibattito sull’eredità Ottaviani è cominciato troppo presto?

Ricordo a tutti, compreso al sottoscritto,  che, al di là dei sondaggi, dei metodi, soltanto uniti si vince. Le fughe in avanti non servono, a meno che qualcuno auspichi una frettolosa, ingiustificata, improponibile   chiusura anticipata della consiliatura. Ma questi non siamo noi. Continuare all’ interno della maggioranza che amministra il Comune di Frosinone a fare “traslochi”, oppure dilettarsi nella “pesca”, credo che  non porti da nessuna parte. Pensiamo ad amministrare nel rispetto del mandato conferito dagli elettori al fianco del primo cittadino .

La politica in generale  è in crisi proprio per questo. E’ per quello che dobbiamo recuperare il rapporto con la gente. Dando risposte”.