Piedimonte S.G., il Riesame annulla: sindaco e vice tornano liberi e in carica

Il tribunale del Riesame annulla i provvedimenti a carico del sindaco e del vice a Piedimonte San Germano. Possono tornare subito nella carica.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Libero. Libero di tornare a casa sua. Di andare a prendere un caffè nel bar dove lo gustava tutti i giorni. Di attraversare la piazza in cui si è fatto apprezzare. Soprattutto, libero di tornare nel suo ufficio di sindaco del Comune di Piedimonte San Germano, firmare le carte che ritiene opportuno. E con lui anche il suo vicesindaco: stessa sorte. Il sindaco Gioacchino Ferdinandi ed il vice Leonardo Capuano sono stati rimessi in piena e totale libertà dal Tribunale Ordinario di Roma, Sezione del Riesame.

Al sindaco era stato imposto il divieto di stare nel suo paese. Al vice sindaco erano stati imposti gli arresti domiciliari. Accusati di avere ‘comprato’ voti dando in cambio posti di lavoro. Per questo era stato arrestato anche l’imprenditore Piero Salvatore Varlese: il Riesame ha fatto cadere una parte delle accuse, resta ai domiciliari per consentire lo svolgimento delle indagini sulle altre.

Il Tribunale del Riesame ha ascoltato le tesi dei difensori (gli avvocati Massimo Di Sotto, Claudio Sgambato, Giancarlo Corsetti, Mosè De Rubeis, Veronica Avella) ed ha annullato l’ordinanza. Ha ritenuto che non ci fossero i motivi per privare della libertà personale il vicesindaco e di limitare quella del sindaco. Perché, lo diranno entro i prossimi 45 giorni nella motivazione che depositeranno.

Il buonsenso direbbe che i giudici romani hanno ritenuto del tutto inutile un divieto di dimora che risale ai tempi in cui non esistevano i cellulari, da Piedimonte San Germano si raggiungeva Villa Santa Lucia a dorso d’asino, le fotografie segnaletiche ritraevano solo volti spiritati per effetto del lampo di magnesio nel flash ed occorrevano giorni prima che venissero sviluppate.

Avranno meditato sul fatto che Gioacchino Ferdinandi poteva tranquillamente andare a dormire ad Aquino o Villa, cioè due minuti d’auto da Piedimonte e lì incontrare chiunque avesse voluto, discutere con loro di qualsiasi argomento, pianificare qualsiasi strategia.

Forse avranno pure tenuto conto che l’avvocato Ferdinandi fa politica da anni e finora non era mai stato raggiunto da uno schizzo di fango. E che probabilmente (dicesi probabilmente) c’è anche poca sostanza. Al punto che ad un certo punto, per giustificare i pochi elementi, si è pensato di attribuirne la responsabilità alla Stampa. Anzi, togliamo la maiuscola, considerata la fuga dalle responsabilità compiuta da molte eroiche penne del circondario.

O forse non è così. Per saperlo dovremo aspettare 45 giorni. La sostanza dice che ora Piedimonte San Germano ha un sindaco nel pieno possesso dei suoi poteri, pagherà lo scomodo ad un Commissario che lo ha sostituito in questi giorni. La Provincia di Frosinone ha di nuovo un consigliere provinciale titolare e non un supplente a tempo.

Al cittadino rimarrà un dubbio: chissà qual è il giudice di Berlino.

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