Piacentini: «Niente lezioni da Fagiolo, l’ex pasdaran di Marzi che attacca il vescovo»

Scontro frontale tra Forza Italia e Lega. Dopo le dichiarazioni di Piacentini a Porte Aperte, Fagiolo aveva replicato in maniera dura. Scatenando ora la reazione del coordinatore provinciale. «Non prendiamo lezioni di morale da lui»

«Molto (non tutto) posso accettare a livello di dibattito, meno che ricevere lezioni di etica politica dal signor Domenico Fagiolo, vicecoordinatore provinciale della Lega dell’area nord”: Adriano Piacentini, coordinatore provinciale di Forza Italia, non ci sta. E replica punto su punto alle accuse ricevute proprio dall’esponente del Carroccio. (leggi qui Fagiolo: «Piacentini chi, quello che ha proposto De Angelis presidente Asi?»)

 

Dice Adriano Piacentini: «Il signor Fagiolo non ha chiara, o forse non conosce proprio, la geografia politica di questa provincia. Lo informo che al Consorzio Asi il centrosinistra ha i numeri per eleggersi, da solo, presidente e consiglio di amministrazione. Il mio intervento per la conferma di Francesco De Angelis al vertice è stato un gesto di cortesia politica, che rientra nel novero delle opzioni in un quadro del genere, specialmente negli enti intermedi. Ma capisco che certi processi sono estranei a determinate forze politiche».

 

Il vice coordinatore provinciale della Lega aveva rinfacciato all’alleato Forza Italia di avere tanti scheletri nell’armadio. Su tutti, gli accordi che nel passato hanno portato Antonio Pompeo ad essere eletto presidente della provincia di Frosinone. E di averci governato insieme per un mandato. Ribatte Piacentini: «Per quanto riguarda il fatto che nel 2014 Forza Italia ha deciso di sostenere Antonio Pompeo alla presidenza della Provincia, pure in questo caso bisogna conoscere il momento storico. Il centrodestra non aveva un suo candidato e Pompeo, in quel momento, concorreva contro il candidato ufficiale del Pd, Enrico Pittiglio».

 

Per rinfrescare la memoria, Piacentini cita alcuni testimoni. «Si trattava di un periodo particolare, che Fagiolo può farsi spiegare bene da quello che oggi sembra essere il suo mentore, cioè quel Luca Sellari che, allora in Forza Italia, in virtù di quella geografia politica, fu indicato come membro del consiglio di amministrazione dell’Asi. Fagiolo potrebbe chiedere anche ad Andrea Amata (oggi nella Lega), che alla Provincia ottenne il ruolo di vicepresidente sempre in virtù di quegli accordi. Allora Amata era un esponente di spicco del Nuovo Centrodestra dell’onorevole Alfredo Pallone. Ecco, visto che oggi sia Sellari che Amata sono passati nella Lega, Domenico Fagiolo non avrà problemi a fari illustrare tutto, magari anche come si passa da un partito all’altro. O da una posizione politica all’altra».

L’affondo di Adriano Piacentini è frontale. Quasi a dire ‘Chi è senza peccato politico scagli la prima pietra’. E nel dal suo punto di vista, Fagiolo non è immacolato. Perché? Per il coordinatore provinciale di Forza Italia: “Lo stesso Domenico Fagiolo ne sa qualcosa, dal momento che tutti ricordiamo che qualche anno fa era uno dei pasdaran dell’allora sindaco Domenico Marzi, del Pd. Poi è diventato un “talebano” di Nicola Ottaviani, di Forza Italia».

Una premessa per dire: niente lezioni di morale da Mimmo Fagiolo. «Va bene tutto, basta che non si pretenda di fare la morale politica. Altrimenti poi uno è costretto a ricordare che la Lega ha concorso con il centrodestra, ha preso i voti insieme a Forza Italia, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia e poi ha pensato bene di andare al governo con il Movimento Cinque Stelle. Fra l’altro in questa provincia l’onorevole Francesco Zicchieri mai  sarebbe diventato deputato senza il sostegno e i voti di Forza Italia. Quindi, è meglio che il signor Domenico Fagiolo non si addentri in certi argomenti. Non li conosce o forse li ha rimossi. In ogni caso sono scivolosi».

 

C’è un nervo scoperto più degli altri, nelle relazioni tra Forza Italia e la Lega. Un nervo che fa sobbalzare Piacentini. È la situazione che la Lega sta creando all’interno della maggioranza di Governo nel Comune di Frosinone. E che potrebbe destabilizzare l’esecutivo Ottaviani. Adriano Piacentini non si sottrae: «Parliamo delle comunali. A Frosinone la Lega non si è presentata. Oggi sta facendo un’operazione che si chiama in modo semplice: campagna acquisti. Certamente trova terreno fertile nei cambi di opinione di chi ha preso voti da una parte e li porta da un’altra, ma questo non cambia l’atteggiamento del Carroccio, non certi rispettoso degli alleati. Una cosa però deve essere chiara. Possono fare tutti i gruppi che vogliono, ma sulla giunta decide il sindaco. E chi è stato nominato assessore con una lista non può continuare a farlo in un altro Partito».

Chiaro il riferimento a Valentina Sementilli, eletta nella Lista Ottaviani.

 

Ma l’attacco di Piacentini continua: «Quanto alle percentuali della Lega alle amministrative, bene: a Frosinone non si sono presentati un anno fa e alcuni loro esponenti (pochi) trovarono ospitalità in una lista civica. A Ferentino hanno ottenuto il 3%, ad Anagni il 7%. Poco considerando il vento in poppa che gonfia le vele della Lega a livello nazionale, dappertutto. Forse c’è qualche problema in provincia di Frosinone».

Poi conclude: «Infine, mi sembra che il signor Domenico Fagiolo negli ultimi tempi si sia distinto sui social network per alcune posizioni espresse anche nei confronti del Vescovo. Bene, giudico quegli attacchi al Vescovo assolutamente deplorevoli. Perciò lasci stare di avventurarsi a fare lezioni di etica politica e ricordi che in questa provincia, a livello politico, il ruolo di Forza Italia rimane centrale e imprescindibile nel centrodestra. A meno che non pensi ad un’alleanza gialloverde pure in Ciociaria».

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