Picano e le elezioni, di padre in figlio

La passione per la politica: la stessa di padre in figlio. Gabriele Picano punta alla Regione Lazio. Il padre Angelo ad 84 anni è con lui 'a fare voti'. "In molti Comuni mi ricordano le opere che ha realizzato e questo mi commuove”

Di padre in figlio: la passione politica, la voglia di impegnarsi in prima persona scorrono nelle vene dei Picano. Così ad 84 anni il senatore Angelo Picano, 5 volte parlamentare, 5 volte sottosegretario, sta macinando i marciapiedi di Cassino per sostenere il figlio. Che ha il suo stesso sogno: agire per il territorio.

Candidato al Consiglio Regionale del Lazio con la lista di Fratelli d’Italia, Gabriele comincia le sue giornate alle 7 del mattino, per concluderle la sera tardi: ha una media di otto incontri al giorno.

Chi le sta vicino in queste numerose tappe?
Uno dei comizi di Gabriele Picano

Una serie di ragazzi del mio staff che mi che stanno dando una grande mano. Ci stanno mettendo l’anima, sentono la mia candidatura come se fosse la loro. Non si risparmiano minimamente, sono tutti professionisti, donne e uomini che h24 condividono questi ritmi incessanti con me.

Fa campagne elettorali da sempre: cosa le stanno regalando questa volta gli incontri con gli elettori?

Emozioni. Girando la provincia, da nord a sud, ho percepito l’esistenza di un brand Picano che mi fa commuovere. Gli amministratori, la gente comune, mi ricordano le opere che sono state realizzate grazie a mio padre. Ed è un sentimento che non riguarda solo Cassino ed il cassinate, cui in qualche modo ero abituato. Lo percepisco a Paliano, a Trevi nel Lazio. Ad Alatri l’altra sera un ristoratore mi ha detto: “Io ero un picaniano doc, non posso che dare il mio voto ad una persona di quella dinastia”.

Il Senatore sente la campagna elettorale come se fossimo tornati indietro di trent’anni…
Gabriele ed Angelo Picano con Abbatecola e Calvani

Spesso, quando passo ad incontrare degli amici per chiedere il loro sostegno o li chiamo al telefono, mi sento rispondere: “E’ già passato tuo padre”. Ottantaquattro anni e non sentirli. La tempra inossidabile di un democristiano della Prima Repubblica.

Il fiuto di suo padre quale consiglio le ha dato?

Mi ha detto di divertirmi, di fare tutto quello che la mia coscienza mi suggerisce, senza compromessi. E dice di sentire entusiasmo, che sarà un risultato importante. Speriamo che abbia ragione anche stavolta.

Lei ha respirato politica fin dalla nascita.

Sì, papà è stato eletto nel 1979. Io sono nato nel 1981 e fino ai miei 13 anni lui è stato in Parlamento. Ricordo il suo impegno, i suoi viaggi, i suoi incontri, la sua passione e il suo amore per la nostra terra.

Quando il Senatore teneva le sue riunioni a casa, lei era lì, con lui i suoi giochi…

L’altro giorno ho incontrato un vecchio amico di mio padre. Mi ha descritto tutto l’ingresso e il salone di casa mia, indicandomi con esattezza il punto in cui c’erano tutti i miei giochi”.

Cosa l’ha spinta a scendere in campo in questa competizione elettorale?
Gabriele Picano

La voglia di difendere un territorio che è stato marginalizzato dal governo Zingaretti. Non c’è stata rappresentanza adeguata in termini di competenze e di risposte alle esigenze di un’intera provincia. I nostri comuni non hanno giocato un ruolo importante nell’attenzione della giunta. Sono arrivati cumuli di rifiuti da Roma, la nostra sanità martoriata. E poi tante mancate promesse: dal finanziamento per il “Concentramento” di Caira mai arrivato, ai fantomatici studi di fattibilità sul collegamento Cassino-Formia su rotaia; la mancata bonifica della Valle del Sacco per lungaggini burocratiche, i tavoli mai convocati da Zingaretti su Fca (anche se la competenza è del governo, doveva impegnarsi e fare pressioni per difendere il nostro sito).

Il suo primo impegno in Regione?

Una rivisitazione dei consorzi di bonifica, per fare in modo che non siano più carrozzoni della politica. Devono occuparsi di irrigazione aiutando il settore agricolo, ma le opere di manutenzione vadano agli enti locali, i comuni possono occuparsene in modo da velocizzare e migliorare gli interventi”.

Gabriele Picano e la signora Manuela
Abbiamo cominciato questa intervista parlando di suo padre, ora passiamo a sua moglie Manuela e ai suoi due figli, Angelo Maria e Leonardo. Come stanno vivendo loro questa campagna elettorale?

Manuela mi sta aiutando tantissimo nella fase organizzativa: è il mio grande sostegno. I miei ragazzi sono un po’ in sofferenza, perché sono abituati a stare molto con me, a condividere tanti momenti della giornata. Ma mi aspettano svegli la sera, per il bacio della buonanotte.

Di padre in figlio.

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