Piacere Sgarbi, voglio fare il sindaco

L'annuncio è previsto per mezzogiorno di domani: Vittorio Sgarbi si candiderà a sindaco di Arpino. La decisione dopo la rinuncia al bis a Sutri

L’annuncio ufficiale arriverà domani a mezzogiorno. Nelle sale del Cavalier d’Arpino, le stesse dalle quali due settimane fa aveva tenuto un’altra conferenza stampa per dire l’esatto contrario. Il sottosegretario di Stato al ministero della Cultura Vittorio Sgarbi si candiderà come sindaco di Arpino. Lo sosterrà l’amministrazione uscente, in primis il sindaco Renato Rea che però non si ricandiderà nemmeno al Consiglio: il ruolo di battistrada lo lascerà al suo assessore Massimo Sera che doveva essere il candidato a raccoglierne l’eredità politica ed amministrativa.

Inversione a U

Foto © Luciano Rea

Vittorio Sgarbi appena due settimane fa aveva rinunciato alla possibilità di candidarsi come sindaco di Arpino. Aveva dato però la sua disponibilità a ricoprire il ruolo di assessore alla Cultura in caso di vittoria dell’amministrazione uscente nell’amministrazione alle elezioni del 14-15 maggio prossimi. Candidato sindaco doveva essere l’assessore Massimo Sera. (Leggi qui: Sgarbi di… Sera: non farà il sindaco ma l’assessore).

Puntava infatti al bis come sindaco di Sutri (in provincia di Viterbo) sostenuto dalla sua lista civica e dalla Lega. Nei giorni scorsi però il sottosegretario ha compiuto un’inversione di 180 gradi, prendendo atto dell’impossibilità d’una sintesi con il resto del centrodestra a Sutri: Forza Italia e Fratelli d’Italia faranno squadra sul nome di Matteo Amori l’uomo forte di FdI. Sgarbi allora ha ufficializzato il suo passo indietro ha annunciato il suo passo indietro: “Sarebbe una contraddizione enorme candidarmi nel momento in cui il Partito della Presidente del Consiglio di un Governo del quale io faccio parte decide di puntare su una persona diversa“.

La passione di Sgarbi per Arpino

Vittorio Sgarbi

A quel punto ha riconsiderato la possibilità di impegnarsi per Arpino. Vittorio Sgarbi se ne era innamorato dopo una visita compiuta per caso, un sabato nel tardo pomeriggio: senza nemmeno poter ammirare le chiese che a quell’ora sono chiuse. Saputa la cosa, il sindaco Renato Rea l’aveva invitato ufficialmente, accompagnandolo in un tour delle bellezze cittadine. È stato in quell’occasione che era nata, quasi per gioco, l’ipotesi della candidatura.

Un’ipotesi di fronte alla quale l’erede designato dell’amministrazione Rea, Massimo Sera, aveva dato la disponibilità ad un passo di lato: lasciando la fascia di sindaco a Vittorio Sgarbi e dando la disponibilità ad occuparsi del governo cittadino in maniera pratica; un po’ come accaduto a Sutri tra Sgarbi ed il suo vice.