Piloni, alla fine arrivò la transazione

Via libera all'accordo che chiude dopo 18 anni la questione che blocca i lavori di recupero dei Piloni di Frosinone. La Giunta dice si alla transazione.

Roberta Di Domenico

Spifferi frusinati

La soluzione sta in tre righe. Il linguaggio è quello della fredda e cinica burocrazia: “Variazione di Bilancio per utilizzo di quota di avanzo vincolato ai fini della transazione per lo scioglimento consensuale del contratto di concessione tra l’Amministrazione comunale di Frosinone e la società concessionaria I Piloni Srl. Presa d’atto“. La traduzione è: fine del contenzioso che blocca l’avvio dei lavori di rifacimento dei Piloni a Frosinone.

Si tratta del tristemente famigerato contenzioso che dal 4 agosto 2005, quindi per ben 18 anni, ha tenuto bloccato il progetto di recupero delle arcate di via Alcide De gasperi, sotto largo Turriziani, in pieno centro storico.

La parola fine è stata deliberata dalla Giunta Comunale di Frosinone: l’atto è il n° DGC / 206 / del 08 Maggio 2023. (Leggi qui: Piloni city, le opportunità ed i rischi per Frosinone).

La via crucis del contenzioso

I piloni di Frosinone

Il 4 agosto 2005 veniva sottoscritto il contratto di Concessione n° Rep. n. 9899 tra l’Amministrazione Comunale di Frosinone e la Società “I Piloni S.r.l.“. È la società che aveva vinto la gara per risanare l’area.

Cosa prevedeva la concessione? Come accettata dal Concessionario, quest’ultimo avrebbe dovuto curare,

  • la progettazione definitiva ed esecutiva, da effettuarsi in conformità alle leggi vigenti e sulla base del progetto preliminare, della ristrutturazione e recupero del complesso denominato I Piloni;
  • l’esecuzione dei lavori previsti dal progetto definitivo ed esecutivo.

Il 17 gennaio 2006 si procedeva alla consegna provvisoria dei locali disponibili in via Alcide De Gasperi, per consentire la redazione della progetto. Ma la Concessione è rimasta non attuata per cui, tutt’oggi, non è stato realizzata alcuna ristrutturazione né recupero del complesso I Piloni.

Dopo quindici anni di schermaglie legali si arriva all’approvazione della delibera di Consiglio Comunale n. 39 del 27/06/2019. È quella con la quale l’assise comunale decide di risolvere consensualmente il rapporto di concessione con la società i Piloni S.r.l. In quella delibera vengono definiti i contenuti per una transazione: va scritto tutto, nero su bianco: è necessario per evitare il rischio di un’eventuale controversia. Che avrebbe l’esito incerto in tribunale. Ma un effetto certo sulla città: un’ulteriore dilatazione dei tempi.

L’atto transattivo

(Foto: Bruno Weltmann © DepositPhotos)

Si arriva finalmente alla delibera dell’8 maggio scorso e all’approvazione dell’atto transattivo. Prevede che l’Amministrazione Comunale, a fronte dello scioglimento consensuale e di una richiesta di 243mila euro rimborserà al Concessionario, esclusivamente le voci di spesa relative ai lavori (21mila euro), la gestione cantiere (37,6mila euro), quelle per le indagini, prove e progettazione (66,8mila euro). Per un importo complessivo di 126mila euro.

Entro quanto tempo il Comune di Frosinone dovrà liquidare la società? È scritto nell’atto transattivo: la società i Piloni S.r.l. con la sottoscrizione dell’accordo, accetta che l’importo di cui sopra sarà corrisposto in due rate: la prima di 80mila euro entro sette giorni dalla firma dell’atto; la seconda di 46mila euro entro il 31 gennaio 2024.

L’approvazione da parte della Giunta dell’atto transattivo è un passaggio obbligato previsto dall’articolo 48 del Testo unico degli enti locali.

Ora la firma

Adesso l’auspicio è che si firmi la convenzione tra il Comune e la società I Piloni già dalle prossime ore. E che il cantiere venga consegnato subito alla nuova ditta che subentra per l’ultimazione dell’opera di recupero delle arcate storiche. Di tempo ne è stato perso fin troppo. Appena 18 anni.

«Era il mio obiettivo fin da quando ho messo piede in assessorato – commenta soddisfatto Angelo Retrosicon il lavoro di tutti e tanta pazienza siamo riusciti a trovare il bandolo della matassa. Possiamo dire che oggi sia il giorno in cui dopo 18 anni finiscono le carte bollate. Ora sta a noi mettere in pratica la realizzazione dell’opera»,