Piacentini sbatte la porta in faccia a Iannarilli

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Una porta in faccia ad Antonello Iannarilli. Ed un altolà a Mario Abbruzzese. Che ha invitato l’ex deputato alla sua festa d’estate, l’ha messo al centro (leggi qui): gli ha spianato la strada verso la riabilitazione. E verso una ricandidatura. Adriano Piacentini dice no: sbatte la porta in faccia all’ex deputato ed ex presidente della Provincia, impone una battuta d’arresto al consigliere regionale che guida Forza Italia.

Piacentini dice no dall’alto del suo ruolo di presidente del Consiglio Comunale di Frosinone, ottenuto per avere conquistato una marea di voti. Annichilendo gli avversari, soprattutto quelli interni. Lo fa sapendo di non essere solo. E che nel Nord della provincia sono in molti ad avere storto il naso.

«No alle candidature di chi in questi anni ha attaccato Forza Italia».

 

Presidente, perché sbatte la porta? Mario Abbruzzese invece dice che bisogna essere inclusivi

Non va bene, sarebbe uno “schiaffo” a chi è rimasto sempre in modo leale e costruttivo in Forza Italia e in ogni caso faremo di tutto per contrastare certi scenari e situazioni insopportabili. Credevamo di essere stati chiari, ma evidentemente non abbastanza.

 

Antonello Iannarilli non ha mai lasciato Forza Italia

Non ho fatto nomi. Ma sono stato chiaro: in un Partito ci si sta con i fatti: in modo leale e costruttivo. L’ha già detto il capogruppo comunale Danilo Magliocchetti: Forza Italia non è un bus sul quale salire quando ci sono da ottenere candidature e prebende e dal quale scendere quando le cose si mettono male.

 

Però Adriano Roma l’avete riabbracciato, eppure se n’era andato in Alternativa Popolare

La considerazione che chi rientra (dopo esserne evidentemente e/o apparentemente uscito) nel Partito deve mettersi in fila, francamente mi sembra perfino ovvia. Ci mancherebbe altro!

 

Adriano Roma, infatti, una volta rientrato è rimasto a lungo un semplice iscritto. Spesso non veniva nemmeno invitato alle riunioni di Coordinamento. E questo nonostante soa stato coordinatore provinciale e consigliere regionale.

 

Allora, meglio sarebbe stato fare opposizione dall’interno?
Il mio no vale anche per quelli che all’interno del bus sono rimasti per contrastare, in questi anni, le iniziativa di Forza Italia. Quelli che, dopo aver ripiegato la casacca “azzurra” nel cassetto, non hanno perso occasione per attaccare e cercare di mettere in difficoltà il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani, provando a sfilargli consiglieri di maggioranza. Sono gli stessi che in passato hanno remato contro le candidature di Forza Italia. Sono quelli che non hanno perso occasione per provare (senza successo) a delegittimare politicamente il consigliere regionale Mario Abbruzzese, ad attaccare il gruppo provinciale quando, nel quadro di un ente di secondo livello, ha ritenuto di partecipare alla gestione della Provincia. Sono quelli che per anni non hanno partecipato alle riunioni del coordinamento “azzurro”, provando costantemente a far commissariare il coordinamento provinciale, rivolgendosi direttamente a Roma. E adesso che facciamo? Facciamo che queste persone vengono candidate alla Camera, al Senato o alla Regione Lazio? E perché? Non sarebbe giusto, è arrivato il momento che il partito scelga su chi investire politicamente.

 

Secondo lei perché Mario Abbruzzese ha invitato Antonello Iannarilli alla sua festa?

L’onorevole Abbruzzese è libero di invitare alle sue feste chiunque ritenga. Ma sotto il profilo politico dico che certe candidature andrebbero lette in un modo soltanto: come uno “schiaffo” al sindaco Nicola Ottaviani e a tutti coloro che a Frosinone hanno contribuito a creare un modello vincente, apprezzato perfino dal presidente Silvio Berlusconi. Un modello che ingloba anche esponenti importanti delle liste civiche, esponenti che guardano con favore a Forza Italia. Nessuno capirebbe perché chi ha remato contro il centrodestra (perfino nel proprio Comune) ora debba avere la possibilità di concorrere per Camera e Senato. Fra l’altro dubito che abbiano i consensi di un tempo.

 

Forza Italia allora cosa dovrebbe fare?

Forza Italia faccia chiarezza subito su questo tipo di scenario: noi siamo stati coerenti e rispettosi e pretendiamo coerenza e rispetto. Il gruppo di Frosinone è pronto a dire la sua.

 

Iannarilli e l’unico caso?

Sarebbe ora che il partito affrontasse quei casi che vedono esponenti con la tessera “azzurra” che in altri Comuni sostengono partiti o personaggi diversi o che addirittura hanno rapporti quotidiani con politici di centrosinistra, soprattutto del Pd.

 

Qui ce l’ha con Riccardo Del Brocco…

Io continuo a non fare nomi. Ma dico basta con questi “inciuci” insopportabili. Fare parte di un Partito impone serietà di comportamenti: “nemmeno il sospetto sulla moglie di Cesare”. Anche perché poi magari certi personaggi si permettono pure di pontificare o di invitare soltanto il solito gruppo ristretto di persone a iniziative di partito organizzate nei Comuni. Il modello di riferimento è quello del presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, esempio di coerenza assoluta. Basta con chi tiene il piede in tre o quattro staffe a seconda dell’orario della giornata.

 

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