Piattaforma civica: il dottor Ruggeri ne certifica la morte clinica

Via alla campagna elettorale a Sora. Il candidato del centrodestra Ruggeri pubblica una lettera aperta e lancia il suo slogan “Aiutiamo Sora a rinascere”. Scandisce la tabella di marcia. Sugli altri fronti, dopo la candidatura progressista di Maria Paola Gemmiti si mormora di tentativi d'accordo fra Luca Di Stefano ed Eugenia Tersigni

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Una lettera aperta. Per aprire la campagna elettorale. Mettere le cose in chiaro. Metterci subito la faccia senza nascondersi dietro ad un dito. Giuseppe Ruggeri rompe gli indugi e dice con chiarezza la rotta. Quella sulla quale intende posizionare la coalizione del centrodestra unito che lo sostiene nella sfida per diventare sindaco di Sora.

Ci mette la faccia. E ci mette i simboli. È questo il primo grosso gesto di rottura del candidato. Sora è la città che cinque anni fa aveva eletto il sindaco Roberto De Donatis, si era candidato su una Piattaforma Civica: una coalizione con forze di destra e sinistra alle quali aveva imposto di ammainare i simboli di Partito per unirsi intorno al suo nome ed al suo programma. Ora Giuseppe Ruggeri cambia in modo totale la rotta e dice che la politica deve assumersi le sue responsabilità, che bisogna superare lo schema civico.

Giuseppe Ruggeri

Il primo risultato della responsabilità politica? La fine delle divisioni, la nascita di una coalizione di centrodestra unita con i contorni e le identità ben chiare. (leggi qui Ruggeri fa il miracolo: candidato di tutto il centrodestra e qui Svolta di Durigon: a Sora candidato unico).

La Lettera Aperta alla città non lascia spazio ad ambiguità.   

SORA SUI TAVOLI CHE CONTANO

La coalizione mi ha chiesto una sola cosa – spiega Giuseppe Ruggerigarantire la buona amministrazione. Costruire una squadra che sia all’altezza di amministrare, al servizio del cittadino e mai ostativa”.

Quindi l’aspetto politico: “È necessario superare la fase della piattaforma civica e restituire un’identità e un ruolo politici alla nostra Sora, superando così il fallimentare isolamento politico e amministrativo. Creando un contatto diretto e fruttuoso tra la città e gli enti provinciali, regionali e nazionali, che verranno agevolati dai forti legami politici che già esistono”.

È il nervo scoperto di Fratelli d’Italia. Quello che due anni fa aveva convinto Massimiliano Bruni a rompere la Piattaforma Civica ed annunciare la costituzione del Gruppo FdI in Aula. Pagando un prezzo altissimo: il ritiro della delega ai Lavori Pubblici ed il tentativo di delegittimazione politica.

Massimiliano Bruni

Bruni aveva maturato la certezza che Sora non sarebbe andata da nessuna parte con la Piattaforma Civica di Roberto De Donatis: perché non aveva un interlocutore in Regione Lazio, non poteva contare su un parlamentare di riferimento. Perché Sora non era né carne né pesce, né di centrodestra né di centrosinistra.

L’emblema dei limiti di quel modello civico era emerso in maniera nitida con le elezioni, sia le Provinciali che le Regionali: l’amministrazione di Sora non era stata in grado di decidere nulla, né di condizionare il risultato.

LA SFIDA DI RUGGERI PER LA CITTA’

Il nostro è solo spirito di servizio. Ci mettiamo a disposizione della comunità: dei più deboli, degli anziani, di chi non ha voce, dei giovani che non vedono un futuro. E lo facciamo coinvolgendo molte realtà provenienti dai Partiti, dal mondo civico e dall’associazionismo, perché crediamo che la collaborazione e il gioco di squadra siano la forza motrice per una buona amministrazione”. Al di là della retorica, la Lettera Aperta dice con chiarezza che c’è una matrice politica, chiara e definita. Di Centrodestra.

Ma c’è anche e soprattutto l’aspetto amministrativo. “Sono un semplice cittadino, un professionista che ha scelto di dare la propria disponibilità a chi un giorno ha lanciato una sfida: guidare la città volsca verso la rinascita. Una rinascita culturale, economica, sociale.  Il valore dell’impegno civico mi ha spinto a raccogliere la sfida. Significa creare lavoro, pianificare spazi per i giovani, offrire servizi per le fasce più deboli, rispettare l’ambiente, porre al centro la cultura come motore di rinascita”.

Claudio Durigon e Lino Caschera

C’è anche una questione di stile. Nessuna campagna di odio, nessuna contrapposizione lessicale. Giuseppe Ruggeri annuncia che non userà “in questa campagna elettorale parole belligeranti nei confronti degli avversari. Che per me non sono nemici ma colleghi. Ne avrò rispetto e considerazione”.

PRIMO, RIPARTIRE

La questione più urgente da affrontare è infatti la ripartenza (non a caso una delle liste della nostra coalizione si chiama Ripartiamo Insieme) che dovrà avvenire principalmente attraverso la cultura. Una strategia dettata da tre linee guida, in cui la cultura gioca un ruolo chiave.

Si dovranno portare a termine i lavori in corso su diversi progetti urbanistici e inaugurare nuovi punti di riferimento della creatività; si dovrà potenziare la Sora dei quartieri con distretti culturali diffusi e infine, ma non in ordine di importanza, occorre rilanciare la città dal punto di vista economico, attraverso ciò che da sempre l’ha caratterizzata: il commercio e l’artigianato”.

IULA: SALVATE IL SOLDATO DE DONATIS

GIACOMO IULA

Intanto i giochi sono chiusi. Ma c’è chi ha lasciato all’opera i pontieri che fino all’ultima ora, hanno il compito politico di trovare un’intesa che permetta di rafforzarsi per arrivare al ballottaggio.

Non è il caso del Movimento 5 Stelle che ha deciso di correre da solo con la candidata Valeria Di Folco. Non è il caso di Roberto De Donatis, le cui uniche chance di accordo ormai passano per il ritiro della sua candidatura a sindaco e concentrarsi su una sua lista all’interno di una coalizione che punti su un altro nome come sindaco. L’alternativa è correre da solo con due o tre liste a sostegno: non basta per vincere.

Va in questa direzione l ‘appello social del già presidente del Consiglio Comunale di Sora Giacomo Iula. Chiede di “dare un’altra possibilità al sindaco uscente” perché “se errori ci sono stati non è possibile attribuirli tutti e solo a lui”. Non si comprende però chi dovrebbe dare questa chance a De Donatis perché l’appello di Iula è indirizzato a nessuno.

TERSIGNI E DI STEFANO SI STUDIANO

Maria Paola Gemmiti

Tornando invece ai pontieri e ai tentavi di accordo non è neanche il caso di Giuseppe Ruggeri. La coalizione ormai è focalizzata sulla macchina elettorale. E non è il caso della dottoressa Maria Paola Gemmiti, la cui candidatura è già la sintesi di un articolato percorso di dialogo e larghe intese nel centrosinistra.

Al lavoro per trovare la quadra ci sono invece i pontieri di Luca di Stefano e quelli di Eugenia Tersigni. L’ufficializzazione della coalizione progressista deve aver ristretto il loro campo di azione.

Il problema, tuttavia, resta sempre lo stesso: chi deve fare un passo di lato e a che prezzo. Visto che entrambi hanno ufficializzato la candidatura. Ovviamente sulla trattativa in corso non arriva alcuna conferma ufficiale. Ed è molto più probabile che, a questo punto, di accordi si possa meglio parlare dopo il primo turno. Perché al ballottaggio – considerate le tante forze in campo – ci si arriverà per una manciata di voti.