Picano: “Troppa fretta sull’elettrico. E noi l’avevamo detto”

Il vice presidente provinciale di Fratelli d'Italia punta il dito sui temi dell'energi a e della transizione. "Ritardi di Governo e Regione. Avevamo avvertito”

Giovanni Giuliani

Giornalista malato di calcio e di storie

Noi vi avevamo avvertito”: il concetto di fondo nel documento predisposto in queste ore da Fratelli d’Italia è chiaro. Il tema è quello della crisi energetica che sta colpendo le industrie della provincia di Frosinone e di tutto il Lazio, si sta riversando sulle famiglie facendo schizzare in alto i prezzi. Il dito è puntato contro le «mancanze delle Istituzioni». 

Gabriele Picano, vicepresidente provinciale del Partito di Giorgia Meloni e promotore del think tank con cui approfondire i grandi temi del territorio, chiama in causa Governo e Regione su  quanto «non fatto in temi di incentivi alle imprese sulla tematica della sostenibilità ambientale».

La rotta di Unindustria

Giovanni Turriziani

Picano parte da un assunto: il questionario  voluto  da Unindustria, e dal presidente della sezione Green Economy Giovanni Turriziani, rivolto alle imprese associate nel Lazio.  Un lavoro per analizzare cosa è stato fatto in tema di green e cosa occorre alle aziende. Ed è proprio su questo passaggio  che arriva la sferzata di Fratelli d’Italia. (Leggi qui Turriziani mette le industrie allo specchio: “Chi siamo, dove andiamo”).

«Se è stato necessario un questionario, se le aziende devono indicare quali sono le politiche da attuare, ovvero di quali aiuti hanno bisogno, significa – dice Picano –  che Regione e Governo, non si sono mosse in tempo non hanno saputo ancora captare le reali necessità di un comparto che va dalle multinazionali alle piccole e medie imprese. Una platea vastissima che ha un bisogno concreto, e non solo a parole, delle Istituzioni. Cose che Fratelli d’Italia reclama da tempo».

Il pensatoio di Fratelli d’Italia si è concentrato sul concetto della sostenibilità. Un assist ulteriore glielo ha fornito l’intervento l’intervento del Ceo Stellantis, Carlos Tavares, in occasione del primo anniversario della nascita del gruppo. (leggi qui L’urlo di Tavares: “Auto elettrica scelta brutale dei politici”).

Troppa fretta sulla transizione

La stilettata di Picano è rivolta all’Europa e la sua corsa all’elettrificazione. 

Carlos Tavares

« Se anche Tavares dice che quella è una scelta politica e non dell’industria, che vi erano modi più veloci ed economici per abbattere le emissioni – attacca Picano significa che la politica, quella della Ue, è stata miope sul tema. E i costi dell’energia che hanno subito un’impennata decisa celano un quadro allarmante per gli stabilimenti italiani, ad iniziare da Cassino Plant, ma anche chi deve compare le vetture. Se i costi di un’auto elettrica  sono più alti del 50 per cento si rischia  davvero di tagliare fuori il ceto medio italiano».

 Picano chiede una politica diversa al Governo e all’Europa, un politica che tuteli davvero i siti italiani della galassia Stellantis. Una politica sì sostenibile ma che dia certezze.

 Il tutto in attesa di conoscere il piano per gli stabilimenti sul territorio. « E marzo  – chiosa Picano – è quasi dietro l’angolo e noi tutto ciò lo avevamo preventivato. Lo avevamo detto». 

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