Pignalberi quello delle Iene? Mai conosciuto. Anzi no

Dopo il servizio de Le Iene c'è la corsa a disconoscere Fabrizio Pignalberi. E invece lo conoscevano bene. Soprattutto in Fratelli d'Italia. Lui assicura "Smonterò tutto”

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

«Fabrizio Pignalberi non ha più nulla a che fare con FdI da alcuni anni. Ciononostante non avremmo potuto immaginare che fosse un truffatore. Siamo pronti a costituirci parte civile nel processo contro di lui perché siamo parte lesa». È il tweet pubblicato da Giorgia Meloni dopo il servizio delle Iene “Dagli intrallazzi alla politica”: ovvero la video-denuncia di Giulio Golia contro il fondatore ciociaro del movimento nazionalista Più Italia. Che, dopo vari querelanti, è stato intervistato dall’inviato in Piazza Gramsci: vicino a Palazzo Iacobucci, sede della Provincia di Frosinone.

«Attraverso il suo studio e una laurea non riconosciuta in Giurisprudenza sarebbe riuscito a entrare nei cuori di diverse famiglie per poi danneggiarle – è stato presentato così -. Avrebbe anche promesso di riportare bambini dalle madri in cambio di soldi». Al di là del processo mediatico, che segue e reinnesca quello social, la Giustizia farà il suo corso in Tribunale tra denunce e controdenunce.

Nulla a che fare? Insomma…

L’articolo di Ciociaria Oggi del 6 maggio

Garantismo? Macché. È scattata a tutti i livelli la corsa dei Fratelli d’Italia alla presa di distanza da Più Italia e dal suo fondatore. Le dichiarazioni della leader Meloni, però, cozzano con la realtà. Perché in provincia di Frosinone, oltre che nel resto d’Italia, il patto federativo tra il suo Partito e il movimento di Pignalberi ha retto dal maggio 2019 al servizio delle Iene. Poi la pietra tombale: con il cinguettio di Giorgia.

Eppure di recente lo stesso Pignalberi ha sostenuto pubblicamente il candidato sindaco di centrodestra di Alatri: Maurizio Cianfrocca. Ed era più che probabile l’intenzione di inserire nella lista di FdI due aspiranti consiglieri in quota Più Italia. Come, del resto, anche nell’altro grande Comune chiamato al voto in autunno: Sora. È già accaduto, d’altronde, alle Elezioni 2020 di Ceccano: a supporto del poi rieletto primo cittadino Roberto Caligiore. Alle Amministrative 2017 di Frosinone? Pignalberi si candidò in prima persona tra le file di Fratelli d’Italia.

Il patto di Ruspandini

Dunque «il patto federativo c’è perché stipulato dal senatore Ruspandini e poi ratificato dal comunicato stampa del Nazionale». Chi lo ha dichiarato? Lo ha postato via social, nel corso dell’estate di un anno fa, Fabio Sabbatani Schiuma: il responsabile del Dipartimento nazionale “Integrazione con l’associazionismo politico” di Fratelli d’Italia. Nonché fondatore e segretario nazionale di Riva Destra: nel 2018 tra i primi movimenti a federarsi con FdI. Per poi essere seguito, tra gli altri, proprio da Più Italia. Un movimento così allineato a FdI da aver copia-incollato il suo statuto.

Le dichiarazioni di Schiuma

Schiuma era intervenuto a fronte della polemica che aveva fatto scoppiare il circolo FdI di Piglio. Che nel disconoscere il patto federativo, riducendolo all’asse Riva Destra-Più Italia, è stato poi spalleggiato dal circolo ambientale FdI “Paolo Colli” di Frosinone: spesso in contrasto con la sezione politica del Capoluogo ciociaro.

Il delegato nazionale ai rapporti con le associazioni, vista la situazione, aveva scritto un’e-mail all’allora coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia: Paolo Pulciani. Che a seguire ha diramato un comunicato: «Le questioni personali vanno risolte intorno a un tavolo e non sui social che vanno utilizzati solo per fare politica. Più Italia ha siglato con i vertici nazionali e con il senatore Massimo Ruspandini il Patto Federativo e di conseguenza è autorizzato a parlare di Fratelli d’Italia».

Quindi anche Pulciani ha confermato quanto detto e ribadito da Schiuma: che il patto federativo c’è e lo ha curato il senatore di Ceccano. Che da quasi quattro mesi è commissario provinciale di FdI, al posto del promosso-dimesso predecessore. (Leggi qui Pulciani promosso e dimesso: FdI passa a Ruspandini).

Radicato nei Comuni

Pignalberi e Ruspandini

«Discutiamo di politica e non di argomenti privi di fondamento – aveva aggiunto Pulciani alla fine di agosto 2020 – Pensiamo agli appuntamenti elettorali che ci attendono e dove ci vedono correre insieme. Ceccano, ad esempio, si presenta al voto con all’interno della lista di Fratelli d’Italia due candidati di Più Italia. Basta con le beghe da bar, è il momento di fare politica quella seria, dei fatti». Sempre con Più Italia sottobraccio.

A distanza di nove mesi, pertanto, Le Iene hanno partorito il servizio che ha fatto balzare dalla sedia Giorgia Meloni. Per ripudiare Più Italia e, probabilmente, costituirsi parte civile nel processo contro Pignalberi: definito «un truffatore». Colui che, tra una cosa e l’altra, si è candidato con Fratelli d’Italia alle scorse Amministrative del Capoluogo: raccogliendo 59 voti.

Quel Pignalberi che, dopo il patto federativo, aveva cominciato a dirsi «soddisfatto per il consenso riconosciuto al movimento Più Italia». Non solo, pur senza elezione dei Più Italiani Michele D’Onofrio e Sabrina Zolli, a Ceccano: «Un ringraziamento – ha esternato via social dopo la vittoria del centrodestra al primo turno – va al senatore Massimo Ruspandini, al coordinatore provinciale di Fdi Paolo Pulciani e al più grande sindaco della storia di Ceccano Roberto Caligiore».

Smonterò tutto

Pignalberi, visto il radicamento in corso, si riferiva anche a tante altre parti del Belpaese: «Il mio impegno in politica continuerà per portare ovunque la politica sana e trasparente. Ringrazio e mi complimento con Enoch Soranzo e Elisabetta Gardini, primo e seconda eletta nella circoscrizione di Padova, entrando in consiglio Regionale. Sandro Taverna, per l’ottimo risultato nella circoscrizione Treviso. Bellomo Francesco, per la Provincia di Salerno. Marina Augello, per l’eccellente risultato nel comune di Ariccia. Roberto Cuccioletta, grande guerriero nel comune di Albano. Silviano Valenti, Massimo Azzoli e Di Porto per la loro candidatura a consigliere nel Comune di Terracina e per aver portato alta la nostra bandiera». Anche e soprattutto grazie al legame di sangue tra Fratelli d’Italia e Più Italia.

Ma c’è chi, dopo il servizio delle Iene, s’è tolto più di qualche sassolino dalla scarpa: «A conferma della nostra battaglia oggi è arrivata la prova. Siamo stati vicini alle vittime e lo saremo in futuro. Siamo stati diffamati e denunciati da Fabrizio Pignalberi e dai suoi collaboratori cittadini. Non pretendiamo le scuse di nessuno, semplicemente perché sappiamo che andavate a braccetto con lui». Sono sempre Fratelli d’Italia: ma quelli di Piglio.

A Serrone, cittadina d’origine del diretto interessato, si sono sentiti chiamati in causa i locali Fratelli d’Italia: «Si è parlato del nostro splendido paese, il quale vanta una comunità ineccepibile e onesta, soprattutto attenta proprio a questi temi sociali – hanno esternato -. Siamo obbligati e fortemente motivati, come da tempo affermiamo, a prendere le distanze». Da chi? Da uno alla stregua di «personaggi aberranti».

E non finisce qui. Le Iene, infatti, torneranno a far visita a Pignalberi. In occasione del nuovo incontro-scontro con Golia, «porterò tutte le prove – annuncia il leader di Più Italiaper smontare ad uno ad uno i fatti che mi sono stati contestati durante il servizio andato in onda mercoledì 1 giugno». Nel frattempo, però, continua a essere bersagliato incessantemente da attacchi social: così tanti, sin da subito, da indurlo a disattivare la sua pagina social. Il diretto interessato parla anche di minacce.  «È un momento molto duro, sento una forte responsabilità nei confronti della mia famiglia e dei miei figli – conclude Fabrizio Pignalberi -. Questa tempesta sta travolgendo anche loro e ne sono profondamente addolorato».

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