Picano ed i suoi Fratelli: «Si fa il bene del Paese anche dall’opposizione»

Nessuna scollatura. Anche l'ala più di governo nei Fratelli d'Italia fa quadrato con Giorgia Meloni. Ed avanza le sue perplessità sul governo Draghi. Il Commissariamento delle Federazione? Una necessità. Le Regionali? Parli chi deve. Utili dall'opposizione? Si come dimostra il caso della nuova ferrovia.

Non viene dalle sezioni del Fronte della Gioventù. E per lui i gabbiani fino a poco tempo fa non erano un’area politica ma solo un elemento ornitologico. Gabriele Picano viene dal cattolicesimo democratico, con una visione verso destra: vicino all’ex ministro Franco Frattini ed al suo atlantismo. Oggi è vice coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia.

Avvocato, sta bene?

Perché non dovrei?

Politicamente, si trova bene in Fratelli d’Italia?

In questo caso, la risposta è: sto benissimo, perché non dovrei?

Perché lei viene dall’area Frattiniana di Forza Italia, è il più Atlantico della compagnia, il meno sovranista: orea che il suo Partito è praticamente l’ìunico a stare fuori dal Governo potrebbe sentirsi stretto.
Giorgia Meloni arriva al Quirinale (Foto Alessandro Serranò via Imagoeconomica)

Chiariamo allora un concetto: in Fratelli d’Italia ci sto benissimo. È vero che provengo da una matrice Atlantica ma in questo caso ritengo che la scelta fatta dalla nostra presidente Giorgia Meloni sia la più coerente e la più indovinata.

Resterete fuori dalle scelte del Recovery Fund.

E meno male. Noi restiamo fermamente convinti che i fondi del Recovery siano nuovi debiti che stiamo facendo. Il Paese non ha bisogno di accumulare altro debito ma di avviare una concreta campagna di lavori pubblici, riorganizzazione nel senso dell’efficienza, capace di farci superare la crisi.

E Mario Draghi non era la persona giusta?

Mai detto questo, mai pensato questo, mai sentito dire questo da Giorgia Meloni. Mario Draghi è uno stimatissimo banchiere di spessore mondiale, un economista di chiarissima fama e nessuno può negare che se l’Euro sta ancora in vita sia soprattutto per merito del presidente Draghi. Personalmente pongo un’altra questione.

Quale?

Il primato della politica. È la politica ad avere l’onere ed il compito delle scelte. Delegarle ad un banchiere, per quanto autorevole e di indiscusso valore, significa abdicare al proprio ruolo. La questione è di principio: un banchiere in quel ruolo significa il fallimento della politica.

Come andrà a finire?
Giuseppe Conte e Mario Draghi (Foto: Filippo Attili)

Nessuno lo può sapere: non sarebbe serio. È serio invece assicurare i nostri elettori sul fatto che noi vigileremo. Secondo noi sarebbe stato meglio far scegliere ai cittadini, andando a nuove elezioni.

Draghi cambia il quadro anche sulla politica nei territori?

Mi sembra evidente. Non è possibile oggi parlare di centrodestra a Frosinone: le posizioni della Lega e quelle di Fratelli d’Italia sono tutt’altro che in sintonia. A Sora c’è la stessa identica situazione ed è questo a rendere più complesse le trattative per l’individuazione del candidato sindaco unitario. A Cassino le difficoltà di dialogo sono evidenti. E l’elenco potrebbe continuare.

Il commissariamento della Federazione Provinciale è un bene o un male?

Una necessità. Nel massimo rispetto del compito svolto fino all’altro giorno da Paolo Pulciani, non si può tacere il fatto che fosse necessario un cambio di passo. Massimo Ruspandini è la persona più adatta. C’era bisogno di una figura super partes ed a Massimo questo status gli deriva dal ruolo di senatore. È il senatore di tutti non solo di quelli che lo hanno votato. È il Commissario di tutti i Fratelli d’Italia e non solo della sua area. (Leggi qui Pulciani promosso e dimesso: FdI passa a Ruspandini).

Antonello Iannarilli ha già rivendicato la candidatura alle Regionali, una quota va alla maggioranza, lei che fa resta fuori?

Non parlo di candidature. Non mi infilo in discussioni che non mi competono. Il Partito sa benissimo che la sua forza sta nell’equilibrio e nella capacità di coinvolgere tutte le sensibilità.

A Cassino la Portavoce Angela Abbatecola l’altro giorno ha citato tutti in occasione della definizione del nuovo direttivo, tranne lei che è il vice coordinatore provinciale.

Svolgo un ruolo provinciale, credo che la cosa più importante non siano i ringraziamenti a me ma il bene del Partito. Con i miei amici abbiamo raccolto un adeguato numero di tessere facendo la nostra parte. Credo che quei numeri siano eloquenti e non credo si debba aggiungere altro.

Non teme di restare fuori dalle grandi scelte?

Tutt’altro. Il territorio si aiuta anche ricprendo un ruolo come quello che svolgo. Ad esempio: nei giorni scorsi, insieme al senatore Massimo Ruspandini ed all’avvocato Paolo Pulciani ci siamo rivolti all’onorevole Paolo Trancassini capogruppo FdI in commissione Bilancio. Gli abbiamo chiesto di inserire, tra i progetti che ambiscono ai fondi del Recovery, la realizzazione della ferrovia Cassino – Formia. Un’opera del genere non ha colore politico, importante è che venga realizzata.