
L'intervento del neo Consigliere Umberto Santoro. Che si toglie i macigni dalle scarpe. Contro chi ha portato FdI all'opposizione: da Iannarilli a Borrelli passando per Iovino. C'è chi "ha fatto perdere tempo ed energie all'azione amministrativa e a questa maggioranza”
Il suo discorso d’insediamento si può riassumere in due passaggi cruciali: fedeltà assoluta al programma della maggioranza Cianfrocca e nessuno sconto ai ribelli del suo stesso Partito. Il neo Consigliere comunale di Fratelli d’Italia Umberto Santoro si presenta alla città prendendo una posizione politica. Chiara e senza ambiguità.
Ex assessore ai Servizi sociali, Santoro manterrà le competenze anche dopo essere uscito dalla Giunta ed essere entrato nell’Aula come Consigliere. Un passaggio legato alla nomina del Consigliere comunale Antonello Iannarilli a Commissario dell’Ater della provincia di Frosinone. Un ruolo che lo rende incompatibile con quello in municipio e per questo l’ex Presidente della Provincia di Frosinone si è dimesso. Lasciando il posto al primo dei non eletti: Umberto Santoro, appunto. Che a sua volta ha lasciato la Giunta a Giorgio Tagliaferri. (Leggi qui: Missione compiuta, FdI riunita e di nuovo in maggioranza).
L’intervento

“Svolgerò il mio ruolo seguendo due elementi: l’ascolto e il confronto” ha esordito Santoro. Poi il chiarimento sul passaggio dalla cabina di Governo all’Aula: in apparenza è una retrocessione. “Non è stato semplice rinunciare al ruolo prestigioso di assessore. Ho preso questa decisione per dare stabilità all’azione amministrativa e al tempo stesso per dare stabilità alla nostra città”.
Un passo indietro che stando ad alcuni rumors potrebbe essere compensato con una candidatura alle prossime Provinciali: se Alatri gioca di squadra un Consigliere lo riesce ad eleggere. Santoro poi ha mandato un messaggio politico: in apparenza banalissimi ringraziamenti. E invece no: il messaggio è chiaro anche se nascosto tra le righe. Ha ringraziato i familiari, gli amici, il gruppo FdI con in testa il capogruppo Mattia Santucci, l’onorevole Massimo Ruspandini coordinatore provinciale ed il dirigente Fabio Tagliaferri intervenuto a pacificare la situazione politica cittadina. Dove sta il messaggio?
Sta nei nomi che non ha citato. Quello dell’onorevole Antonello Iannarilli che gli ha lasciato il seggio, il coordinatore cittadino Damiano Iovino, il suo collega d’Aula Gianluca Borrelli. Non li ha nominati ed è il segno che anche se Fratelli d’Italia è tornata in maggioranza resta la spaccatura tra chi non voleva uscirne e chi invece l’ha portata all’opposizione.
L’affondo ai ribelli

La conferma arriva nel passaggio successivo. “Ho sempre creduto e crediamo nell’unità del centro destra dopo anni di guerre interne ed individuali. Abbiamo un unico obiettivo, amministrare questa città dopo anni di abbandono”. Fosse stato per lui, a febbraio FdI non avrebbe dato l’ultimatum al sindaco Maurizio Cianfrocca ed al centrodestra che ha contribuito ad eleggere; non avrebbe preteso un assessorato iniziando a logorare il governo cittadino. Fino a mettersi all’opposizione. (Leggi qui: Niente rimpasto e ad Alatri FdI va in minoranza).
Ma è solo l’inizio. Il distinguo è netto. “Siamo il primo Partito in Italia che amministra, che è propositivo, che è costruttivo. Il nostro ruolo non è quello di stare in opposizione o andare contro la maggioranza”, primo sottile affondo. Per proseguire alzando la mira: “Troppe teste a comandare, la mano destra che non sa cosa fa la mano sinistra, troppa confusione che ha fatto perdere tempo ed energie all’azione amministrativa e a questa maggioranza”.
Si arriva all’attacco frontale. “Adesso in Fratelli d’Italia la mano è una e la testa anche. Quindi con fermezza rinnoviamo la fiducia a questa maggioranza”, chiaro il riferimento a chi in questi mesi è stato sull’Aventino e senza farne mistero. Il riferimento implicito è al collega Gianluca Borrelli, all’ex consigliere Antonello Iannarilli e all’attuale Segretario Damiano Iovino.
Un intervento che è la sigla sotto una cambiale politica. Nel nome della pacificazione ha rinunciato all’assessorato. E si sa in politica questi gesti non possono essere dimenticati.